Salone Nautico, a Genova la protesta di un velista contro Dufour

Dieci anni fa aveva acquistato un 'Dufour', una barca a vela di 15 metri per un valore commerciale di 360 mila euro proprio alla fiera di Genova. Ma dopo dieci anni Sergio Picone, un imprenditore siciliano, si e' ritrovato senza soldi e senza barca. Cosi' ha deciso di intraprendere una causa legale con il cantiere, causa che e' tutt'ora in corso. Prima al Salone di Cannes ora a quello di Genova, dove si e' presentato nelle vicinanze dello stand del cantiere francese, sempre con l'obbiettivo di protestare pubblicamente per rendere nota la vicenda, in attesa della conclusione della causa legale. Sebbene la protesta fosse assolutamente pacifica, gli agenti della polizia di Stato lo ha allontanato dopo averlo identificato. Situazione analoga era accaduto nel corso dell'esposizione in Francia dove gli uomini della sicurezza lo avevano allontanato dallo stand su richiesta dei responsabili del cantiere. Questa la sua storia: 'Nel '99 sono venuto da Palermo in Liguria a ordinare e acquistare una barca a vela Dufour da cinquanta piedi eccato che dopo un anno mi abbiano scritto per dirmi che si erano dimenticati di costruirla e di andarmene a prendere un'altra, gia' pronta, a Barcellona. In Spagna ho trovato una barca diversa, usata e senza accessori, che ho portato in Sicilia con grande difficolta'. Poi ho scoperto che il telaio era stato contraffatto e sono partite le prime denunce'. Nel frattempo Picone non ha smesso di pagare le rate dovute alla Banque Populaire de la Cote d'Azur, con cui aveva stipulato il contratto di leasing, fino a quando, in un garbuglio di querele e diffide legali, la barca non e' stata sequestrata. I costruttori però non ci stanno a passare da produttori di sogni a fabbricatori di incubi, e rigettano ogni accusa.