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Savona | 04 gennaio 2011, 19:01

Discarica del Boscaccio di Vado Ligure: il progetto è da rifare

La Regione Liguria non ha bocciato l’ampliamento del sito, ma ha deliberato un’ambigua “pronuncia interlocutoria negativa”

Discarica del Boscaccio di Vado Ligure: il progetto è da rifare

La Giunta regionale non ha bocciato senza appello il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti urbani del Boscaccio, a Vado Ligure, ma ha deliberato di esprimere una “pronuncia interlocutoria negativa” di compatibilità ambientale sulla scorta del parere ricevuto dal Comitato Tecnico per la Valutazione di Impatto Ambientale.

La società proponente – Ecosavona Srl – potrà ripresentare un’iniziativa di ampliamento accompagnata “da un’attenta e puntuale verifica di soluzioni progettuali alternative e dall’introduzione di tecnologie e modalità gestionali che possano significativamente risolvere le criticità ambientali rilevate”. Il parere negativo del Comitato Tecnico di VIA è stato determinato dal fatto che il progetto presentato avrebbe potuto interessare delle aree di tipo carsico, permeabili, e quindi inadatte a fare da “sarcofago” ai rifiuti interrati. E’ ora possibile che Ecosavona si adegui alle prescrizioni, cercando un sito geologicamente idoneo. Da rilevare che in questo momento la corretta gestione del problema rifiuti in provincia di Savona non sembra avere scelte all’ampliamento della discarica di Vado Ligure. Il piano provinciale per la gestione dei rifiuti è incentrato sul raggiungimento, nel 2014, dell’obiettivo “minimo” del 60% di raccolta differenziata, realizzando nel frattempo gli impianti previsti dal Piano d’Ambito: un secondo impianto di compostaggio industriale, uno per il trattamento meccanico biologico, un bireattore.

Ma nel periodo transitorio, tra il 2011 e il 2013, sarà necessario utilizzare a pieno regime la discarica di Vado Ligure, che da alcuni mesi riceve anche parte dei rifiuti prodotti in provincia di Imperia. Il piano provinciale aveva quindi a suo tempo raccomandato “a scopo cautelativo e per poter affrontare con tranquillità eventuali emergenze” (tipo l’operazione Imperia) di consentire l’ampliamento del Boscaccio “per una capacità di 500 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani, che assicuri una capacità operativa” fino all’entrata a regime del nuovo sistema impiantistico, anche per tener conto “di eventuali ritardi nella tempistica programmata e nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata”.

Che sono, questi ultimi, clamorosamente lontani dal “target” prefissato e da quanto imposto dalla legge.   

Fonte: Savona Economica

 

m. pi.

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