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| 15 gennaio 2010, 10:21

Finale: Museo del Finale, continua il riallestimento

Finale: Museo del Finale, continua il riallestimento

Continua il riallestimento di nuove sale espositive del Museo Archeologico del Finale, nel complesso di Santa Caterina di Finalborgo.

 

Recentemente è stata risistemata in nuovi spazi e aperta al pubblico la sala dedicata all'Età medievale e moderna nel Finale. In una grande vetrina, progettata dalla designer Rossana Managlia, si possono apprezzare importanti reperti riconducibili al Medioevo e all'Età moderna di questo territorio, che conobbe una evoluzione storica peculiare nel contesto ligure.

 

Importanti reperti di XI-XIII secolo dimostrano i rapporti marittimi del Finale con aree mediterranee riconducibili al mondo islamico, a quello bizantino, all'Italia meridionale araba e normanna, alla vicina Provenza. Il "reposadero de Tinaja" (porta anfora in ceramica), rinvenuto durante gli scavi di Piazza Santa Caterina a Finalborgo e finora unico in Italia, costituisce un eccezionale reperto riconducibile alla ritualità della casa dell'Andalusia islamica tra fine XII e XIII secolo. La sua presenza nell'ambiente abitativo in cui fu rinvenuto rimane per molti versi ancora misterioso.

 

Alle ceramiche d'importazione si affiancano suppellettili da tavola prodotte a partire dalla fine del XII secolo nella vicina Savona, ma anche in laboratori di ceramisti attivi nel Finalese. Durante il Quattrocento, alle produzioni locali si affiancavano materiali provenienti dalla Spagna islamica e cristiana. Numerosi reperti in metallo e osso consentono di cogliere i modi di vestire e gli oggetti della vita quotidiana, le armi, il lavoro, il gioco del Finale medievale.

 

In alcune piccole vetrine sono stati inoltre raccolti e presentati i reperti riconducibili alla vita religiosa, con le testimonianze dei pellegrinaggi medievali rinvenute nella zona.

 

L'esposizione comprende inoltre i reperti dell'Età moderna, quando - a partire dal 1602 - il Finale divenne un possesso della Corona di Spagna e, dal 1713, fu inglobato dalla Repubblica di Genova sotto il cui dominio rimase fino all'annessione nel 1815 al Regno sabaudo.

Concluso il riallestimento della sezione del Museo dedicata all'Età medievale e moderna è attualmente in fase di avanzata progettazione il riallestimento della grande Sala destinata all'Età romana (dalla conquista del Ponente ligure nel II secolo a.C. alla tarda Età imperiale), all'Età bizantina e a quella altomedievale. In questo modo, si completerà il percorso espositivo e l'ammodernamento degli spazi museali, che si raccorderanno con le sale dedicate al Neolitico e alle Età dei Metalli, aperte negli scorsi anni.

 

L'intervento è stato repo possibile grazie ai contributi ricevuti dalla Fondazione "A. De Mari" e dalla Regione Liguria.

c.s.

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