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Attualità | 18 giugno 2010, 17:15

Savona: lettera aperta dalla Ubik, "Il carbone uccide"

Savona: lettera aperta dalla Ubik, "Il carbone uccide"

Riceviamo e pubblichiamo una lunga lettera aperta della Libreria Ubik in merito alla situazione ambientale della Provincia:

 

 

"Le Centrali a carbone uccidono. Letteralmente, non per modo di dire. Dati scientifici incontrastabili e inconfutabili scrupolosamente catalogati dai Medici dell' ISDE e tratti dalle più autorevoli pubblicazioni scientifiche internazionali (Lancet ed altre, come si può vedere più sotto), dimostrano imparzialmente al di là di ogni ragionevole dubbio che in prossimità delle Centrali a carbone (con dati che peggiorano quanto più ci si avvicina alla centrale) i tumori e diverse altre patologie vascolari e respiratorie, aumentano drammaticamente rispetto alla media nazionale (e perfino rispetto a quella regionale, che già si riferisce alla regione più inquinata d'Italia dopo la Lombardia). In particolare i tumori al polmone, vescica e laringe, le patologie cardiovascolari come infarti, emorragie cerebrali, ictus ed altre.

 

Il problema delle ricadute ambientali non è solo di Vado e Valleggia, ma di tutta la provincia. Le emissioni venefiche di una centrale a carbone ricadono prevalentemente in un raggio di circa 50km dal punto di emissione.

Noi savonesi respiriamo polveri sottili dannosissime, spesso letali, che non vengono monitorate e quindi, ufficialmente, "non esistono".

Le polveri sottili non si vedono: non è una montagna di rifiuti, non sono macerie, sono micro e nanopolveri invisibili ad occhio nudo, che invece che accumularsi al suolo si accumulano all'interno del nostro organismo, causando patologie cardiache, respiratorie, tumori e perfino riduzione di intelligenza e autismo infantile. Ma siccome non si vedono, dobbiamo credere a quello che ci raccontano gli esperti, o sedicenti tali.

 

Molti esperti hanno riportato dati scientifici sugli immensi danni che una Centrale causa alla salute.

Secondo il dottor Paolo Franceschi (Referente Scientifico della Commissione Ambiente e Salute dell'ordine dei Medici di Savona)"il progetto di ampliamento della centrale contiene contraddizioni macroscopiche che lo rendono impresentabile, perché in violazione delle direttive europee".

La combustione del carbone induce la sintesi di sostanze altamente tossiche e cancerogene (come il benzopirene, le diossine, il benzene), e la liberazione in atmosfera di altre sostanze contenute nel carbone (polveri sottili, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, isotopi radioattivi naturali).

 

In Liguria le emissioni dei principali inquinanti (ossidi di azoto, particolato primario, ossidi di zolfo) derivano dalle centrali termoelettriche.(Piano Regionale della qualità dell'aria 2006)

L'impatto della centrale a carbone è altrettanto pesante per quanto riguarda le emissioni di metalli pesanti, sostanze riconosciute come cancerogene dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro), dotate di molteplici altri effetti tossici sull'uomo, come ad esempio la compromissione dello sviluppo del cervello nei bambini,

 

Per esempio le tre centrali elettriche a carbone liguri emettono quasi il 90% di tutto il mercurio che viene emesso annualmente in Liguria, e buona parte del nickel, piombo, arsenico e cadmio.

(Piano Regionale della qualità dell' aria 2006) Questi metalli pesanti si ritrovano ad altissime concentrazioni nell'area di maggior ricaduta della centrale a carbone. (Nimis e collaboratori 1998).

Mentre sulle pubblicità si sente spesso ripetere lo "slogan carbone pulito", per definire semplicisticamente che le nuove centrali a carbone non inducono rischi per la salute della popolazione, gli studi internazionali dimostrano esattamente il contrario.

 

Una delle più importanti istituzioni del mondo che studia l'impatto dell'inquinamento sulla salute dell'uomo (la Scuola di Salute Pubblica dell' Università di Harvard), dimostra che i danni alla salute causati da una centrale a carbone dipendono da due fattori principali: 1) la quantità di polveri sottili primarie, di ossidi di zolfo, e di ossidi di azoto emesse dalle ciminiere, e 2) dalla ubicazione della centrale e dal conseguente numero di persone esposte all'inquinamento. I danni minori si avranno naturalmente se la centrale si trova in un' area desertica, mentre saranno purtroppo maggiori se la centrale si trova in città, così come accade per le centrali a carbone liguri.

 

Per una ipotetica centrale con emissioni pari a quelle dichiarate per la centrale a carbone di Vado Ligure, i danni in termini di mortalità sono quantificabili in milioni di dollari ogni anno, da un minimo di 42 ad un massimo di 430 milioni, variabili principalmente in base alla numero di persone esposte. (Uncertainty and Variability in Heath related Damages from Coal Fired Power Plants in the United States. Jonathan I. Levy et al.Risk Analysis, Vol. 29, No. 7, 2009)

 

Grazie a studi come questo, nel territorio della California non esiste più neppure una centrale a carbone. Ma non è solo la California a fare queste scelte. In base ad uno studio analogo, lo stato del Texas nel 2006 ha bocciato il progetto di costruzione di ben 17 nuove centrali elettriche a carbone altamente tecnologiche.

Le previsioni infatti sono che queste 17 centrali a carbone causerebbero, nel periodo di funzionamento previsto, ben 12.000 morti (!!!) e 72 miliardi di dollari di costi sanitari.

(Premature mortality from Proposed New Coal Fired Power Plants in Texas, November 2006).

 

Da questo sembra abbastanza evidente che il cosiddetto carbone "pulito" sia comunque ancora abbastanza letale.

Il concetto chiarito con molta enfasi dagli studi scientifici più recenti, e cioè che i danni di una centrale a carbone dipendano dall'entità delle emissioni, introduce un nuovo modo di vedere e approcciare il progetto di ampliamento della centrale di Vado Ligure.

Questo progetto prevede che a termine dell'opera nella nuova centrale a carbone, convivranno gli attuali due gruppi a carbone, obsoleti risalenti agli anni '60, che, una volta ristrutturati come previsto, emetteranno, per ogni Megawatt installato, 3,4 volte più ossidi di zolfo, 2,5 volte in più ossidi di azoto, il doppio delle polveri primarie rispetto al nuovo gruppo: dimostrazione evidentissima che, pur disponendo di una tecnologia meno inquinante, questa non sarà applicata a tutti i gruppi a carbone, ma solo a uno. La conseguenza sarebbe quella di avere emissioni almeno doppie, ed in conseguenza effetti sanitari proporzionati, rispetto a quelle che si otterrebbero applicando coerentemente le migliori tecnologie a tutti i gruppi a carbone.

 

Il motivo, più che evidente, sta nel fatto che si vuole risparmiare, incuranti delle ricadute che questo risparmio avrà sulle emissioni di sostanze inquinanti nell' ambiente.

Ma questo contrasta con il decreto legislativo 59/2005 che prevede l' utilizzazione delle migliori tecnologie esistenti, decreto che evidentemente non verrà rispettato in base al progetto presentato, dal momento che per migliori tecnologie, in materia di inquinamento, si intendono proprio quelle che riescono a produrre in maniera più efficiente con minori emissioni inquinanti, obiettivo evidentemente del tutto fallito con questo progetto.

 

Ma da più parti si cerca, con successo, di spostare l' attenzione dell'opinione pubblica su altri problemi, come la rilevazione degli inquinanti, come se questo fosse l'uovo di Colombo per evitare l'inquinamento. Ci si appella all' alibi dei limiti di legge, anche se non bisogna dimenticare che spesso i limiti di legge consentono di " inquinare, anche pesantemente, a norma di legge". L' entità delle emissioni viene dichiarata dagli stessi inquinatori, senza che sia previsto alcun controllo da parte di enti terzi. Spesso anche gli enti terzi non effettuano i controlli che gli competono per legge.

Pertanto ancora oggi le emissioni della centrale a carbone sono monitorate dalla proprietà, senza controlli da parte di enti esterni.

 

La campagna di disinformazione vuole tranquillizzare l'opinione pubblica circa la battaglia contro il cancro, in base al dato osservato che i tassi di mortalità standardizzata per i tumori fra i maschi e le femmine risultano in continua diminuzione (dovuta al miglioramento delle cure mediche nel mondo).

In realtà si tratta di una battaglia perdente, perché si nasconde sempre l' altro aspetto della realtà, purtroppo caratterizzata da un aumento costante dell' incidenza di nuovi casi di cancro.

(Epidemiologia e Prevenzione, 2006)

 

Per quanto riguarda il rapporto fra centrali a carbone e cancro, vorrei citare lo studio spagnolo pubblicato nel 2009, che ha rilevato un eccesso di mortalità per cancro della laringe, del polmone e della vescica fra gli abitanti delle città spagnole site presso centrali elettriche rispetto agli abitanti di città che non ospitano nelle vicinanze tale genere di industrie. In particolare l'eccesso di tumori della laringe e della vescica si rileva solo vicino alle centrali che bruciano carbone.

(Sci Total Environ, 2009 Apr 1: 407: 2593 602).

 

Particolare preoccupazione desta l'aumentata incidenza di neoplasie dell'infanzia e dell'adolescenza, che si sono incrementate in Europa del 30% in 30 anni. La situazione è ancora peggiore in Italia, dove la crescita dell' incidenza di tumori infantili è ancora più tumultuosa.

(Epidemiologia e prevenzione 2008; 32(3) Suppl. 2: 1-112).

 

Gli studi scientifici hanno dimostrato in maniera consistente che il cancro e le leucemie infantili sono strettamente correlati con alti livelli di emissioni prodotte da processi di combustione.

(J Epidemiol Community Health 2005)

 

Ma i tumori rappresentano forse meno di un terzo delle cause di morte per inquinamento. Per esempio, appena due ore dopo l'esposizione alle polveri sottili si può verificare una emorragia cerebrale. Il richio di ictus cerebrale aumenta sensibilmente anche quando i livelli di inquinanti sono relativamente bassi.

(Annals of Neurology 2008; 64: 53 9).

 

Anche le trombosi venose profonde e di conseguenza le spesso mortali embolie polmonari aumentano sensibilmente a causa dell'esposizione a lungo termine all'inquinamento da polveri sottili. (PM 2,5)

(Arch Intern Med. 2008;168:909-911).

 

Vi sono poi sottogruppi di popolazione particolarmente a rischio per l' inquinamento da polveri sottili. Solo a titolo di esempio delle numerosissime pubblicazioni in materia, nelle donne in menopausa la mortalità per cause cardiovascolari e ictus aumenta in maniera davvero notevolissima (rispettivamente del 76% e dell'83% per ogni incremento di 10 microgrammi di PM 2,5).

L'inquinamento atmosferico ha un effetto dannoso anche sullo sviluppo della funzione polmonare dei bambini e degli adolescenti. In particolare l'asma è in aumento in tutta Europa, e si stima che abbia un costo sociale di 3 miliardi di euro all' anno.

L' inquinamento atmosferico causato da una centrale a carbone, anche se rimane nei limiti consentiti, esercita un effetto negativo consistente sullo sviluppo della funzionalità polmonare dei bambini.

(Stroke. February 2007. - S Yamazaki et al. Environmental Medicine. Sept. 2006)

(K. A. Miller: N Eng. J of Med, february 1, 2007)

(Am J Cardiol. 2006;98(3):423-424).

(Epidemiology, September 2008 - Volume 19 - Issue 5 - pp 690-701).

(EEA Report N° 10/2005).

(Dubnov J. Et al. Estimating the effect of air pollution from a coal-fired power station on the development of children's pulmonary function. Environ Res. 2006 Apr 14)

 

Un indicatore di qualità sanitaria come la speranza di vita è strettamente correlato con l'inquinamento.

Secondo studi della Comunità Europea l'Italia Settentrionale risulta l'area più inquinata d'Europa, una delle 5 aree più inquinate della Terra, ed ha la massima riduzione di aspettativa di vita correlata alle polveri sottili. La Liguria e la Lombardia sono le aree più inquinate d'Italia, quindi noi viviamo in una delle aree più inquinate del mondo.

La speranza di vita in Liguria è ridotta di quasi un anno per via dell'inquinamento !!!!.

 

E' importante e consolante notare però che laddove si è ottenuta in a riduzione di inquinamento da PM 2,5 si è assistito in tempi molto brevi ad un incremento dell' aspettativa di vita (9,2 mesi ogni 10 microgrammi /m3).

(N E ngl J Med 2009; 360: 376 86).

 

Analoghi risultati ha fornito uno studio dell' OMS del 2008 condotto su 40 milioni di abitanti di 26 città Europee. Riducendo gli attuali valori massimi consentiti delle PM 2.5 ai livelli raccomandati dall' OMS di 10 g/m3, si otterrebbe una riduzione delle morti premature annuali da 380.000 a circa 50.000, cioè una riduzione dell' 87% (IN PRATICA, SI SALVEREBBERO 330.000 PERSONE !!!).

 

(Reducing ambient levels of fine parti culate matter could substantially improve health: a mortality impact assesment for 26 European cities, Ferran Ballestrer et al. on behalf of the Apheis network.)

 

Considerando che la letteratura fornita dalla 'Clean Air task force' degli Stati Uniti riporta che l'impatto sulla salute è massimo entro i 50 Km dalle ciminiere di una centrale a carbone. (Levy et al. 2000), constatiamo come nel piccolo territorio della Liguria sorgano ben 3 centrali a carbone, che sovrappongono abbondantemente i loro effetti dannosi.

 

La campagna di rilevamenti condotta dal dottor Giordani della facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Genova nel 2003 dimostra come la zona di peggiore qualità dell'aria, compresa fra provincia di Savona e provincia di Genova, sia anche quella che maggiormente ricade nel raggio d'impatto delle centrali a carbone di Genova e Vado.

 

Nel periodo compreso fra il 1988 e il 2004 in provincia di Savona "la mortalità totale standardizzata dell'intera Provincia è risultata significativamente più elevata rispetto alla media regionale in entrambi i sessi, con un eccesso di 1356 decessi fra i maschi e 1308 fra le femmine". Un importante aumento in ambedue i sessi si è registrato per la mortalità standardizzata per infarto e per ictus cerebrali

 

(Mortalità in Provincia di Savona 1999 2004, A cura di:Marina VERCELLI1,2, Elsa GARRONE1, Claudia CASELLA IST Genova ).

 

In pratica, a parità di numero di abitanti, in 16 anni nella provincia di Savona sono morte 2.664 persone in più rispetto all'atteso (in base al tasso di mortalità standardizzato regionale)!

 

Perché quasi nessuno parla di questi numeri? Perchè gli interessi in gioco sull'Energia sono enormi, e passano per i maggiori gruppi industriali del Paese, anche quelli sotto inchiesta (ricordiamo che Savona non ha bisogno di nuova energia elettrica, dato che la Centrale già attualmente produce 5 volte di più l'energia consumata in Provincia).

 

Perché alcuni soggetti economici hanno messo in atto da decenni un fruttuoso meccanismo misto: da un lato 'addolciscono' (promettono, sostengono, sponsorizzano) e dall'altro minacciano. Sono state minacciate di ritorsioni di vario tipo ("ti faccio licenziare", "ti querelo", "ti massacro politicamente") varie categorie di persone che avevano tentato di spiegare la verità. inclusi amministratori pubblici, medici e giornalisti.

 

Per questo la maggior parte della gente non sa quello che sta succedendo. Pensa che l'aria di Savona sia pulita. Pensa che "il vento porti via i veleni della centrale", mentre in realtà il vento li diffonde.

 

I dati sull'inquinamento della centrale vengono misurati (in modo superficiale, obsoleto e assolutamente insufficiente) dalla stessa Tirreno Power. E i sedicenti esperti della Tirreno Power rifiutano qualsiasi confronto pubblico con i medici ambientalisti, perché loro vivono di slogan ("abbiamo la tecnologia", "carbone pulito", "ampliamo per migliorare l'aria") facilmente smentibili dai dati scientifici. Non possono accettare il confronto, quindi lo sfuggono.

 

In compenso, acquistano intere pagine a pagamento per giorni e giorni sui giornali locali, in cui scrivono quanto sono bravi, belli e 'puliti'.

Ricordiamo che i controlli ambientali sono effettuati in modo assai discutibile da un'azienda pubblica (Arpal) la cui dirigenza è indagata dalla Procura della Repubblica di Genova per falso, turbativa d'asta ed altri gravissimi capi d'accusa!!.

 

Significativo il comunicato stampa del movimento ambientalista del M.O.D.A. "Data questa drammatica situazione ambientale si impone urgentemente la chiusura degli obsoleti inquinanti gruppi a carbone 3 e 4 della centrale di Vado che sono "fuorilegge" rispetto alle norme Ippc della Ue e privi della obbligatoria certificazione AIA. Si otterrebbe così depotenziamento e completa metanizzazione, che attendiamo da più di 20 anni, come votato dagli enti locali savonesi fino al 2007 (compreso il Comune di Savona) e come indicava l'Istituto Superiore di Sanità già nel 1988.

 

Il MODA ribadisce la grave negligenza degli Enti locali savonesi rispetto al problema dell'inquinamento prodotto dalla centrale ex Enel oggi Tirreno Power Vado in più di 30 anni di combustione ininterrotta a carbone.

 

Al contrario della Liguria la Regione Lombardia ha adottato già dallottobre 2008 la nuova Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) europea per le 1700 maggiori aziende della Lombardia. Entro 5 anni si prevede una riduzione di almeno il 20% di emissioni in atmosfera dallindustria pesante. Perché non fa altrettanto la Regione Liguria invece di scaricare le responsabilità solo sui Governi?

 

Come ha fatto la Provincia almeno in questi ultimi 10 anni a concedere l'Autorizzazione unica a Tirreno Power quando nel savonese gli studi sui licheni, le misure delle centraline e le misure satellitari hanno fatto cronicamente registrare superamenti dei valori limite soprattutto riguardo ai valori delle polveri sottili?.."

(Dott. Virginio Fadda (biologo) Dott. Agostino Torcello (medico pneumologo) M.O.D.A. Savona)

 

Nonostante i ricorsi e nonostante l'apparente posizione contraria di diversi Comuni e della Regione, stanno per iniziare i lavori per l'ampliamento della centrale a carbone Tirreno Power.

 

Sono già iniziate le gare di appalto per stabilire chi e come amplierà la centrale.

Come dice la giornalista Valeria Rossi: "Lo so che ci sentiamo tutti impotenti, piccoli piccoli di fronte ai colossi. Ma ricordatevi questo: far tacere una singola persona è la cosa più semplice del mondo, specie se questa persona non è potente e ricca. Ma far tacere mille, duemila, diecimila persone è impossibile. Non possono comprarci tutti, né minacciarci tutti.

Non ci sono più alternative, perché non c'è più tempo.

Chi ancora non lo sapesse, ora lo sa".

 

Fatelo girare su Internet, su Facebook, pubblicatelo dove e quando volete, fatene volantini e distribuiteli a tutti quelli che conoscete".

 

 

Libreria Ubik

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