Alla fine anche il suo forte cuore non ce l’ha più fatta: ieri notte nella residenza sanitaria del Santuario, dov’era stato trasferito recentemente dall’ospedale san Paolo, don Mario Genta ha terminato il suo percorso terreno. Con lui se ne va il “prete del porto”, che ha legato la sua lunga ed intensa vita all’apostolato nei non facili ambienti dei portuali e dei marittimi e alla chiesa di san Raffaele. Chiesa dove aveva avuto la gioia, lo scorso 29 giugno, di essere festeggiato dal vescovo e da numerosi amici per il 70° anniversario d’ordinazione sacerdotale. Nato il 7 febbraio 1917 a Legino e ordinato presbitero da monsignor Pasquale Righetti il 29 giugno 1940, don Mario Genta era diventato rettore della chiesa di san Raffaele al porto e delegato per l'apostolato del mare il 1° gennaio 1954 (ma la sua opera nel porto di Savona era iniziata già informalmente in precedenza). Tra le altre sue nomine vanno ricordate quelle di canonico della Cattedrale di Noli dal 1952 al 1971 e della Cattedrale di Savona dal 1971 in poi, di cappellano della Croce Rossa nel 1960 ed in seguito della Croce Bianca, di assistente provinciale delle Acli nel 1966, d’incaricato per la pastorale del lavoro nel 1981, di cappellano delle Figlie della misericordia (casa provinciale di via Torino) nel 1987 e successivamente di cappellano delle Figlie dell'Immacolata. Ma è alla chiesa di san Raffaele e al club Stella Maris che la figura di don Mario Genta è associata nell’immaginario collettivo: sacerdote generoso e capace di entrare con facilità in relazione con persone di ogni condizione sociale e ideologia, don Genta ha saputo nel corso degli anni - e in periodi non certo “tranquilli” - costruire rapporti d’amicizia con il mondo dei “camalli” e dei lavoratori del porto e ha dato vita alla realtà del club Stella Maris, dove tuttora un nutrito gruppo di volontari offre accoglienza e sostegno ai marittimi. Ben presto, grazie alla rete di relazioni costruite da don Genta, la realtà della Stella Maris savonese si è affermata nel panorama ecclesiale locale come un’importante presenza sia nel promuovere incontri teologici (con l’apporto determinante di don Giampiero Bof) sia nel costruire un dialogo ecumenico con cristiani di varie provenienze. Carattere forte e instancabile, don Mario Genta non ha mai rinunciato, fino all’incidente stradale che gli ha compromesso irreparabilmente la salute, a svolgere la sua missione negli ambienti del porto, nell’amata Croce bianca e fra le Figlie dell’Immacolata, in sella alla sua proverbiale motoretta (e senza omettere le imperdibili nuotate in qualsiasi stagione dell’anno). A lui si deve anche la cura della chiesa di san Raffaele al porto, edificio che contribuì fattivamente ad impreziosire di opere d’arte come quelle della scultrice Renata Cuneo. Con lui se ne va un prete-simbolo di una Savona operaia e portuale che, per tanti aspetti, non esiste più. Così come è mutata profondamente la realtà dei marittimi, ai quali don Genta ha sempre offerto ospitalità e ascolto. Quel che è certo è che la sua figura, in san Raffaele e nel club Stella Maris, rimane insostituibile. La sua mancanza, subito dopo l’incidente, si è fatta sentire tra i volontari che lo hanno affiancato per tanti anni. I suoi funerali si svolgeranno sabato mattina, in un orario da precisare, quasi sicuramente in Cattedrale, dov’era canonico. Troppo piccola la chiesa di san Raffaele per ospitare le numerose persone che verranno a salutarlo per l’ultima volta.
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