Il Comitato di cittadini albenganesi che si battono per la riapertura al traffico della strada provinciale, bloccata a causa di una frana, ha incontrato ieri sera i rappresentanti della amministrazione comunale. A difendere le ragioni del Comune c’erano alcuni assessori ed il vice sindaco Roberto Schneck che ha tranquillizzato gli oltre 50 cittadini presenti: “ I soldi ci sono – ha detto il vicesindaco ingauno Schneck- ora dipendiamo dai geologi. Speriamo di poter risolvere il problema molto presto e comunque entro aprile”.
Il Comitato formato da cittadini di Lusignano, San Fedele e Villanova, a fine riunione, si è mostrato ottimista vista la promessa dell’amministrazione albenganese: “ Non abbiamo motivo- ha detto Guido Meneghetti, uno dei promotori del comitato- di dubitare delle promesse del vice sindaco Schneck a cui siamo grati di interessarsi, così come sta facendo l’amministrazione comunale, al nostro problema. Ma è sempre più difficile tenere a freno la protesta perché molti fanno il confronto con Murialdo, dove in poco tempo è stato risolto un problema molto più grave”.
In effetti la preoccupazione tra gli abitanti della piana sta crescendo. Arrabbiati sono anche i centinaia di albenganesi che dal capoluogo solitamente transitavano in direzione Villanova ed entroterra. “ Pensiamo di non sbagliare di molto- dicono al Comitato- dicendo che si tratta di un transito fra automobili, moto e mezzi vari, di oltre 3.500 al giorno. Tutto traffico che ora, oltretutto, si è riversato su strade che sono già molto trafficate e che stanno creando numerosi problemi di viabilità agli albenganesi. Per levare due massi dalla strada ci stanno impiegando mesi, mentre era possibile quantomeno creare un senso unico alternato che consentisse il ritorno a casa dei lavoratori”. Alla riunione era presente anche l’ex sindaco Antonello Tabbò che ha tenuto a precisare: “ Abbiamo constatato che dopo cento giorni ci sono ancora i due massi in mezzo alla strada. Speriamo che la soluzione avvenga in breve tempo. Sarebbe opportuno almeno collocare dei blocchi di cemento di protezione in modo da poter aprire il traffico a senso unico alternato. Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di un by pass lungo il fiume, ma dubito nel permesso del Demanio”.
A lamentarsi ci sono anche alcuni studenti, insegnanti, genitori e famiglie per la difficoltà nei trasporti scolastici ed infine parecchi imprenditori ed aziende che soffrono economicamente, e sulla loro pelle, per i ritardi della risoluzione del problema.