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Attualità | 08 ottobre 2010, 17:50

Alassio: Melgrati, "La procura di Savona più fantasiosa di Walt Disney"

Richiesta di rinvio a giudizio per l’ “affaire” del Grand Hotel di Alassio per l’ex Sindaco di Alassio oggi Consigliere regionale Marco Melgrati, il Sindaco reggente Gianni Aicardi e l’Assessore all’urbanistica Marco Salvo

Alassio: Melgrati, "La procura di Savona più fantasiosa di Walt Disney"

Richiesta di rinvio a giudizio per l’ “affaire” del Grand Hotel di Alassio per l’ex Sindaco di Alassio oggi Consigliere regionale Marco Melgrati, il Sindaco reggente Gianni Aicardi e l’Assessore all’urbanistica Marco Salvo, nonchè per il dirigente in pensione del Comune di Alassio ing. Giuseppe Lagasio e il direttore dell’alta sorveglianza ing. Giampiero Dotti.

“L’accusa è di abuso d’ufficio, concorso in abuso d’ufficio e – fantasia delle fantasie!!, appunto degna di “Walt Disney” – concorso morale in abuso edilizio – dichiara Melgrati - Premesso che non mi pare che esista nel codice penale il reato di concorso morale in abuso edilizio, e mi stupisco che non abbiano ipotizzato anche il reato di simpatia per la soc. Fincos, intesa nel senso greco del termine sun patos (soffrire, partecipare… insieme), a mio sommesso parere non c’è stato abuso edilizio, o comunque è stato superato e sanato, in quanto in data 19.10.2009  è stata rilasciato dal Comune di Alassio il Permesso a Costruire Convenzionato parzialmente in sanatoria n. 58, erano quindi opere comunque assentibili e assimilabili alla variante in corso d’opera in quanto non influivano sull’aspetto esterno del fabbricato, con l’assenso di Regione, Provincia e Soprintendenza, ed è stata rilasciata dal dirigente del Comune di Alassio  inoltre il certificato di agibilità per l’edificio del Grand Hotel in data 24.09.2010, n. 2/2010,  non si capisce il motivo di questa richiesta di rinvio a giudizio.

Il fatto che Melgrati, Aicardi e Salvo abbiano autorizzato verbalmente, prima, e con delibere, poi, è assolutamente incredibile.”

“Infatti – spiega Melgrati – non esiste l’autorizzazione verbale per un atto che non può essere determinato in alcun modo dalla parte politica, o comunque non ha nessun valore, ma è un atto che comunque discende da un dirigente del Comune di Alassio, il fatto che lo autorizzi (o non lo autorizzi) il Sindaco o parte della Giunta è assolutamente ininfluente. Il fatto poi che si metta in discussione che siano state approvate dalla Giunta Comunale delle delibere che autorizzavano tali lavori, ovviamente prima che gli stessi fossero effettuati, è ancora più incredibile, perché queste sono delibere che autorizzavano “in linea tecnica” queste varianti; a queste delibere avrebbero dovuto seguire necessariamente le autorizzazioni edilizie per tali opere. Se la Fincos ha ritardato le autorizzazioni edilizie è incorsa in una infrazione che comunque è stata sanata dalla concessione edilizia in sanatoria.

Quindi queste delibere, di fatto, erano e sono assolutamente legittime e non c’è stato alcun abuso d’ufficio e ancora meno il concorso morale in abuso edilizio.”

“Peraltro – dichiara Melgrati – io sono fiero degli atti che abbiamo compiuto, che sono stati atti assolutamente legittimi, sempre volti al bene della città di Alassio e delle proprietà del Comune di Alassio, atti che hanno portato ad un incremento del valore delle proprietà del Comune e che hanno determinato, dopo quaran’anni di ignavia delle passate amministrazioni e di abbandono di una struttura infestata da topi e scarafaggi, ritrovo di extracomunitari e tossicodipendenti, al recupero e alla riqualificazione del Grand Hotel che verrà aperto a breve e che darà nuova linfa alla ricettività turistica alassina con un centro termale talassoterapico che prolungherà la stagione anche durante l’inverno e consentirà quindi di avere una nuova offerta turistica con la ricettività collegata all’offerta termale.

Mi sono reso conto che ci volevano gli attributi, forza e spalle grosse per risolvere la questione del Grand Hotel. Questa amministrazione ha dimostrato di avere gli attributi e di fare il bene della città di Alassio, nonostante le minoranza abbia sempre remato contro; per Testa, Canavese, Boggiano e compagni conveniva tagliarsi questi attributi, o meglio tagliarli alla Città di Alassio per far dispetto alla moglie (cioè a me).

Voglio qui di seguito rendere pubbliche le motivazioni della richiesta di rinvio a giudizio e siamo fiduciosi nella magistratura giudicante che non potrà non prendere atto della buona fede, della bontà e legittimità degli atti posti in essere da questa amministrazione e in  particolare da me, dal Sindaco reggente Gianni Aicardi e dall’assessore all’urbanistica Marco Salvo. Il fatto, poi, che gli altri membri della Giunta non sapessero fa ancora più sorridere.”

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