- 25 gennaio 2011, 13:23

ASL2: tanto rigore per nulla (nella migliore delle ipotesi)

Licenziamenti in tronco, gare d'appalto spericolate e ribassi da brivido, lavori incompiuti e cumuli di macerie. Il lieto quadretto del modello della Sanità Savonese. Ma per il direttore generale (€ 149.779,26 annui) l'importante è l'immagine del "frontdesk"...

La notizia era stata fatta circolare pressapoco così: ASL2 aggiudica gara monoblocco e RISPARMIA 2 MLN (Ansa e tutti gli altri)

Ahpperò...!

Poi un'altra notizia, del 19 gennaio, che riportiamo dal Secolo XIX:

"Licenziata per aver tentato di appropriarsi di un farmaco da un euro, dopo essere stata vittima di un malore, e poi rimesso al suo posto senza che fosse stato usato. Infermiera dell’Asl licenziata in tronco e denunciata alla Procura. Protagonista della vicenda un’infermiera dell’ospedale San Paolo accusata di aver rubato medicinali dal reparto di dialisi in cui lavora, mentre era fuori servizio (…) la donna, E. B., 48 anni, con due figli, si è rivolta prima al sindacato e poi ad uno studio legale per impugnare il licenziamento e chiedere il reintegro."

Un risparmio del 51% su una base d'asta di un appaltone e una lavoratrice (difesa dagli avv. Paolo Foti (per gli aspetti penali) e Manuela Pessano (civili e di lavoro) dello dallo Studio Legale Marson). Licenziata per una pastiglia. Un rigore che manco ai mondiali. Ma poi vediamo...

Firmatari del licenziamento sarebbero il direttore sanitario Asl2 Claudia Agosti (compenso annuo 2009 € 119.820,00

e il direttore generale fufi Neirotti che nel 2009 ha percepito il modesto compenso di € 149.779,26 (trecento milioni di vecchie Lire)

e che si è recentemente dichiarato preoccupato nientemeno che per l'immagine di disordine che offrono i parcheggi dell' Ospedale Savonese San Paolo. A proposito di immagine, il cosiddetto "Frontdesk" per dirla come Neirotti, e cioè la demolita portineria, non è esattamente nel pieno del suo vigore. I lavori di ricostruzione proseguono a tappe forzate. Infatti nelle due foto qui sotto li potete ammirare in data 11 gennaio (foto a sinistra), e due settimane dopo (foto a destra, col sole)

 

Se qualche lettore notasse una differenza è pregato di segnalarcela.

Ma che sta succedendo in quel del Valloria? Già che c'eravamo e a fronte di tanta preoccupazione per l'immagine e il rigore siamo andati a far quattro passi nel plesso.

Certo ci sono le macchine parcheggiate a destar gran raccapriccio per l'immagine (oltre che per i mancati ticket agognati ma non ancora incassati) ma pare lasci del tutto indifferenti la tenera incompiuta del "Punto Informazioni" che da tempo giace attonito ed inerte ad osservar chi passa. Vuoto.

qui sotto, l'interno della strutturina

Le uniche informazioni che ci offre sono quelle del cartello di appalto, che ben specifica l'indiriZZZo del cantiere, come non lo si vedesse

   
I lavori, partiti a fine luglio 2010, avrebbero dovuto concludersi (come da cartello) dopo sessanta giorni. Ed eccoci qua.

Pochi metri dopo ci imbattiamo in una sorta di discarica, in quello che una volta voleva essere un giardino. Anzi lo era. Di più: un "Parco alla memoria dell' Avv. Luciano Germano, già presidente dell'Ospedale S. Paolo" dice la targa marmorea. Chissà cosa ne penserebbe lui. Cumuli di materiali inerti e da scavo giacciono lì da un tot, visto che ci stanno crescendo le piante sopra. Plastica, pezzi di catrame e chissà cos'altro smaltiti... in ospedale. Prego le foto odierne:

    

Pochi passi ed ecco un prefabbricato con l'apposita dicitura: PROGETTO COFINANZIATO DALL'UNIONE EUROPEA. Come noto l'ASL ha gran voce nel capitolo "sicurezza sul lavoro" e infatti la struttura è dotata di un impianto elettrico pienamente a norma con un robusto cavo elettrico ad altezza d'uomo, di auto e di moto (vedi foto)

  

Ma sarà certo un'eccezione, visto il rigore applicato all'infermiera con malore e conseguente licenziamento. La sicurezza sul lavoro viene prima di tutto. E infatti di lì a poco ecco due addetti che armeggiano tra tubi lamiere e muletti, ma del casco protettivo, neppure l'ombra


 

Non poteva mancare poi un cantierino dell'immancabile FIDIA (quella del Crescent, per intenderci): l'accesso è libero e chi vuole può tranquillamente tagliar tubi d'acciaio da tre pollici con un accessibilissimo macchinario dotato di una lama rotante che farebbe impallidire il solito Goldrake

 Quale gru?

   

 

Se le foto non dovessero essere abbastanza eloquenti le trovate più in grande al termine del servizio, che continua con il cartello d'appalto relativo al cantierino di cui sopra. Opere nei tempi previsti? Neanche per sogno (foto)

La data contrattuale di ultimazione lavori viene indicata nel 31/12/2010...

€ 774.000 l'importo lavori, iniziati più di un anno fa... MA: il rigore è d'obbligo, specie se un'infermiera prende una pastiglia perchè sta male: licenziata in tronco, ribadiamo. Che... se poi chiede ed ottiene pure i danni morali, chi li paga? Chi ha avuto l'elegante e provvida idea di licenziarla, o noialtri cittadini attraverso le casse della florida sanità pubblica savonese? Chissà.

Poi alcuni cassoni, uno per i rifiuti METALLICI accuratamente riposti come si può osservare, ben selezionati come si richiede.

Ma questo è "colore", anzi, immagine. Veniamo a noi.

 

Ben due milioni di euro (1.999.438,60) che sarebbero stati "risparmiati" grazie ad un formidabile ribasso del 51% nella gara per i "LAVORI DI COMPLETAMENTO ADEGUAMENTO AI MINIMI STRUTTURALI – D.P.R. 14.01.1997"
Avete letto bene. Dal 1997, tredici anni or sono. Ed altrettanto per il ribasso: meno della metà del previsto in base d'asta.

Ora, da uomini della strada, delle due, una:

- O era sbiellata la base d'asta
- O sono sbiellati questi signori dell'impresa che propone in busta chiusa la metà del prezzo previsto dall'ASL2 savonese


Chi sbaglia?

Nel febbraio scorso la Regione Liguria "richiedeva alcune integrazioni ed evidenziava una non corrispondenza di cifre nell’elaborato IT.04 “Computo Metrico Estimativo” (Fonte: ASL2 Savonese)

Un errorino non di un geometra alle prime armi, ma nientemeno che del Dipartimento Tecnologico dell'ASL 2, che nel 2008 contava qualcosa come 4804 dipendenti (uno ogni 59,66 abitanti). I dati si riferiscono al 2008 in ragione del fatto che la Struttura Complessa Comunicazione Sanitaria e Marketing (ma poi "complessa" perchè?) dopo soli due anni e rotti non ha ancora provveduto ad aggiornare il sito internet dell'Azienda...

L'errorino viene ammesso e corretto. La base d'asta sale di oltre 220.000 euro (220.295,61) attestandosi ad un totale dichiarato di € 4.610.293,61.

Chi paga?

Ovviamente lo Stato, per un bel 95%,
poi la Regione per un 5%
e infine la ASL2 Savonese, che ci mette proprio i 220mila e rotti euro,
praticandosi uno sconto (o sbagliando anche lì, se la nostra calcolatrice non mente) di ben 2 euro (Fondi propri bilancio ASL2 €. 220.293,61 - Fonte: ASL2 Esito di Gara)

Ad aggiudicarsi la gara con lo strepitoso ribasso del 51,989% è una società torinese di Corso Unione Sovietica, 300mila euro di capitale sociale con responsabile tecnico, presidente, amministratore delegato e socio di maggioranza un trentaquattrenne di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria)

Nessun accostamento ma dovere di cronaca impone di precisare che il Comune di Melito di Porto Salvo (RC), sciolto due volte per infiltrazioni di stampo mafioso, viene più volte menzionato (14) nella relazione annuale 2008 della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata.

Nel giugno 2007 i Carabinieri del ROS, nella Relazione sulla Criminalità mafiosa in Calabria scrivono:

Nell’area di Melito Porto Salvo, è attiva la cosca “Iamonte” che, a
seguito della cattura dei latitanti Giuseppe Iamonte (cl. ‘49) e Vincenzo (cl.‘54), tratti in arresto nel 2005, è attualmente capeggiata da Remigio
Iamonte”. La cosca ha dimostrato “un’elevata capacità di infiltrazione nella
pubblica amministrazione, come confermato dall’insediamento nel Comune di Melito Porto Salvo della Commissione d’accesso nominata dal Prefetto di Reggio Calabria il 25.02.2006
”. (C.P.I.F.C.O / ROS)

Nell'agosto del 2010 il quotidiano La Repubblica titola: "Le mani della ‘ndrangheta sui palazzi della sanità". La lettura dell'inchiesta è altamente consigliata.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/08/11/news/le_mani_della_ndrangheta_sui_palazzi_della_sanit-6210367/index.html?ref=search

Francesco Antonio Musolino prima di essere nominato Prefetto a Genova nel dicembre 2009, ha ricoperto lo stesso incarico a Crotone, Cosenza e Reggio Calabria. Centra il problema quando dichiara: A Genova e provincia esistono almeno cento enti che distribuiscono appalti pubblici, l’ideale per prevenire le infiltrazioni mafiose sarebbe una centrale unica.

E attenzione: la ’ndrangheta in questa città esiste, come dimostrano le inchieste, sebbene quella del capoluogo ligure resti per me una società sostanzialmente sana. Ma per combattere a dovere la criminalità organizzata occorre ricordare due cose: innanzitutto capire che è un fenomeno nazionale e non ghettizzato al sud. Ma soprattutto è necessario che ciascuno faccia la propria parte e comprenda che anche le emergenze criminali hanno la loro gerarchia. E la mafia, per noi una questione cruciale, non può avere le stesse priorità del giardinetto sotto casa».

Il Prefetto Musolino certo non avrà necessità della nostra difesa, ma intanto qualcuno ha cercato di screditarlo con la bolla di sapone dell'onerosa ristrutturazione della sua toilette, che risulta esser pratica diffusa a spese del pubblico anche da queste parti.

E intanto: quanti saranno in provincia di Savona gli Enti che distribuiscono appalti e pubblici denari?

La cernia è lunga, e va da sè che è assai più difficoltoso per i pochi uomini dell'Antimafia controllare decine (centinaia?) di Enti & Affini piuttosto che un unico soggetto appaltante.

Banale vero? Almeno quanto questa domanda: mentre spesso i maggiori ribassi nelle gare d'appalto vengono scartati come anomali, nessun campanello suona sotto la Torretta leggendo di un meno 51%?

E i soldi pubblici che forse "avanzeranno" - un paio di milioni di euro - dove saran riposti?

Manigoldi noialtri. A criticare anche quando si risparmia ma con rigore e per l'immagine...

Sperando sempre d'esserci sbagliati. Più che mai in casi come questi, restiamo formalmente in attesa di rettifiche e/o repliche ufficiali. Che dite, forse è il caso?

 

ilpunto@savonanews.it

Mario Molinari