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Eventi | 31 ottobre 2010, 14:59

Loano: grande successo per l'incontro con Don Gallo e il giudice Caselli

All'incontro hanno preso parte tanti loanesi e anche molte persone provenienti dai paesi vicini

Loano: grande successo per l'incontro con Don Gallo e il giudice Caselli

Un grande "NO" all’indifferenza e un appello all’impegno politico nel nome della Costituzione Italiana: questa l’estrema sintesi degli interventi di due persone carismatiche, che ieri hanno attirato nel salone “San Pio X” di Loano oltre 500 persone.
Una vera folla che, dopo aver seguito con entusiasmo crescente gli appassionati interventi dei due relatori, ha sottolineato il senso della sua presenza cantando in modo appassionato l’inno “Bella Ciao”, intonato da Don Gallo.

Spiegano gli organizzatori: "Questo incontro con la comunità di Loano (erano presenti anche molte persone dei paesi vicini) è stato ripreso e registrato. Per l’importanza dei contenuti e la passione con la quale essi sono stati esposti, dovrebbe essere riproposto nelle scuole o per tutti coloro che non erano presenti".

L’intervento del giudice Caselli può essere sintetizzato in un breve parabola da lui raccontata.
Due emigranti stanno attraversando l’Oceano su di una nave. Uno dorme in coperta, l’altro in un ponte inferiore. Nel mezzo delle notte la nave va incontro ad una terribile tempesta. Il migrante che si trova sul ponte ferma un marinaio e gli chiede se vi sia pericolo. Il marinaio risponde: “Se continua così, tra mezz’ora saremo tutti in fondo al mare”. Il migrante spaventato corre sotto coperta ad avvisare il compagno rannicchiato in cuccetta: “Guarda che un marinaio mi ha detto che la nave può affondare.” Il compagno, girandosi dall’altra parte, mormora: “E che mi importa?... Intanto la nave non è mia.”

Con questo racconto Caselli ha voluto sottolineare la condizione di inerzia colpevole di tanti cittadini, i quali di fronte al crescente pericolo di deriva sociale - rappresentato in primo luogo dai continui attacchi alla nostra Costituzione – si gira dall’altra parte scegliendo il disimpegno.

L’intervento di Don Gallo ha avuto come punto di riferimento l’art. 3 della Costituzione che egli ha voluto leggere per intero: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianze dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica. Economica e sociale del Paese.”
Ritenendo questo articolo, come gli altri 11, facenti parte dei Principi Fondamentali, una vera e propria preghiera da recitare, Don Gallo ha affascinato l’uditorio descrivendo questa sua proposta ad un attonito Cardinale Tettamanzi.

Assolutamente gustosa inoltre la pittoresca descrizione degli incontri con il Cardinal Bertone, suo compagno di studi e di giochi.
Nel finale, il ricordo del fratello partigiano, persona indimenticabile, alla base del suo impegno politico, ha suscitato momenti di commozione.

c.s.

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