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| 23 giugno 2010, 17:25

Savona: tre bagni marini con le stellette in provincia

Savona: tre bagni marini con le stellette in provincia

In attesa che la Regione Liguria predisponga il regolamento sulla classificazione "a stelle" per i bagni marini, è la sezione italiana della Fee – Foundation for Environmental Education – a indicare gli stabilimenti balneari che si distinguono per il loro impegno nella tutela ambientale (ad esempio con l'installazione di docce con acqua riscaldata dal sole) e nella qualità dei servizi erogati. Tra i sette bagni marini che hanno meritato per il 2010 questo particolare riconoscimento, ben tre sono in provincia di Savona. Si tratta dei Bagni Pinuccia di Varazze, dei Sant'Antonio di Savona e dei Bagni Garibaldi di Finale Ligure. Gli altri quattro sono a Bibione, Viareggio, in provincia di Grosseto e ad Ostuni in Sardegna.

Un buon viatico per una stagione estiva che tarda a decollare ma che non dovrebbe essere avara di soddisfazioni per un settore che, in provincia di Savona, conta circa 650 stabilimenti, ovvero più della metà dell'intera Liguria (1.200), mentre il numero dei bagni marini a livello nazionale è calcolato intorno alle 28 mila unità. Un'indagine del Sib, Sindacato Italiano Balneari di cui è presidente il sindaco di Bergeggi Riccardo Borgo, ha rivelato che l'80 per cento delle persone che vanno al mare utilizzano gli stabilimenti balneari. Una famiglia di quattro persone spende, per una giornata al mare, una media di 95 euro, contando naturalmente eventuali pernottamenti, puntate al ristorante, in gelateria, eccetera. Un costo che, da un anno all'altro, si sarebbe incrementato del 2,3 per cento.

Tra i dati più significativi dell'indagine, da segnalare che il 79% delle presenze turistiche in Liguria è concentrato tra giugno e settembre e che ben l'87% di chi arriva sceglie località marine. Nonostante la forte concentrazione, la Riviera resta relativamente "poco affollata". Infatti mentre in Emilia Romagna si contano 3.500 presenze medie giornaliere per chilometro di costa e in Veneto circa 2.000, in Liguria si supera di poco quota 1.300. Negli ultimi anni si sono modificate le caratteristiche del comportamento dell'utente medio: soggiorni sempre più corti, tendenza a prenotare a ridosso della data di partenza, sensibile aumento dell'età media degli utenti e più attenzione al costo. C'è un ritorno ad un consumo classico: ombrellone, bar, ristorante. Per gli operatori, servizi come internet o corsi di ginnastica non sono molto diffusi. Nell'82% delle strutture è presente il bar , nel 47% il ristorante. E continuano ad aumentare gli stabilimenti che organizzano serate con musica. Resta il fatto che il 68% dei ricavi dell'impresa balneare è rappresentato dall'affitto di ombrellone, sdraio, lettino e cabina. 
Aumentano anche i costi di gestione: il 90% degli operatori intervistati ha monitorato un aumento dei costi quasi continuo, nell'arco di più anni. Oltre il 35% segnala una crescita compresa tra il 10% e il 35%, mentre per il 24% circa la variazione è stata superiore. L'aumento più forte sembra si sia sviluppato proprio in Liguria, dove oltre il 71% degli intervistati ha percepito un incremento superiore al 10%. Segue il Nord Est con il 70%, il Sud con il 62% e il Centro con solamente il 44%.

sav.economica.

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