Politica - 04 febbraio 2010, 14:23

Albissola: Caso tangenti, tutti a sostegno di Stefano Parodi

L'uomo che intasca la bustarella, come nella cruda realtà di una nazione che non riesce a sganciarsi da questa "normativa", non è lui. All'unisono è il parere di cittadini di Albissola Marina su Stefano Parodi, 46 anni, sposato con quattro figli e soprattutto sindaco della cittadina costiera dal 1999 al 2009 ed oggi presidente del Consiglio provinciale.

 

I pareri raccolti dai soggetti di minoranza del centro sinistra che per i due mandati di Parodi - nella foto - sono rimasti all'opposizione, attraversando anche feroci dispute, non danno dubbio alcuno sull'estraneità dai fatti. "Stefano è persona seria e corretta, sia come uomo sia come politico, per quanto possiamo averlo contrastato in sede istituzionale" è il refrain d'istituto.

 

All'ex primo cittadino legato al centrodestra, e ad altre otto persone gli sono contestate corruzione e riciclaggio. Ci si domanda chi era il destinatario della maxi bustarella da 50 mila euro, chi avrebbe eseguito il ruolo di "postino" e soprattutto il losco mittente. La richiesta della proroga delle indagini recapitata nell'abitazione del sindaco, è stata presentata dal magistrato Paola Calleri della Procura di Genova per acquisire altri dati a supporto e che deve essere accolta dal gip (giudice delle indagini preliminari). E proprio il termine "preliminari", fotografa questa nuova ondata di smog etico che coinvolge il sindaco, ma anche il dimissionario capogruppo del Pd di Celle Ligure Alberto Ferrando, per arrivare a Roberto Bonfanti, dirigente dell'Agenzia delle Entrate di Savona e, viene spontaneo scrivere "naturalmente" , anche all'irriducibile Pietro Pesce, ultrasettantenne, costruttore edile di Cogoleto che di betoniere cariche di cemento ne ha fatto ben viaggiare negli ultimi dieci anni tra Albissola e Celle. In questo caso la Procura genovese ha puntato microscopio sulle aree industrali dell'ex fabbrica Arcos riconvertite in alloggi di pregio, garage esterni e sotterranei, di qualche triangolo di verde. I lavori devono ancora concludersi. La zona è quella di Grana, nei pressi del campo di calcio Faraggiana.

 

Smog etico, dicevamo, poiché mentre in fase giudiziale si è solo ai preliminari, nel senso tecnico del termine, automaticamente scattano i "sorrisi di plastica": chi realmente è dispiaciuto e sbigottito dalla notizia, chi esprime esternamente le stesse sensazioni di diritto ma, in realtà, nel suo "io" è gaudente come un bimbo davanti all'uovo di cioccolato con un martelletto in mano pronto a spaccarlo, chi seriamente si attiene ai fatti e attende il fine corsa del rullo compressore prima di dire la sua.

 

Qualunque sia il tempo impiegato per arrivare al giudizio finale e qualunque sia l'esito, per la pubblica opinione più estremista saranno ugualmente tutti condannati perché, "chissà come sono andate realmente le cose", per i garantisti sarà stato il lavoro della magistratura ad "aver fatto luce sull'inchiesta" , per tutti gli altri penderà il dubbio "ma qualcosa di vero ci sarà ben stato ?".

 

Se i soggetti dovranno essere condannati, pur distinguendo i gradi di giudizio, il ritmo del calendario scaccerà nel tempo ogni polemica e ogni ricordo. E' successo a Craxi, non deve accadere ai nove indagati dell'inchiesta tangenti ?

 

m. pi.