Attualità - 12 giugno 2010, 14:43

Liguria: mar Mediterraneo invaso dalle meduse

Anche quest'anno il Mediterraneo, ormai diventato a tutti gli effetti una succursale tropicale, si arrende all'invasione delle meduse che, come dei fluttuanti "fazzolletti" di seta leggera, riescono ad approdare sulle coste, colorando le spiagge di blu. Ma, nelle acque dell'estate 2010 un nuovo pericolo galleggia leggero: si tratta della 'caravella portoghese', una specie dai tentacoli lunghi anche 20 metri che riesce a 'pizzicare' anche a distanza.

 

A suonare la sirena dell'allarme meduse è Ferdinando Boero, del dipartimento di biologia marina dell'università del Salento. La presenza delle meduse nel Mediterraneo, spiega Boero, è in parte attribuibile "alla sovrappesca" e in parte "al riscaldamento globale" che ne favorisce l'arrivo da aree tropicali. La seconda edizione della campagna 'Occhio alla medusa' (Jellywatch 2010) - estesa a tutto il Mediterraneo - un progetto del Ciesm (Commission internationale pour l'exploration scientifique de la mer Mediterranee) di cui e' presidente il principe Alberto II di Monaco, avverte che sono in arrivo tre nuove specie su cui aguzzare la vista.

 

Quest'anno bisogna scovare la ''bellissima'' e non urticante phyllorhiza punctata (proveniente dal Canale di Suez). Poi, la cassiopea andromeda (sempre da Suez), una medusa che vive al contrario (sul fondo e con i tentacoli rivolti verso l'alto). La

terza e' la drymonema dalmatinum (il cui nome deriva dal primo

avvistamento a largo della Dalmazia) che e' la piu' grande del

bacino mediterraneo (in uno stadio di sviluppo simile al polipo,

vive sul fondo) con un diametro fino a un metro, è presumibilmente urticante visto che e' parente della medusa piu' grande del mondo, la cyanea capillata dei mari nordici.

 

L'sos per questa estate riguarda, invece, gli enormi sciami di

velella, dice Boero, che si trovano nel mar Ligure e nel Tirreno

dove hanno colorato le spiagge di blu: tipiche per maggio e

giugno, sono un ago-barometro dell'inquinamento marino da petrolio (la loro presenza indica un ambiente buono), e' normale che si spiaggino dopo aver prodotto piccole meduse che nelle profondita' marine danno origine l'anno seguente a nuove colonie galleggianti. Nel Tirreno e' ''apparsa in grandi quantita', fin da febbraio, la pelagia, la medusa piu' urticante del Mediterraneo'', mentre dalle coste adriatiche arrivano segnalazioni di ''grandissime quantita' di aurelia, una medusa innocua e molto bella da osservare''. In queste settimane e' giunta poi la 'caravella portoghese', la Physalia, che ''non e' una medusa, ma un sifonoforo galleggiante, molto urticante e dalle punture dolorosissime''. Da rarita' mediterranea, l'anno scorso si e' fatta vedere in Corsica e Toscana, e quest'anno e' "riapparsa nuovamente, in colonie da Malta al Mar Ligure", con

esemplari che "possono avere tentacoli lunghi anche 20 metri"

cosi' da "pungere a distanza dal corpo principale".

 

Come nel 2009 - quando fece la sua prima apparizione - anche quest'anno e' tornata lungo le nostre coste la medusa killer di

pesci, ma innocua per l'uomo, la mnemiopsis leidyi (uno ctenoforo, non una vera medusa ma simile per consistenza gelatinosa e trasparenza, che si nutre di uova e larve di pesci). Evasa dal mar Nero, dove ha prosciugato la pesca negli anni '80, nel 2010 - avverte Boero - ha preso di mira "in modo massiccio la Laguna di Orbetello dove potrebbero esserci ripercussioni per la pesca".

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