Lorenza Giudice, presidente della CONFCOMMERCIO delegazione di Albenga e vicepresidente provinciale, sa il fatto suo. Dal suo studio professionale, che domina sul panorama del nuovo Ospedale S.M. di Misericordia e che si occupa anche di consulenza fiscale, aziendale e finanziamenti alle imprese, la Giudice elabora ogni giorno strategie di pianificazioni, per la ristrutturazione delle imprese che non funzionano. Ha accettato di rilasciare un'intervista a Savonanews, per fare il punto della situazione sulle imprese del territorio albenganese e per precisare alcuni aspetti determinanti per lo sviluppo delle attività produttive.
Che cosa è la CONFCOMMERCIO?
La CONFCOMMERCIO-Imprese per l'Italia è una confederazione di imprese a livello nazionale che, costituita inizialmente solo ed esclusivamente per i commercianti, ormai è diventata la casa di tutti i nuovi imprenditori. È la mamma istituzionale degli imprenditori (professioni, commercio, turismo, artigiani) che fa politica autonoma di impresa ed è assolutamente apartitica. Chiunque abbia una partita iva e operi in qualunque settore può iscriversi a CONFCOMMERCIO. Su Savona saremo più di 8.000 iscritti.
In mezzo a questa crisi economica che stiamo vivendo, come sarà il prossimo Natale?
Ogni anno io acquisto i miei personali regali di Natale sempre sul territorio di Albenga. È vero che la crisi sicuramente c'è e coinvolge la macro e la micro-economia internazionale. Però, a detta dei negozi che ho avuto la possibilità di visitare in questi giorni, qualcosa in più si è mosso nel commercio. Già vivere questo fatto come sensazione è un ottimo presupposto, estremamente positivo. Usano prudenza i commercianti perché i conti si fanno a fine anno, e ciò è assolutamente importante. Come ogni anno, poi, abbiamo fatto la cena di Natale, a cui diamo sempre un titolo preciso. Quest'anno non a caso, per dare un senso di positività al tutto, abbiamo fatto il "Tavolo di Lucullo" che rappresenta proprio l'abbondanza e il buon auspicio economico e che per altro è proprio stato apprezzato come segnale. Alla cena hanno partecipato 104 imprenditori del comprensorio di Albenga e Alassio insieme.
Che cosa pensa in merito all'apertura e alla chiusura dei negozi?
La chiusura e l'apertura dei negozi, in termini di orari, è un argomento molto complesso. Sicuramente c'è anche una normativa regionale che regolamenta l'apertura da un minimo ad un massimo di orario, attraverso la nuova legge regionale sul commercio. Oggi come oggi, poi, il costo del personale è davvero molto alto. Ad Albenga mi piacerebbe si facessero degli sforzi particolari a tenere aperti gli esercizi quando ci sono delle manifestazioni importanti. Visto poi che abbiamo un centro storico molto bello che vogliamo assolutamente cautelare dal punto di vista storico e culturale, sarebbe importante riuscire anche a preservarlo cercando di avere esercizi, bar, che magari fossero aperti negli orari serali. Ciò che tiene la città viva sono le luci delle attività degli esercenti e la città illuminata è una città più sicura. Affiancandoci allo strumento pubblico della sicurezza, con le forze dell'ordine che ci aiutano e con le telecamere della videosorveglianza, sarebbe anche interessante e plausibile che in futuro l'Amministrazione comunale di Albenga rilasciasse nuove licenze per bar, che imponessero un orario anche serale. È questa una richiesta coraggiosa, per certi versi impopolare, ma, ricordiamoci, meno il centro storico è abbandonato e più noi riusciremo ad abbellirlo.
Quanto incide il commercio di Albenga sull'intera economia della provincia di Savona?
Il commercio di Albenga incide tanto sull'economia dell'intera provincia. In termini di PIL, commercio, turismo e servizi incidono molto di più dell'industria e dell'agricoltura. Sia per numero che per quantità. Se poi parliamo di forza lavoro, il numero di addetti a cui il nostro mondo da lavoro è superiore ad ogni altra realtà. In provincia di Savona ci sono 105.000 dipendenti tra stagionali, apprendisti e fissi, per circa 28.000 aziende. Quindi una serie di micro-imprese che ha una media di 3 dipendenti ciascuna. Il terziario produce oltre il 70% del PIL della provincia.
Quali misure dovrebbe varare il Governo per sostenere il commercio?
L'abbattimento dell'Iva, per quanto riguarda il turismo. Poi la defiscalizzazione di alcune realtà. Infine l'accesso al credito. Il credito è fondamentale. Noi ci siamo dotati del credito cooperativo che consente ai nostri soci di accedere ai finanziamenti dove noi, come credito cooperativo, diamo la garanzia del 50%. Abbiamo finanziato davvero tanto, la nostra cooperativa Fidi funziona molto e non ha sofferenze. Il primo servizio che noi diamo con il consorzio Fidi è lo studio per valutare se l'azienda è in grado di affrontare un altro debito, dopo di che noi siamo in grado di fornirgli un percorso di credito agevolato, strumento importantissimo.
C'è un ricambio generazionale nel commercio o ad aprire i negozi prevalgono le aziende in franchising?
Le aziende in franchising tendono ad aprire nelle vie blasonate, perché hanno sicuramente fondi diversi a disposizione. Le altre vie parallele, quelle minori, sono coperte da negozi non in franchising. Per Albenga è una questione diversa, perché la città è in una fase di abitanti in cambiamento. Albenga, con 25.000 abitanti, non è nè un paesino nè una città, è in quella fascia di mezzo che dovrà crescere e che non vede ancora questo aspetto di franchising così importanti. Girando nelle nostre vie più importanti, Viale martiri, Via dei Mille, il centro storico, non si vedono grandi franchising. I nostri commercianti hanno tenuto duro perché tanti sono proprietari dei muri e tanti ci tengono comunque a presidiare con forza la loro posizione premiante. Il fenomeno del franchising, in confronto, è più sviluppato in Alassio che in Albenga. Nel budello i franchising iniziano a farsi sentire, anche perché i costi degli affitti sono alti. Albenga invece ha ancora tantissime potenzialità di crescita. Sicuramente, se verrà realizzato il porto, ci sarebbe il cambio di svolta per tutto il mondo albenganese. Il porto diventerebbe il primo volano importante dell'economia.
Quale augurio di Confcommercio-Albenga agli imprenditori?
Lavorare tanto, in serenità, riuscire a recuperare le emozioni che, quando ci sono problemi di economia, tendono a spegnersi. I nostri volti sono quelli che anche i nostri clienti vedono e percepiscono, insieme alle nostre vetrine. Auguro di riuscire a riacquistare la serenità che i dati di quest'anno ci hanno fatto un po' perdere.