Attualità - 07 dicembre 2010, 01:01

Lettera di una insegnante agli studenti savonesi

Lettera di una insegnante agli studenti savonesi

Cari Studenti Savonesi, mi sono meravigliata moltissimo in questo periodo dell’assoluto silenzio del popolo degli studenti in relazione a quanto sta accadendo alla scuola pubblica statale. Mai come in questi mesi la scuola è stata sotto attacco:

. Riforma scuola superiore che stravolge l’impianto dei professionali, degli Istituti tecnici e anche di alcuni licei

.Azzeramento di alcuni indirizzi con ripercussioni pesanti anche sui corsi in itinere

. Abbassamento dell’obbligo scolastico

.Discriminazione sulla valutazione per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento religioso

. Tagli dei fondi per i progetti, per le gite,per i supplenti per le uscite didattiche e le attività sportive

. Aule e palestre in condizioni di sicurezza precaria

. Aumento del numero degli alunni per classe

. Diminuzione degli insegnanti di sostegno per i disabili

. Laboratori che non funzionano per mancanza di personale tecnico e risorse

. Poca assistenza ai piani per la riduzione del personale ATA.

Infine persino il riscaldamento sta diventando un problema per molte scuole.

A fronte di tutto questo come docente riscontro una passività che non ha precedenti. Avete quasi subito le elzioni scolastiche che sarebbero state un modo per discutere tra di voi delle problematiche scolastiche, non chiedete assemblee, nè di classe, nè di Istituto, e quando le chiedete vi fate convincere da qualche dirigente di turno che è meglio riunire soltanto il comitato studentesco per mancanza di spazi o altro.

I vostri compagni di scuola delle altre città italiane, medi e universitari in questi giorni stanno combattendo una grande battaglia di civiltà contro la riforma universitaria che limita moltissimo il diritto allo studio e non dà prospettive future alla ricerca. Anche se i mass media non hanno dato grande risalto alla riforma, senz’altro avrete letto le notizie su FC, che ormai tutti voi usate con grande disinvoltura. Gli studenti di tutta Italia hanno occupato stazioni, areoporti, scuole, atenei, rettorati, le metropolitane, sono saliti sui tetti, hanno gridato la loro protesta utilizzando anche i nostri monumenti più rappresentativi come la Torre di Pisa, il Colosseo, La basilica di S. Antonio da Padova, La basilica di S. Marco a Venezia, la Mole Antonelliana a Torino; hanno marciato a migliaia per le strade delle nostre città ottendo anche molti consensi dalla popolazione, che vi ricordo non sempre è stata tenera con i movimenti studenteschi. Ora è diverso, perchè la realtà delle cose impone un’inversione di marcia sulle politiche culturali e del lavoro di questo paese. Le persone che hanno applaudito la protesta sono i vostri genitori, sono i vostri colleghi che domani dovrebbero lasciarvi il posto di lavoro, sono gli insegnanti e il personale della scuola che come voi è a disagio per questa situazione politica. Tutti hanno compreso che oggi la questione è una: sulla politica dobbiamo invertire la rotta, perchè qui si gioca il futuro, ma soprattutto il vostro futuro.

Di fronte a questa drammatica situazione vedo una città, Savona, che rimane immobile, disinteressata a qualsiasi sollecitazione, dove spesso anche la distribuzione di volantini viene vissuta quasi con fastidio. Cari giovani, dove siete? Battete un colpo, Savona si deve svegliare e i giovani dovrebbero essere in primo piano.

Valeria Ghiso

www.prcsavonacentro.it

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