Attualità - 02 agosto 2010, 11:31

Genova: firmato l'accordo per i lavoratori Iride

Si è finalmente arrivati a una soluzione, per il futuro occupazionale dei 23 lavoratori del comparto Iride rimasti senza impiego qualche mese fa. E' stato infatti firmato l'accordo tra la società Cosme Srl e le organizzazioni sindacali per l'assunzione temporanea dei lavoratori per quattro mesi, cui seguirà una sistemazione definitiva in un'altra realtà. Il protocollo di intenti è stato firmato da una parte da Giorgio Zaffiri (nella foto), amministratore delegato di Cosme Srl, e dall'altra dai segretari di Filca-Cisl e Fillea-Cgil, Salvatore Teresi e Silvano Chiantìa. L'accordo mette fine a mesi di durissime proteste da parte dei 23 operai rimasti senza impiego, culminate con lo sciopero della fame e con un accampamento in tenda di fronte a Palazzo Tursi: iniziative clamorose dopo che i lavoratori erano stati lasciati a casa dalla Leg, ditta di appalto di Iride, senza passare alla nuova ditta che si è aggiudicata l'appalto.

 

«La lotta questa volta è stata estremizzata – afferma Giorgio Zaffiri – Adesso sono felice per aver firmato questo accordo e concesso un'occupazione, seppur temporanea, a questi lavoratori, ma spiace rilevare che si deve sempre arrivare a situazioni di estremo disagio, prima di mettersi tutti d'accordo. I lavoratori si occuperanno di posa di tubazioni e di rinnovamento delle reti gas». Cosme infatti, che è una società partecipata all'1% da Iren – Iag (l'ex Iride), opera dal 1964 in manutenzioni edilizie e di impianti: proprio il collegamento diretto con la nuova multiutility ha permesso la firma del protocollo d'intenti. «L'accordo firmato con Cosme Srl tampona una situazione che si stava facendo sempre più critica ed è funzionale trovare con Iride una soluzione definitiva per i lavoratori interessati - dicono i segretari di Filca-Cisl e Fillea-Cgil, Salvatore Teresi e Silvano Chiantia - Infatti, a questo accordo, dovrà seguirne un altro (questa volta definitivo) che dia le certezze occupazionali che lavoratori e sindacato chiedono da tempo».

 

Ma c'è un altro punto che sta a cuore agli edili, che chiedono un vertice in prefettura per parlare di appalti e infiltrazioni mafiose, per mettere a punto norme di tutela. «Chiediamo che siano convocate le istituzioni, le maggiori stazioni appaltanti territoriali, le forze imprenditoriali e le organizzazioni sindacali al fine di elaborare protocolli di legalità in cui trovino collocazione adeguate norme, finalizzate a garantire la trasparenza negli appalti pubblici e impedire infiltrazioni mafiose, in grado di tutelare le imprese sane e strutturate nel settore, nonché garantire l'applicazione delle normative contrattuali e previdenziali ai lavoratori del settore», concludono i sindacati.

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