Si è svolto, come annunciato, presso il Duomo di Savona, durante la visita pastorale del vescovo Lupi, il sit-in non violento di Francesco Zanardi, che aveva l’obbiettivo di contestare le dichiarazioni fatte durante il Te Deum dal vescovo Lupi, "dichiarazioni false che offendono e deridono ulteriormente le vittime" ha detto Zanardi. In Duomo, erano presenti anche 4 vittime di don Giraudo.
"La contestazione non violenta si è svolta attendendo l’uscita del presule dalla sacrestia, e guardarlo negli occhi quanto possibile, mentre passa davanti a me, alla presenza dei fedeli. Non c’è bisogno di parole, il vescovo conosce bene la situazione. Dopo il passaggio del presule, non essendo stato possibile consegnare a lui direttamente le lettere delle vittime, le ho affidate nelle mani della segreteria del vescovado. Al termine della messa è avvenuto per mano mia un volantinaggio all’uscita del Duomo, e nel volantino è stato distribuito il testo della lettera aperta inviata al vescovo Lupi" ha spiegato Francesco Zanardi.