Savona - 26 novembre 2010, 17:50

Savona: la replica di Zanardi, Nicolick e Pennestri alle ordinanze del sindaco

"Ci auguriamo che il Sindaco abbia un soprassalto di coscienza e capisca il danno che ha fatto a centinaia di ragazzini e alle loro famiglie, impedendo ad un democratico consesso di cittadini di avere luogo" dicono i firmatari

"L’amministrazione Comunale di Savona, nella persona del Sindaco Federico Berruti, ha emesso, a tamburo battente, una ordinanza , n. 71 del 26 novembre 2010, con cui ha fatto eseguire l’oscuramento dei manifesti anti – pedofilia sul territorio del Comune di Savona, inoltre sempre con una grande efficienza ha revocato  la concessione della sala rossa con comunicazione protocollata n. 57565.  Non abbiamo mai assistito ad una raffica di provvedimenti liberticidi nei confronti della libertà di espressione individuale e collettiva, tenendo conto del fatto che i manifesti e l’incontro avevano come tema la lotta e il contrasto alla pedofilia  e riportavano nomi di persona già citati in sentenze definitive e articoli, numerosissimi,  e programmi televisivi mai smentiti da nessuno. Il Sindaco dovrebbe sapere che la Costituzione, nell’art. 21, sancisce e che testualmente afferma :

Art. 21 cost: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.”

Molti cittadini , sono rimasti stupiti delle ordinanze che di fatto vanno a tangere in modo incomprensibile ed autoritario la libertà di espressione e di informazione, in una città che oltre ad essere medaglia d’oro della Resistenza e che pertanto ha sofferto la mora del fascismo come dittatura in tutti i settori della vita sociale. La città inoltre è un laboratorio dove decine di pedofili hanno scelto di agire al coperto di inconfessabili collusioni e connivenze.

Ci auguriamo che il Sindaco abbia un soprassalto di coscienza e capisca il danno che ha fatto a centinaia di ragazzini e alle loro famiglie, impedendo ad un democratico consesso di cittadini di avere luogo. Comprendiamo che all’interno della giunta del Sindaco Berruti, si siano creati dei mal di pancia a causa di queste iniziative anti pedofilia, forse esiste un conflitto di interessi, a causa di alcune parentele con persone inquisite dalla Procura di Savona. Se questo è il motivo di questo oscuramento, ne siamo veramente dispiaciuti e delusi, visto che il Sindaco appartiene ad uno schieramento che dice di essere progressista a parole e poco nei fatti"
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Francesco Zanardi, Alessandro Pennestri, Roberto Nicolick