La legge regionale che obbliga tutti i Comuni ad aderire ad un consorzio provinciale denominato Ato (Ambito territoriale ottimale) relativa al delicato tema dell'acqua pubblica è stato il tema dell'incontro organizzato a Varazze dalla lista civica "Gente Comune". Tra i relatori Roberto Melone, membro del Comitato territoriale Savonese per il contratto mondiale sull'acqua.
"Il Consorzio affiderà l'incarico di gestire alcuni servizi che la legge identifica come 'economicamente rilevanti' a società a maggioranza privata. Il timore è di consegnare ad un solo soggetto il monopolio di acqua potabile e raccolta rifiuti per ben trent'anni, visti i problemi che sono sorti in condizioni analoghe in altre zone d'Italia", spiega Stefano Vallerga (nella foto), consigliere comunale di Varazze in opposizione ed ex candidato sindaco alle ultime elezioni di giugno.
"Il vicesindaco Andrea Valle (PdL, ndr.) si è limitato ad un intervento superficiale poco pertinente, mentre il consigliere Enrico Schiappapietra si è mostrato preparato sulla problematica, facendo intendere come l'amministrazione non sia insensibile alle nostre preoccupazioni, anche se non è ancora chiara la strada che potrà seguire per tutelare gli interessi della cittadinanza", hanno aggiunto dal direttivo di "Gente Comune" .
Il consiglio di Roberto Melone è stato quello di modificare lo Statuto comunale inserendo la frase: "L'acqua potabile è un bene privo di rilevanza economica in quanto necessario alla vita".
Così definito, il servizio idrico risulterebbe sottratto alle nuove disposizioni regionali. Se la stessa delibera sarà presa da un numero sufficiente di Comuni, è possibile che si arrivi a soluzioni diversificate più funzionali alle varie zone geografiche e più vicine alle necessità della gente comune.