Edizione numero 44 della Douja d'Or da venerdì 10 a domenica 19 settembre ad Asti, incentrata sul Concorso Enologico Nazionale Vini Doc e Docg "Premio Douja d'Or", giunto al 38° appuntamento annuale e organizzato dalla Camera di Commercio di Asti, tramite la sua Azienda Speciale, d'intesa con l'Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino). Una iniziativa unica nel panorama enologico nazionale I vini premiati diventeranno i protagonisti della rassegna, autentico evento promozionale del settore che ogni anno è accompagnato da degustazioni, incontri gastronomici, convegni, mostre e spettacoli musicali e che richiama ad Asti oltre 30 mila visitatori. I vini premiati rappresentano una panoramica completa dell'offerta enologica nazionale di alto livello, rimanendo però in molti casi accessibile nei costi, con l'obiettivo di guidare i consumatori in una scelta attenta e consapevole e di far sì che le eccellenze enologiche si trasformino in opportunità di sviluppo. Fra i quasi 300 vini premiati, tre sono quelli prodotti in provincia di Savona: il vermentino 2009 dell'azienda agricola Sancio di via Laiolo a Spotorno; il vermentino bio Aimone 2009 dell'azienda agricola Vio di Bastia d'Albenga e il pigato 2009 dei Viticoltori Ingauni di Ortovero. Si tratta di produzioni che, in fase di degustazione da parte di una giuria di esperti, hanno ottenuto almeno 85 punti su un massimo di 100. Si tratta di punteggi rigorosi che richiedono ai vini il possesso di caratteristiche di elevata qualità.
"Douja" (si legge "dùia") è il nome dell'antico e panciuto recipiente contadino usato in cantina per travasare e contenere il vino. Un'originale brocca che ha ispirato anche il nome della più celebre maschera piemontese Gianduja (Gioan d'la Douja, appunto perché la usava direttamente per bere, come se fosse un boccale di dimensioni extralarge). E ad Asti dire Douja è come dire festa del vino. Nell'ultimo ritaglio di estate Asti si trasforma nella più grande e qualificata cantina d'Italia. Nei saloni e nei cortili degli storici palazzi va in scena la "Douja d'Or". Della manifestazione si iniziò a parlare nella seconda metà degli anni Sessanta, anni difficili per l'immagine del vino e della Barbera astigiana in particolare. La credibilità di molti produttori stava scivolando verso il fondo. Bisognava trovare la maniera di farla risalire per non compromettere l'economia di un'intera provincia. L'intuizione giusta arrivò da Giovanni Borello, presidente della Camera di Commercio dal 1966 al 1984, che nel 1967 "arruolò" un folto gruppo di viticoltori allestendo lungo la statale per Torino, alle porte di Asti, un originale stand dove gli automobilisti di passaggio potevano degustare e acquistare le migliori bottiglie garantite dai singoli produttori. Erano le fondamenta di quella che, di lì a qualche anno, sarebbe diventata una manifestazione a carattere nazionale e internazionale.