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| 25 agosto 2010, 15:11

Tirreno Power: l'undicesima domanda

Tirreno Power: l'undicesima domanda

Il solito disco rotto. Ci si aspettava qualcosa di più, o anche solo di meglio, dal solerte ufficio comunicazione di Tirreno Power, autonominatasi difensore d'ufficio del suo deus ex macina Ing. Carlo De Benedetti. Senza H. Nel senso che insieme al carbone da bruciare nell'atmosfera della provincia di Savona, il nostro macina utili che van lontano. Molto lontano da qui. Ma questa, in provincia, non è una novità, giusto?

 

Un tantino meno giusto è il silenzio che regna sulle tante, troppe, tragiche morti premature. Giorgio Simmi, scomparso l'altroieri a 47 anni per un tumore al cervello, è solo l'ultimo di un elenco impressionante. I nessi causa - effetto restano tutti da accertare, nessuno escluso.

 

Veniamo a noi.

 

La consueta non-risposta di Tirreno Power stavolta fa anche tenerezza: I passacarte dell'Ingegnere, già apparentemente esautorati dalla politica savonese e liquidati dal segretario Livio Di Tullio (PD) come "interlocutori non affidabili", si cimentano sull'Ansa ed altrove, in una perla di freeclimbing su specchi oliati.

 

A cominciare dalla vecchia storia dell'ampliamento della centrale, che comporterebbe una riduzione delle emissioni (!), autentico mistero della fisica applicata se si parla di carbone, inapplicabile - salvo prova contraria - a meno di non rottamare i due dinosauri sbuffanti con la matricola abrasa

 

 

che sono i modernissimi gruppi 3 e 4, vecchi di "soli" 40 anni e con l' efficienza di una pentola a pressione. Ma nel fatturato, come in cucina, tutto fa brodo. Solo che se vuoi entrare a Torino con la vecchia Alfetta, ti giustiziano in barriera perchè inquini... Altro che Euro Zero. Ma chiedere SOLO METANO, è chiedere troppo?

 

Che le emissioni siano poi "ampiamente sotto i limiti di legge" come sostiene il comunicato, sarebbe ancora da dimostrare secondo Scienza. Chi misura gli inquinanti?

 

1) la stessa Tirreno Power, grazie anche all'utilissima certificazione EMAS 14001

 

2) l'Arpal, con 10 funzionari indagati dalla Procura della Repubblica di Genova (PM Paola Calleri) per falso ed altri reati a vario titolo, incluso il direttore generale che dopo gli avvisi di garanzia dichiara: "Mi rivolgo ai cittadini per tranquillizzarli: i dati sulla qualità ambientale sono validi". Non dubitiamo, ma secondo quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche, le visite degli ispettori Arpal sarebbero state "annunciate" dalle telefonate dei dirigenti, e una delle società esterne consulenti, la SI.GE Srl risulterebbe di proprietà del fratello dello stesso direttore generale, per dirne un paio.

 

Poi ci sono gli analizzatori di SO2 vecchi di oltre vent'anni, vedi centralina di Quiliano e inchiesta di Savonanews o guasti (vedi altra centralina, ma non diciamo quale per veder quanto tempo impiegano a ripararla, che siamo solo al sesto giorno di "fault")

 

Pur nella presunzione d'innocenza ARPAL si trova in una posizione quantomeno... difficile. La politica lo sa bene, e farsi scudo con questi dati, oggi, è cosa abbastanza impegnativa. Trascurando i mitici "limiti di Legge" che per le polveri sottili pm 2.5 sarebbero inesistenti.

 

Si chiarirà tutto ci auguriamo, ma definire in questo quadro questi dati come esatti completi ed imparziali è uno sforzo che non ci sentiamo di compiere.

 

Resta il fatto che durante la visita alla Centrale in occasione dell'open day di Tirreno Power il 19 giugno scorso, ci capitò di osservare sull'ampio display della "sala controllo carbone" valori di emissioni di ossidi di azoto e anidride solforosa che starebbero nei limiti di legge CON UN SOLO GRUPPO IN ESERCIZIO.

 

 

Peccato che i gruppi siano DUE, e doppie le emissioni. Speravamo d'esserci sbagliati e lo speriamo tuttora, ma da martedì 22 giugno ad oggi la circostanza non è mai stata smentita. In compenso qualche manina bella continua a cercare di rimuovere da youtube il filmato che mostra la bolla d'accompagnamento dell'analizzatore guasto e vetusto intestata ad A.R.P.A. Liguria Via Bombrini 8 - Genova)

 

 

Il comunicato prosegue con le due cannonate del milione di euro e dei trecento posti di lavoro, che ricordano il Sig. Bonaventura ma anche una puntata di "Porta a Porta" di qualche anno fa... Qui il "contratto" non sarebbe con gli italiani, ma con i savonesi... Farà la stessa fine? Forse qualcuno ci crede ancora, che un'altra infornata di delegati sindacali son tessere e voti, e non fan schifo a nessuno. (Ma i "300" posti di lavoro non erano 30 fino a qualche settimana or sono? Scappato uno zero?)

 

Altra carota: i 180 MegaWatt di energie rinnovabili promessi (da fatturarsi ovviamente a loro cura)

 

Dove? Quando? Come? Non si sa.

 

Ma se l'energia è così sensibile non si potrebbe mandare avanti l'annunciato progetto delle rinnovabili, ammesso esista?

 

No. Cica bua. Costruiamo gli impianti ad energie rinnovabili SOLO SE ci fate piazzare altre due locomotive a carbone tra le case. Ultratecnologiche, si intende.

Che tanto - prosegue il comunicato - l'impatto ambientale "è costantemente monitorato dagli enti pubblici (non meglio precisati, n.d.r.) chiamati alla tutela della salute e (...) NON DESTA PREOCCUPAZIONI". Non desta preoccupazioni?!

Provate a dirlo agli abitanti della Valle di Vado, prima di esser rincorsi coi forconi fino al carbonile...

 

 

Poi si citano i dati "tranquillizzanti" di IST ASL2 sulla MORTALITA', ma ben altre letture a carattere scientifico di questi STESSI dati - a cura del Dott. Paolo Franceschi, responsabile scientifico dell' Ordine dei Medici di Savona - evidenziano l'assenza degli indici di MORBILITA' (malattie), e sarebbero tutt'altro che rassicuranti. Come poco rassicuranti - secondo il Prof. Valerio Gennaro, epidemiologo dell'Istituto Tumori IST di Genova - sarebbero quelli della stessa Agenzia Regionale Sanitaria sullo "Stato di salute dei liguri"

Leggi qui

 

Ma non preoccupatevi: la provincia di Savona sarebbe al 25° posto in Italia per le concentrazioni di polveri sottili e qualità dell'aria. Misurata come sopra. Nel comunicato di "risposta" in "freeclimbing on the glass" manca però la ciliegina: Gesù morì di freddo.

 

Ora però, cortesemente, basta con le perdite di tempo e le sparate di cartello. Lasciamo che a rispondere alle 10 domande, pubblicate in nazionale su tutti i giornali salvo un paio, sia l'Ingegnere.

 

A proposito, come mai, visto che il carbone è così pulito e salutare, SORGENIA (l'energia sensibile, del Gruppo CIR - De Benedetti con socio anche il Monte dei Paschi di Siena) nell'indice del suo sito web alla voce "Gli Impianti" scrive: "Ciclo Combinato Eolici Fotovoltaici Idroelettrici" senza menzionare il carbone? Occorre cliccarci su per intravvedere la parola "Termoelettrico" in legenda.

 

 

Del carbon nessuna traccia. Una svista? O è un combustibile non abbastanzza"sensibile" sgradito ai Clienti più attenti? O per le centrali meno sensibili si mette sul citofono "Tirreno Power" e via: noi cosa c'entriamo? Chissà.

 

 

Un'ultima curiosità: visto che nel comunicato stampa di Tirreno Power si citano anche Hera e Iride / Iren (veri miracoli delle privatizzazioni) qualcuno ci potrebbe spiegare, già che ci siamo, perchè le ritroviamo in società con Sorgenia, Lucchini Siderurgica, ed Equiter / Banca Intesa in una società di compravendita di "certificati verdi" - la GICA S.A. - basata in Svizzera? (www.gica.ch)

 

Col vostro permesso, questa è l'undicesima domanda.

 

 

Mario Molinari

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