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Albenganese | 06 ottobre 2010, 10:45

Piano industriale Piaggio, le aspettative di Villanova d'Albenga

Cassiano: "Questo trasferimento deve avvenire presto, perchè di tempo ne è passato anche fin troppo. Mi auguro che entro la fine di quest'anno si possano avviare i lavori"

Piano industriale Piaggio, le aspettative di Villanova d'Albenga

Un piano industriale positivo per l'azienda, per le parti sociali e per il territorio. Sono queste le aspettative del sindaco di Villanova d'Albenga Domenico Cassiano, per un trasferimento immediato della Piaggio, in grado di soddisfare tutti ed in particolare i lavoratori degli stabilimenti di Finale Ligure e Sestri Ponente. Questo pomeriggio, nella sede della Regione Liguria, gli amministratori delle Province di Genova e Savona e dei comuni di Finale Ligure, Villanova d’Albenga e Genova si riuniranno per esaminare le nuove strategie di mercato della Piaggio Aereo Industries. Un piano industriale, che oltre a contenere investimenti e prevedere lo spostamento dello stabilimento finalese in una nuova sede da realizzare nella zona dell'aeroporto di Villanova d'Albenga, contiene un esubero di personale in entrambi i siti liguri, fattore questo, che non solo limita la possibilità di creare nuovi posti di lavoro a Ponente ma che rischia di far vaccillare l'occupazione di diversi dipendenti.

“Questo trasferimento deve avvenire presto, perchè di tempo ne è passato anche fin troppo. Mi auguro che entro la fine di quest'anno si possano avviare i lavori – dichiara Cassiano -. Per quanto riguarda il futuro della Piaggio, mi auguro che le parti sociali trovino gli accordi con l'azienda. Se così non fosse, il vero senso del trasferimento dello stabilimento si allontanerebbe, poichè una possibile riduzione dei posti di lavoro limiterebbe lo scopo originario del progetto”.

Un progetto che inizialmente aveva alimentato le speranze di molti disoccupati, che con l'apertura di un nuovo stabilimento speravano in un possibile posto di lavoro. Un posto di lavoro che ora è addirittura a rischio per diversi lavoratori, qualora l'azienda nel nuovo piano industriale avesse  previsto l'esportazione della manodopera. 
“L'indotto deve rimanere in Provincia, in Regione e a livello nazionale – conclude Cassiano -. Alcune lavorazioni non possono e non devono essere trasferite lontano dalle sedi dell'industria Piaggio -. Capisco la difficoltà nel creare posti di lavoro, ma se si vuole salvaguardare l'industria italiana è strettamente necessario che vengano mantenuti quelli esistenti”.

Con lo spostamento dello stabilimento, la speranza è quella che le istituzioni facciano la loro parte mettendosi al lavoro per la creazione di posti di lavoro, affinchè la filiela di produzione rimanga in Liguria, o comunque nell'ambito dell'industria italiana, anziché creare nuove tecnologie e opportunità di lavoro all'estero, dove la manodopera costa meno. Per lo spostamento della Piaggio, il ponente savonese mette a disposizione un pezzo del suo territorio e possibili produzioni all'estero  sacrificherebbero ulteriori possibilità di sviluppo economico ad una zona in forte crescita. 

a.p.

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