Il lungo ponte dell'Immacolata ha riempito le città di turisti. In controtendenza, invece, l'afflusso dei villeggianti in albergo.
"Le strutture aperte in questo periodo sono molto poche – dichiara il presidente provinciale degli albergatori Angelo Galtieri -. Gli albergatori che hanno deciso di aprire, invece, hanno avuto una buona affluenza. L'andamento turistico dei ponti festivi invernali varia molto in base alle condizioni climatiche e il bel tempo di questi giorni ha fatto sì che i torinesi, ma soprattutto i milanesi che con la festività patronale di Sant'Ambrogio hanno avuto effettivamente un giorno festivo in più, decidessero in buon numero di approfittare dell'occasione per una breve vacanza in Riviera".
Un flusso che non ha smosso l'andamento e la preoccupazione tra gli albergatori, anche in vista del ben più importante periodo festivo natalizio.
"In questo periodo i parametri difficilmente cambiano e di anno in anno si confermano quelli dell'anno passato. A Natale l'occupazione è molto limitata. Gli italiani preferiscono trascorrere le festività in famiglia in compagnia degli affetti più cari. Anche quest'anno le richieste si concentrano tra la fine dell'anno e il tre gennaio".
La vera preoccupazione per gli albergatori è quello che accadrà dopo la piccola ondata turistica di Capodanno. Ad oggi infatti le prenotazioni stentano arrivare e se qualcosa non cambierà il settore terziario subirà delle ripercussioni pesanti.
"Siamo molto preoccupati per gennaio e febbraio – conclude Galtieri -. Rispetto gli anni passati non c'è richiesta e molti alberghi, dopo il periodo di ferie, resteranno aperti ma vuoti e questo comporterà un aumento di costi senza guadagno che sicuramente non è di buon auspicio per la nuova stagione turistica".
Le cose torneranno alla normalità con la bella stagione ma tra gli albergatori non si nasconde la preoccupazione per questo periodo.