Attualità - 24 gennaio 2011, 16:45

Savona: Isetta di SEL replica alle parole di Di Tullio del Pd su Vendola al Priamar

Sono stati oltre 1500 i savonesi che hanno assistito alla manifestazione di Vendola

Livio Di Tullio

Nicola Isetta, coordinatore provinciale di SEL risponde in merito all’intervento di Di Tullio di domenica scorsa e afferma "Sinistra Ecologia e Libertà non intende seguire il segretario provinciale del PD Livio Di Tullio lungo il percorso delle astiose polemiche che egli ha inaugurato pochi giorni fa, probabilmente sull’onda di un comprensibile nervosismo provocato dalla straordinaria partecipazione all’incontro con Vendola al Priamar. Tra gli oltre 1500 savonesi che hanno assistito alla manifestazione e che hanno applaudito le sue parole tanti erano gli elettori ed militanti del partito democratico che chiedono a tutti noi senso di responsabilità e spirito costruttivo. Non solo, ma prendiamo anche atto con soddisfazione che all’interno del centro sinistra vi sono posizioni, come quella espressa dal vice sindaco Caviglia, di disponibilità ad aprire un confronto".

"Ed è appunto con spirito di dialogo che, ancora una volta, e come abbiamo sempre fatto nelle scorse settimane, vogliamo replicare alle parole di Di Tullio. - prosegue Isetta - Il percorso che Sinistra Ecologia e Libertà intende intraprendere per giungere alle prossime elezioni amministrative di Savona è innanzitutto coerente con la sua politica nazionale, che ha al suo centro il lavoro, la cultura e l’ambiente. Il Centro Sinistra è il nostro orizzonte naturale per cui abbiamo lavorato e stiamo lavorando insieme ad altri partiti e movimenti per capire se esistono  le condizioni per costruire un’alleanza ed una politica comune per il governo della città di Savona. Rivendichiamo, però, il diritto di essere critici su alcuni rilevanti aspetti del governo di Savona in questi anni, come ad esempio la gestione del territorio, che non abbiamo approvato".

"Vogliamo, insieme ai Verdi, Noi per Savona e alla Lista pensionati e consumatori ed alle altre forze che si sono dichiarate disponibili, un programma chiaro, puntuale e condiviso, con importanti elementi di discontinuità, quale condizione indispensabile per l’adesione ad un patto di governo cittadino. La politica che ha favorito la costruzione di seconde case, di abitazioni di lusso per i ceti medio alti e di nuovi centri commerciali ha portato ad ignorare quasi del tutto le esigenze del settore dell'artigianato e della piccola industria e si è mortificato il tradizionale settore commerciale. Questa politica favorisce pochi gruppi imprenditoriali a discapito del benessere comune e non solo è perdente per la città, ma è anche dannosa in quanto impedisce di creare nuovi e duraturi posti di lavoro nell’artigianato e nella piccola industria pulita ed induce a subire il ricatto di chi ritiene che a Savona per lavorare si debba sacrificare la salute o la qualità della vita. Noi vogliamo una città diversa, dove le nuove occasioni di lavoro non mettano a rischio la salute o l’ambiente, ma per fare questo bisogna fermare l’edificazione di nuove abitazioni di lusso, costruire nuove case popolari, e mantenere la destinazione produttiva le aree dismesse" prosegue ancora il coordinatore provinciale di SEL".

"Vogliamo un programma che ruoti attorno a questi 4 punti fondamentali: Uno sviluppo compatibile, decisioni partecipate, responsabilità politica e una città laica e inclusiva. Ed è per questo che, assieme a chi  si è reso  disponibile, abbiamo avviato un lavoro di approfondimento comune, da cui è emersa una  proposta politica forte per la città di Savona, che vuole coinvolgere partiti, movimenti, associazioni, cittadini e gente comune. Una proposta che non vuole ancora essere di definitiva rottura rispetto ad una alleanza con il Partito Democratico, ma che, prendendo atto delle sue scelte, faccia maturare una vasta consapevolezza che, in assenza di significativi cambiamenti, si renderà necessario pensare alla costruzione di una reale alternativa. L'alternativa che proponiamo, pur chiamando ad essa tutte le forze di sinistra, non deve però essere una alternativa di sinistra, ma un modo diverso di concepire lo sviluppo della città e che, quindi, coinvolga anche tutti quei settori moderati che rifuggono la cementificazione della città. Noi siamo però convinti che anche all’interno del partito democratico vi siano posizioni politiche sensibili ai temi che abbiamo sollevato ed è per questo che rivolgiamo un sincero appello al suo gruppo dirigente, ai suoi appartenenti e ai suoi elettori: apriamo un tavolo di partecipazione democratica per uno sviluppo diverso, fatto di lavoro sicuro e di una migliore qualità della vita: siamo certi che su questo troveremo il consenso di tutta la città" queste le parole di Isetta conclusive di replica a Di Tullio del Pd.