Per l'ennesima volta la via Aurelia all'altezza di capo Noli verrà chiusa. Solo per stanotte, e per l'ultima volta, si affretta a rassicurare il TG3 regionale delle ore 19:30. Domattina all'alba - 10 dicembre 2009 - verrà riaperta al traffico. Già, ma sempre a senso unico alternato. Una bella comodità per una delle strade più antiche e trafficate del mondo, che ha la maledetta sfortuna di attraversare la frana infinita di Capo Noli.
Era il 5 giugno 2008 quando l'allora presidente della Provincia Bertolotto dichiarava nel suo blog "Il cronoprogramma sarà rispettato e nonostante il maltempo potremmo riaprire il tratto colpito con qualche giorno di anticipo rispetto al 30 giugno. I lavori sono stati impegnativi, ma grazie all'impegno dell'amministrazione e la grande pazienza dei cittadini Capo Noli tornerà ad essere una meta turistica importante per la nostra Provincia".
Basta farsi però un giretto lungo il cantiere che spacca la provincia (in due) per capire che il CRONOPROGRAMMA non sarebbe così rispettato: ad una prima occhiata il cartello d'appalto esposto al pubblico all'inizio dei cantieri per la "messa in sicurezza della parete in frana in Loc. Capo Noli" mostra una "data ultimazione lavori" abbastanza poco equivocabile: 30/11/2009
Se il cronoprogramma non inganna quelle opere dovrebbero essere concluse già da dieci giorni, per un importo dichiarato di € 298.750,00
Secondo Raitre però i costi si attesterebbero a € 650.000, che è riferibile alla somma dei lotti. Una bella cifra, in rapporto al pubblico disservizio che la chiusura dell'Aurelia rappresenta. Non occorre esser dei geni, poi, per capire un raro fenomeno naturale: il ferro arrugginisce. Specie sul mare.
Non pare dunque una buona idea quella di usare morsetti in ferro per assicurare le funi che trattengono le rocce. Saranno certamente i migliori e i più affidabili, ma il loro aspetto (vedi foto) è tutt'altro che rassicurante...
Ne chiediamo conto al Geologo Cesare Antimi, responsabile di uno dei cantieri. Le normative recenti - ci spiega - prevedono l'utilizzo di metalli ferrosi ad alta zincatura, che non arrugginiscono. Probabilmente nel tratto verso ponente dei cantieri, pertinente ad un altro lotto, sono rimasti i vecchi morsetti in ferro.
La ruggine non deve impressionare - sostiene Antimi - ma le nuove normative non consentono l'uso di morsetti in ferro.
Ma i lavori non dovevano esser già terminati? Effettivamente si - ammette il geologo Cesare Antimi - diciamo che siamo ad un buon 80%
Qual'è la ragione di questo ritardo? La nostra società si è aggiudicata la gara d'appalto con una riduzione dell'importo di base d'asta. La provincia ha deciso di destinare la differenza al consolidamento di altre masse rocciose attigue, ma per farlo ha bisogno dell'ok della Protezione Civile, che è arrivato solamente una settimana fa, conclude.
Ci conferma che dopo i lavori di stanotte e fino a venerdì - quando verranno rimosse le barriere di cantiere - la circolazione continuerà a senso unico alternato, e che la riapertura A DOPPIO SENSO DI MARCIA è prevista prima di Natale. Ma a deciderlo sarà la Provincia.
Speriamo e aspettiamo.