Non sono certo un sostenitore della riforma Gelmini che se ha un difetto è proprio quello di non essere una riforma, di non avere un’idea di che scuola, di che politica scolastica portare avanti. Tanto che l’aspetto che alla fine prevale è unicamente quello dei tagli e della riduzione delle risorse sia in termini economici che in termini di persone. La scuola è già terribilmente in difficoltà e avrebbe bisogno di una riforma vera invece la logica dei tagli è stata quella di ridurre gli orari delle materie con più ore, spesso quelle di indirizzo, favorendo sempre più la “logica dello spezzatino”, tante materie con poche ore settimanali. Ho visto che alla manifestazione per lo sciopero del 14 dicembre sono stati invitati nelle loro vesti istituzionali il presidente della provincia ed il sindaco di Savona, mi farebbe piacere sentirli, sono curioso di sapere cosa avrebbero detto, ma ho letto dai giornali che non ci saranno. Purtroppo, anche io, come professore non ho la possibilità di esserci se non per le prime ore. La mia adesione alla protesta è piena e convinta e mi ha fatto veramente piacere vedere che tutte le principali sigle studentesche, indipendentemente dai loro orientamenti abbiano dato vita a questo sciopero che giustamente definiscono indipendente e per la scuola. Devo constatare invece come fra i vari sindacati della scuola solo la CGIL abbia indetto uno sciopero e solo per un ora, aderirò anche se la CGIL non è esattamente il mio sindacato di riferimento. Mi sarebbe piaciuto vedere una mobilitazione dei sindacati differente, i docenti sarebbero certamente al fianco degli studenti, come già era accaduto lo scorso anno e prima ancora nei confronti della riforma Berlinguer. In quel caso il ministro aveva dovuto rinunciare alla riforma e alla poltrona di ministro, mi piacerebbe si potesse ottenere ora lo stesso risultato. Ma per onestà intellettuale devo dire che le legittime proteste, alle quali io stesso aderisco, sarebbero più credibili se si cercasse concretamente di combattere gli sprechi che ogni giorno avvengono nelle nostre scuole e negli enti locali che le gestiscono. Voglio citare solo un paio di esempi noti a tutti perchè già finiti sui giornali: la vecchia sede del provveditorato in via Trilussa, doveva essere venduta per finanziare una nuova sede per il Nautico, già nel 2004 se ne parlava: “per ultimare la sede del Nautico” erano le parole usate, in realtà, a oltre sei anni di distanza, la nuova sede del Nautico nemmeno è stata iniziata e il locali in via Trilussa sono in stato di abbandono (vedi foto sotto) . Altra cosa il comune di Savona ha fatto un appalto per un doposcuola (appena quaranta allievi) per una cifra che risulta essere di 570 mila euro (iva compresa) la mia scuola che ha oltre settecento allievi ha un fondo di istituto (quello con cui si pagano tutte le attività pomeridiane) che non arriva ai 100 mila euro. Con le cifre spese dal comune di Savona si dovrebbero aprire non uno ma dieci doposcuola, e ce ne sarebbe bisogno. Di sprechi ce ne sono sicuramente tanti altri anche fatti dalle singole scuole e certo anche questa riforma non giova, anzi sebbene sia impostata su taglie e risparmi alla fine costerà più di quello che permetterà di risparmiare, prima di tutto sul piano culturale, ma alla fine anche sullo stesso piano economico.
Ugo Ghione