Savona - 11 febbraio 2011, 17:10

Savona: consumo di pesce stabile, ma in calo nel resto d'Italia

La Liguria, e in particolare il nostro territorio, tengono fede alle proprie radici legate alla pesca

Il consumo di pesce cala sulle tavole degli italiani, non su quello dei savonesi. La Liguria, e in particolare il nostro territorio, tengono fede alle proprie radici legate alla pesca e si mostrano in netta controtendenza rispetto al dato complessivo del nostro Paese. Numeri non certo confortanti concretizzati in una riduzione record del 6 per cento nel 2010. Questo è, infatti, l’allarme lanciato da ImpresaPesca Coldiretti sulla base delle elaborazioni dei dati Ismea relativi al settore ittico, dalle quali emerge la crisi che sta interessando l’intero settore con il rischio di lasciare i pescherecci italiani. Una crisi che, come detto, sembra piuttosto lontana dal settore ittico savonese, peraltro non certo marginale nell’economia locale. Una situazione rosea, quindi, costruita però su solide basi, a partire dall’informazione e dalla sensibilizzazione del consumatore, come spiegano gli operatori del settore.
“Noi non l’abbiamo sentita questa riduzione, anzi c’è un consumo maggiore delle specie meno nobili, che quindi costano meno e che al consumatore sono più graditi, almeno in questa fase – esordisce Barbara Esposto, responsabile savonese di Legapesca –. C’è stato, appunto, un calo generale dei consumi legato alla crisi, la spesa è scesa dappertutto e per tutti i settori, ma rispetto al consumo di prodotto ittico, se parliamo di prodotto ittico fresco e locale, non rileviamo nessun tipo di contrazione”.

“Abbiamo notato che il consumatore è sempre più attento a ciò che consuma, chiede notizie della tracciabilità dei pesci – spiega Esposto –, magari allertato da recenti casi di cronaca che hanno coinvolto i prodotti ittici, specie quelli importati. Ciò nondimeno, proprio queste situazioni lo hanno avvicinato al pesce locale”. “Come associazione promuoviamo la tracciabilità e sosteniamo progetti come “Fish  SCALE - il pesce ritrovato” che ci vede in prima fila con l’Acquario di Genova e Coop Liguria – conclude – la tracciabilità è importante e addirittura la Cooperativa pescatori Colombo mette il nome della barca sulle cassette di pescato”.
Proprio dalla Coop “Colombo” abbiamo un’ulteriore conferma che a Savona il mercato del pesce è in salute. Condizione ben diversa da quella, ad esempio, di altre marinerie italiane che risentono del calo complessivo. Particolarmente difficile la situazione nella fascia adriatica dal Friuli fino alla Puglia, passando per Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo dove si rileva una drastica riduzione del pescato. “La situazione qui non è così drammatica anzi – afferma Sergio Siccardo, presidente della Coop Colombo –; innanzitutto, va fatto un distinguo fra le marinerie dell’Adriatico e quelle del Tirreno: là è più industria, da noi una realtà più artigianale”. “Per quello che riguarda la nostra situazione – prosegue il presidente - risulta solo che un consumatore informato e cosciente di quello che va a comprare non rinuncia al pesce fresco di qualità; evidentemente, la diminuzione si riferisce soprattutto a prodotti che non rispettano standard ormai necessari a soddisfare il consumatore”.

“Sul nostro territorio non abbiamo registrato alcun calo, anzi c’è un recupero sul pesce “povero” grazie anche all’opera di sensibilizzazione da parte nostra sui consumatori – conclude Siccardo -; ci rendiamo conto che in generale c’è molta impreparazione. Quindi, sarà grazie anche questa continua azione di informazione, coordinata con Legapesca e Regione, che da noi non assistiamo a cali nei consumi, ma anzi un interesse maggiore sui prodotti locali”.

sav.econ.