Dopo due anni di intenso ed impegnativo lavoro è stato inaugurato stamane il rinnovato Museo Sommariva dedicato alla «Civiltà dell'olivo». Lo spazio di 200 metri quadrati ove aveva sede la prima struttura museale, affacciata su via Mameli, lungo il tracciato delle antiche mura occidentali di Albinguanum, è stato ora portato ad un totale di 400 metri grazie ad un tunnel sotterraneo che ha così messo in collegamento due edifici storici. Si è cioè esteso il vecchio museo agli spazi ricavati nella vecchia sede dell'ospedale ottocentesco, già appartenente alle suore del «Faà di Bruno».
Inaugurata anche la mostra pittorica di Binny Dobelli, intitolata «I colori dell'olivo». La rassegna rimarrà aperta al pubblico (con ingresso gratuito) da sabato pomeriggio a domenica 2 maggio, con questi orari (escluso domenica e festivi): dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
I fratelli Mina, Agostino e Gianni, titolari della Sommariva, dicono: «L'attenta conservazione dei valori trasmessoci da nostra padre Domenico ancora oggi si rivelano fondamentali per il mantenimento nell'innovazione di un tempo passato, che costruisce il futuro. Fare olio, salse, creme, vino non è soltanto produrre degli alimenti ma è vivere 'con' e 'per' il frutto di questa terra, la terra di Liguria».
A fare del frantoio Sommariva uno dei «gumbi» più spettacolari della Liguria concorre anche la sua ubicazione dentro le mura medievali di Albenga che, a loro volta, si fondano su altre due cinte murarie di origine romana. La visita al frantoio, sotto le volte a vela secolari, è tutto un susseguirsi di vecchi attrezzi agricoli, recipienti di rame, giare in terracotta, torchi, macchinari di ogni tipo, dipinti e fotografie. Oggetti che Nino Sommariva ha raccolto negli anni con competenza e passione ed è con la stessa competenza e passione che avviene la famosa molitura a freddo delle olive. Come nell'antichità, le olive vengono lavate e macinate in giornata, al massimo entro 48 ore dalla raccolta, al fine di ottenere un olio dall'acidità molto bassa. Lo stabilimento dove avviene la produzione si trova a pochi chilometri di distanza, a Campochiesa, attrezzato con la tecnologia più avanzata e gestito da personale qualificato.