Erika De Nardo, dopo la condanna, dottoressa in lettere

Erika De Nardo dottoressa in Lettere. La ragazza condannata per l'omicidio della madre e del fratellino, compiuto con la complicità dell'allora fidanzatino Omar, nella casa di Novi Ligure in provincia di Alessandria, ha potuto laurearsi nonostante si ancora in carcere.

Iscritta alla facoltà di lettere dell'Università Cattolica di Brescia, ha discusso la tesi nel carcere di Verziano. La laurea in storia della filosofia è arrivata con una tesi su Socrate, "La ricerca della verità". Alla cerimonia era presente anche il padre, Francesco, che non ha mai smesso di interessarsi della vicenda della figlia, colpevole di aver ucciso la madre e il fratellino. Di rceente Erika, grazie all'indulto, ha ottenuto uno sconto di pena. La giovane potrebbe uscire dal carcere tra cinque anni.

Erika De Nardo, che ora ha 25 anni, il 21 febbraio 2001, insieme al fidanzato Omar Favaro, uccise a coltellate la madre Susy e il fratellino Gianluca nella casa di famiglia a Novi Ligure. Minorenne, come il complice, all'epoca del duplice delitto, fu condannata a 16 anni di reclusione. Fino a 21 anni è stata detenuta nel carcere minorile Beccaria di Milano, dal 2005 si trova a Verziano. Al Beccaria aveva ottenuto la maturità all'esame per geometra, a Brescia si è iscritta alla Cattolica e ora ha concluso il suo percorso con la laurea in lettere.

In tutti questi anni, la ragazza è sempre stata seguita dal padre, Francesco De Nardo, che l'ha incontrata regolarmente in carcere. Nel 2006 la difesa aveva chiesto per Erika la libertà condizionale con destinazione una comunità di recupero. Ma la Cassazione aveva negato la rischiesta ritenendo che la ragazza non si fosse ravveduta