Politica - 25 gennaio 2011, 18:03

Savona: il coordinatore del Movimento Giovani Padani replica a Toso e Zunino del Pd

Gent. Redazione di Savona News, in merito alle dichiarazioni dei signori Toso e Zunino, segretari dei Giovani Democratici locali, apparse sulle vostre colonne vorrei avere la possibilità del Diritto di Replica con quanto segue: l'aria di incredulità che si respira nella sede dei Giovani Democratici locali deriva sicuramente dallo sconcerto che a Savona esista una forza in fase di radicamento tra i giovani che ha scelto di non sottostare più ai dogmi ideologici della sinistra salottiera. Mentre lor signori leggono inorriditi che tutti gli studenti della Provincia di Savona finalmente apprendono anche i crimini del periodopostinsurrezionale - ottenendo così, come prescriverebbe il comunebuon senso, un quadro storico che non soffra impostazioniideologiche- insorgono di scatto sulle barricate in difesa della Resistenza laddove non ne esiste motivo perché nessuno ha mai intesoscalfirne il valore.

E poi, come prescrive quello che mi diverto adefinire il "metodo Stalin", mostrano le proprie malcelate intenzionisubito dopo. Affermare che:"bisogna spiegare ai giovani, se si vuole essere davvero obbiettiviche il nazi-fascismo con la sua politica di neutralizzazione del nemico (carcerazioni, campi di concentramento, torture e fucilazioni) ha portato l'Italia a un clima di esasperazione sfociato in una guerra civile con episodi anche riprovevoli e condannabili chetuttavia devono essere inquadrati nel contesto storico in cui si sonoandati a creare" significa fare il gioco delle tre carte, per laserie "s'è fatto ma è scusabile". Vorrei far notare che lo stessometodo di ragionamento è stato fatto, tempo addietro, dai fascisti che, volendo giustificare gli eccessi del fenomeno squadristico adducevano come ragione di tanta violenza la necessità di rispondere al periodo del Biennio Rosso e al caos creato da chi del nostro paesevoleva fare un satellite sovietico. Non volendomi comunque dilungaresulle leggi del taglione e sul fatto che, per mia cultura personale,la violenza è sempre e comunque un fatto a sé e mai giustificabile,scelgo comunque di cogliere l'occasione per riportare l'attenzione suciò che si vorrebbe maldestramente sviare: per quale motivo in Italianon si è potuto parlare degli innocenti morti civili causati daipartigiani comunisti? Perché abbiamo dovuto attendere sessant'anniper parlare delle Foibe? E' esistita o no una intelligencija eterodiretta politicamente che ha negato simili fatti?Eppure non sono cose lontane da noi. Gli amici dei Giovani Democratici potrebbero sfogliare alcuni dei numerosissimi testifaziosi di storia che operano un'azione di giustificazionismo o,addirittura, negazionismo al riguardo: uno per tutti posso suggerireil celeberrimo Camera-Fabietti. Certo, gli amici di GD non sono negazionisti ma solo giustificazionisti, è forse questa la differenza che, al giorno d'oggi, differenzia un comunista da un democratico? Per il resto non posso che compiacermi del fatto che proprio glieredi di quel "nobile" Partito Comunista Italiano si riscoprinoproprio oggi accesi nazionalisti. Le fulgide parole tricolori di Toso sui valori immortali della Patria natia ben poco hanno a che fare conchi, solo 20 anni fa, vietava i tricolori nelle piazze e luoghipubblici italiani, ma anche questa è storia e probabilmente cozzacontro la coscienza di chi preferisce le storielle.

Altra nota storica: ricordate che tra i fondatori del partitoComunista d'Italia vi fu quel tal Bombacci che finì col farsi ammazzare insieme a Mussolini? Questa moda dei fascisti rossi, chi l'avrebbe mai detto! Dire che il Partito Comunista Italiano non abbia mai avuto a che farecol terrorismo (e l'amnistia Togliatti cosa voleva coprire?) è un pò come dire che la signora Fletcher porti molta fortuna. Scendete dalla vostra centralissima e dorata federazione di circa 200mt quadrati e venite tra i ragazzi delle scuole. Siamo orgogliosi dei valori della Resistenza e fieri d'esserne gli eredi ma non intendiamo far della Storia un dogma. Rispettiamo tutti i caduti, facciamolo insieme e dimostrate che pure voi non intendete perdere l'ennesimaoccasione per denunciare questo vergognoso muro di silenzio impostodalla nostra città.

Attilio Alessio coordinatore Movimento Giovani Padani