Attualità - 16 dicembre 2009, 09:29

Albenga: troppe buche nell'asfalto della strada della m

La manutenzione delle strade e la viabilità sono spie di controllo per il cittadino per verificare il buon governo della città e soprattutto se la prevenzione di incidenti e infortuni stia a cuore o meno, dei nostri amministratori pubblici. Ad Albenga, al confine con la città di Alassio, c'è un'emergenza senza precedenti che, fino ad oggi, è stata trascurata e disattesa. Emergenza che richiede un immediato e duplice intervento del Sindaco Antonello Tabbò insieme al Sindaco Marco Melgrati. Si tratta della strada di via Michelangelo. Una strada che costeggia il lungomare di Albenga, nel quartiere di Vadino, nel tratto compreso tra il passaggio a livello di via Tiziano e l'imbocco con la strada provinciale dell'Aurelia. Di competenza del Comune di Albenga proprio fino alla sede della Discoteca Essaouira, - confermano dall'Ufficio tecnico del Palazzo Civico ingauno - e più precisamente fino al Rio Colombera, dove è segnato il confine con la limitrofa "città del muretto". Ecco, è questa una strada completamente dissestata nel manto stradale. Buche, fessure, crepe, asfalto sconnesso e avvallamenti nascosti. Con notevoli problematiche pure a livello di viabilità e di sicurezza. A pagarne le conseguenze, con ripetuti danni materiali a carico, è proprio la movida giovanile, che, ad ogni week-end, frequentando le tre discoteche più gettonate della zona, l'Essauoira piuttosto che il Joy o le Vele, percorre, a piedi o in macchina, Via Michelangelo. Provare per credere, questa strada presenta non solo una serie di macroscopiche buche, pericolose per il passaggio pedonale e carraio, ma anche un problema di viabilità, essendo previsto un doppio senso di circolazione, di fatto impossibile per la ridotta ampiezza della carreggiata. Per altro, lungo tutta la strada, lato monte, è consentito il parcheggio delle autovetture. Ora, quando il traffico automobilistico comincia ad essere sostenuto per l'affluenza dei giovani all'ingresso delle discoteche della zona, si creano intasamenti improvvisi che causano code chilometriche, dove è impossibile tracciare idealmente il minimo spazio pedonale. Peggiora ancora di più la situazione quando, per favorire il decongestionamento della circolazione, regolarmente vengono sacrificate le fiancate laterali delle autovetture in transito o parcheggiate lungo la strada. Allora qui occorre una prova di buon senso. Per mettere mano alla questione con immediati provvedimenti, concordati tra le due Amministrazioni. Albenga e Alassio qui, in Via Michelangelo, possono e dovrebbero collaborare. Per risolvere la problematica della strada, al di là del colore politico. Per far si che i Comuni siano realmente vicini alle esigenze dei cittadini. In questo caso vicini ai giovani e alle loro tasche, talvolta modeste. Il fatto che, ad ogni week-end, qualche malcapitato, percorrendo Via Michelangelo, rischi un infortunio provocato da una caduta accidentale o un danno alla carrozzeria della propria autovettura, potrà anche incentivare le attività produttive dei Reparti ospedalieri di ortopedia o delle Officine meccaniche, ma certo grava non poco sulle spese del cittadino e della famiglia, che pure non può prevenire il rischio, impedendo al figlio la discoteca. Che fare allora in Via Michelangelo? Prima di tutto, occorre dichiarare la strada a senso unico, con un'ordinanza. Per far si che le autovetture parcheggiate non vengano più danneggiate e i pedoni possano usufruire di un ideale percorso riservato, per l'accesso alle discoteche. In secondo luogo, bisogna riasfaltare l'intera carreggiata, per rimuovere le buche e quant'altro di dissestato. Non rattoppi o pezze, a mò di palliativi elettorali dell'ultima ora, ma interventi di manutenzione straordinaria per il rifacimento del manto stradale e, se necessario, del sottosuolo. Tabbò e Melgrati sono persone intelligenti e capaci. In sinergia potrebbero coordinare gli Uffici Tecnici dei lavori pubblici nei rispettivi comuni di competenza e dimostrare quanto la politica amministrativa di una città sia veramente vicina alle esigenze dei cittadini, questa volta, prima di tutto, dei giovani.

 

e.c.