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In Breve

IL PUNTO DI MARIO MOLINARI | 26 ottobre 2010, 15:14

Sedano? (dal verbo sedare)

Nonostante le dichiarazioni rassicuranti al vertice di ieri in Regione tra assessore all'ambiente, medici, sindaci e arpal non tutto sarebbe andato liscio come pare. E sulla centrale a carbone di Vado parte un' interrogazione parlamentare

Sedano? (dal verbo sedare)

Il punto di oggi doveva esser su tutt'altro, ma la cronaca ci obbliga a compiere un testacoda lanciato. Ieri in Regione si è svolto il "vertice" tra l'assessora regionale all'ambiente Renata Briano, i sindaci di Vado e Quiliano Caviglia e Ferrando, i rappresentanti dell'Ordine dei Medici savonese con il presidente dott. Ugo Trucco e il referente scientifico dott. Paolo Franceschi, il direttore generale dell' Agenzia Regionale per l'Ambiente ARPAL (sotto inchiesta) Bruno Soracco e l'assessore provinciale ai trasporti e all'ambiente Paolo Marson. Grande Assente, il presidente della Regione Claudio Burlando, che ci auguriamo non ritenga secondario il tema dell'incontro: l'inquinamento della centrale a carbone e la discussione sul suo possibile ampliamento.

Poi oggi apriamo i giornali e… E' fantastico: "Centrale, parte il controllo pubblico"

Pare cosetta buona e di poco conto, ma dipende da che lato la si osserva: se un controllo pubblico "parte" significa che prima non c'era? Cioè, si sta ammettendo che in 40 anni di milioni di tonnellate (milioni) di carbone bruciato e di fumi felicemente inalati dalla popolazione savonese, UN CONTROLLO PUBBLICO NON C'E' STATO? Sarebbe un ammissione talmente clamorosa da oscurare il già grigio cielo savonese.

Non è meraviglioso?


A questo punto dovrebbero spiegare che cosa ha fatto l'ARPAL in tutti questi anni. Ci lavoriamo da tempo, ma capirlo è cosa tutt'altro che semplice. Limite nostro.

Limite loro invece, stante la dovuta presunzione d'innocenza: un inchiesta in corso con ipotesi di reato pesantissime

Repubblica, 4 maggio 2010 "… il pm Paola Calleri, titolare dell' inchiesta affidata ai carabinieri del Noe, attribuisce i reati di corruzione e turbativa d'asta. Stessa contestazione mossa a Bruno Soracco (direttore generale ARPAL presente all'incontro di ieri in Regione, n.d.r.) Falso ideologico, abuso d'ufficio e omissione sono attribuiti a Riccardo Sartori, responsabile del Settore Territorio del Dipartimento di Genova; Gino Vestri, che ha ricoperto questo incarico fino al dicembre del 2008 e ora dirige i 4 dipartimenti liguri; Stefano Maggiolo, direttore del Dipartimento di Genova. Non hanno ricevuto l'avviso, ma sarebbero iscritti nel registro degli indagati il direttore scientifico dell'Arpal, Rossella D'Acqui (ex assessore provinciale all'Ambiente ed ex consigliere regionale dei Ds) il direttore amministrativo e degli affari generali Francesca Merli e il responsabile della gestione e dell' innovazione tecnica, Paolo De Grossi. L' elenco è di 15 persone, anche se rimangono segreti ancora 5 nomi. Stando a quanto trapela da Palazzo di Giustizia, gli ultimi 6 dell'Arpal avrebbero "aggiustato" le indagini, modificato le relazioni tecniche redatte dagli ispettori, "favorendo" gli amici amministratori locali. Un intreccio tra politica, affari e carriere?"

Bene: proprio a questa ARPAL verrebbe affidato il controllo delle emissioni, che a nostro umilissimo parere avrebbe dovuto esser cosa fatta - e fatta bene - da un quarto di secolo. Palesi ragioni di opportunità suggerirebbero di attendere quantomeno un archiviazione o un rinvio a giudizio prima di "procedere" no?

Da notare poi che, nell'anno domini 2010 d.C. si annuncia la richiesta di "estensione dei controlli anche sulle polveri sotili causate dall'impianto". E... fino ad oggi? Niente? Qualcosa? Qualcosina si / ma?

L'incontro di ieri viene ovviamente definito coram sindaci "sereno e costruttivo", ma pare proprio che così' sereno e costruttivo non sia stato. Perché quando ci sono in premessa domande come: ma chi ci dice che il carbone è il combustibile più inquinante? L'è düra.

Dici, ma c'è l'olio combustibile… Certo, anche l'arsenico per via endovenosa è peggio. Peccato che l'olio combustibile, messo praticamente al bando nella produzione di energia per fumi e costi, inquini meno della metà del carbone a parità di calorie prodotte. E' poi singolare che l'assessore all'ambiente della Regione Liguria proponga vecchie e smentite teorie di presunti carboni puliti.

Scintille.

Ma se la centrale a carbone di Genova produce il 30% dell'inquinamento della città com'è possibile che quella di Vado ne produca il 70%?

Ehm, scusate… Genova ha 600.000 abitanti, cento volte Vado. Quindi… in proporzione… non sembra difficile da capire.

Ma tant'è: siamo a questo punto.

Signori convenuti, la centrale di Vado produrrebbe tanto inquinamento come l'intera Città di Genova. Ma noooo… Occhi strabuzzati. Ma come si fa a dire cose del genere? Da dove arrivano questi dati?! Ehm… da voi. Da Arpal e Regione Liguria.

Ah.

Poi l'Ordine dei Medici chiede di mettere agli atti e a verbale un documento che spiega esattamente la situazione, ma… pare non esista verbale. Il verbale? Eh... pare non ci sia. Ma... se a termini di legge si verbalizzano pure le sedute delle bocciofile...? Peccato.

Sarebbe stato interessante leggere il passaggio in cui l'ARPAL si imbufalisce con i Medici, rei di aver fatto presente un'inchiesta di Savonanews.it che dimostrava la vetustà di certi strumenti di misura degli ossidi di zolfo, fuori produzione da 20 anni (Gli strumenti, si intende. Gli ossidi sono tuttora in piena produzione)

Ma l'importante è non dire.

E infatti qua sotto c'è il link del servizio:

http://www.savonanews.it/2010/06/08/leggi-notizia/articolo/arpal-linchiesta-la-centralina-e-la-bolla-dimenticata.html



Logico sarebbe che fossero per primi i politici ad ascoltare i medici in tema di salute, non viceversa… chissà, saremo strani noi. Ma i Medici hanno anche il dovere deontologico di fare informazione e di tutelarla la Salute Pubblica (un po' come i Sindaci) e il presidente dell'Ordine dei Medici Savonesi Dott. Ugo Trucco questo ce l'ha ben presente, per nostra fortuna.

Eh, ma ci sono i limiti "di Legge". Limiti sacrosanti, ma - va detto - a volte così confortevoli per chi inquina. Per quanto concerne le polveri sottili pm 2.5 ad esempio l'Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce limiti ben inferiori a quelli attuali. Saranno dei fissati. Invece la scelta dei combustibili da utilizzare, quella sì, è politica. E buono sarebbe non spegnere la luce né il "progresso", ma almeno utilizzare i combustibili meno inquinanti, con buona pace di qualche punto percentuale in meno sull'utile di chi produce energia. Non si dice la più rara kriptonite, ma almeno il vecchio metano...

Su scala europea, sempre secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità attenendosi ai parametri OMS, 360.000 morti precoci sarebbero evitabili. Trecentosessantamila. Ma guai a scriverlo, che poi la gente si preoccupa. Che al solito la colpa è dei giornalisti e/o dei medici, cioè di chi solleva il problema, non di chi lo crea.

E infine, CHE COSA si andrà a misurare, visto che ogni anno e solo in italia vengono censite 150 nuove sostanze tossiche? La Società Americana di chimica osserva che le sostanze potenzialmente tossiche sarebbero solo 280.000 (duecentottantamila). Il Preside della Facoltà di Scienze dell'Università di Torino Aldo Viarengo lancia un accorato appello alle ARPA regionali affinchè facciano tesoro di tanta ricerca (Ansa, 21 ottobre 2010). Non è che si chieda di misurarle tutte ma nella nostra somma incompetenza cinque o sei appaiono un po' pochine, specie attorno a grandi impianti di combustione a carbone nei centri abitati come la centrale di Vado Ligure.

Chissà cosa risponderanno nei prossimi giorni all'Interrogazione Parlamentare di Elio Lannutti, Senatore IDV e Presidente di ADUSBEF

ilpunto@savonanews.it

http://www.youtube.com/watch?v=Kl2lKhZY37M

Mario Molinari

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