Vedute pervase di romantica malinconia, nuovi modi di vedere il mondo e, soprattutto, colori. Forti, contrastanti, violenti, che prorompono con irruenza dalle pareti, invadono lo spazio circostante e gli occhi degli spettatori, portandoli lontano. Questi gli ingredienti della mostra “Colorosamente”, personale di Daniela Olivieri di Cengio e Irene Bottero di Sommariva Bosco, che aprirà i battenti sabato 25 settembre alle 17. L’inaugurazione sarà accompagnata da una presentazione, con gli interventi della dottoressa Stefania Spotorno, di Paolo Roggero e con gli intermezzi musicali del flautista Ugo Piovano. La mostra presenta alcune delle ultime creazioni del duo di artiste, volti non nuovi a Villa Cambiaso, avendo partecipato con un' installazione alla rassegna “Il teatrino della politica” . Ora presentano alcune opere della loro produzione che ne riassumono con chiarezza i percorsi artistici. Percorsi indipendenti, complementari, ma profondamente legati, per spirito e ricerca. Irene Bottero propone, utilizzando con grande eclettismo i più disparati linguaggi dell’arte figurativa dal cubismo al surrealismo passando per lo spazialismo e l' espressionismo Fauve, prospettive sempre inedite sulla complessa realtà circostante, alla ricerca di un’ideale “quarta dimensione” delle cose che sfugge alla nostra comprensione ed è impossibile da cogliere dal nostro punto di vista abituale. Proprio con questa sottile metafora l’artista infatti ama spiegare la sua indagine: il mondo è complesso e inafferrabile, nelle sue leggi, nelle sue manifestazioni, e nei fenomeni circostanti. Da sempre l’uomo tenta di comprenderlo appieno, di coglierne a fondo i meccanismi ed i segreti. Ogni suo sforzo però è sempre vano: ogni nuova conquista della conoscenza svela mille altri interrogativi da sciogliere, ed egli si addentra sempre di più nell’intrico del mistero, senza mai, tuttavia, riuscire a svelarlo. Proprio questa ricerca spasmodica viene riportata sulle tele, in rappresentazioni indecifrabili e talvolta inquietanti della realtà che, scomposta e analizzata, disvela al di sotto delle sue rassicuranti forme apparenti, tutta la profonda oscurità dell’ignoto.