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Eventi | 07 luglio 2008, 11:15

Loano: torna il Festival Premio Nazionale Città di Lo

Loano: torna il Festival Premio Nazionale Città di Lo

Dal 21 al 25 luglio, a Loano, si alzerà il sipario sul festival del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana, che, anche quest'anno, ospiterà alcune delle più significative espressioni della scena dedicata alle nuove sonorità popolari. Per cinque giorni il pubblico potrà incontrare i vincitori della quarta edizione del Premio, partecipare a numerosi incontri sul tema, assistere a concerti e ad una produzione-evento originale, dedicata ad un progetto inedito di Luigi Tenco.

 

Nato quattro anni fa, il Premio Città di Loano, che vede la direzione artistica del giornalista musicale John Vignola, promuove e valorizza la produzione contemporanea di musica tradizionale di radice italiana attraverso il coinvolgimento di artisti, etichette discografiche, giornalisti e operatori culturali.

 

Il riconoscimento annuale alla migliore produzione musicale dell'anno precedente, come sempre, è stato decretato da una prestigiosa giuria composta da una sessantina di giornalisti musicali. La giuria ha assegnato il Premio Miglior Album 2007 al disco

 

Rosa Resolza di Andrea Parodi e Elena Ledda

(S'Ard Music, Jazz in Sardegna,Vandle99).

 

Rosa Resola, prodotto nel 2007 da Valentina Casalena e Michele Palmas, raccoglie undici brani, cantati dai due principali protagonisti della scena musicale sarda: Andrea Parodi, artista conosciuto dal grande pubblico come cantante dei Tazenda, scomparso prematuramente nel 2006, e Elena Ledda, voce straordinaria della Sardegna. I due artisti, dopo tanti anni di successi, hanno così realizzato il desiderio di unire la loro forza creativa, per approdare insieme a melodie intense, che testimoniano la ricchezza culturale dei popoli che circondano il mare della Sardegna.

 

La direzione del premio ha attribuito, poi, il Premio alla Carriera e il Premio Realtà Culturale dell'edizione 2008.

Il Premio alla Carriera, è stato assegnato al Maestro Roberto de Simone, per la sua incessante opera di ricerca e di comunicazione artistica, legata alle espressioni più popolari del territorio a cui appartiene, Napoli e la Campania, e alle sue molte declinazioni che incrociano musica, poesia, teatro e cinema. All'artista sarà consegnata la Medaglia d'Argento del Presidente della Repubblica Italiana, che per il secondo anno la più alta carica dello stato ha voluto concedere al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.

 

Il Premio alla Realta' Culturale è stato conferito ad Andrea Del Favero, da sempre appassionato studioso di lingue e culture locali, fra cui quella della sua regione, il Friuli. E' stato il fondatore e direttore di Folkgiornale, uno dei punti di riferimento del folk italiano per tutti gli Ottanta; una vita professionale che si è calata spesso nella musica, suonata e prodotta, nella pubblicazione di libri e, dal 1979, nella direzione del Folkest, il più grande folk festival del Sud dell'Europa.

 

Le premiazioni si svolgeranno nelle serate del festival che vedrà alcuni dei protagonisti del Premio città di Loano quali Lou Dalfin, Uaragniaun, Ardecore, Roberta Alloisio e Orchestra Bailam, Elena Ledda, Rita Marcotulli. Il festival si chiuderà con la produzione originale Luigi Tenco e la Canzone Popolare che vedra' Ardecore, Faraualla, Elena Ledda, Antonella Ruggiero e Peppe Voltarelli interpreti di un progetto inedito di Luigi Tenco.

 

I CONCERTI

 

Lunedì 21 luglio, ad inaugurare l'edizione 2008 del festival, saranno i Lou Dallfin storico gruppo piemontese, che ha saputo fondere gli strumenti più arcaici della tradizione d'OC con i suoni moderni, reinventando la musica popolare occitana.

Sulla promenade di Loano i Lou Dalfin, come antichi trovatori, guideranno il pubblico in un viaggio sonoro che va dalle ghironde gipsy stile Django all'elettronica, dalle feste di paese nelle Valli Occitane fino al Sudamerica da cartolina.

Con innumerevoli collaborazioni e più di 1000 concerti alle spalle, il gruppo di Sergio Berardo vive oggi la sua piena maturità artistica: la band, capace di raggruppare migliaia di persone, ha reso la musica occitana contemporanea, facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati.

 

Il festival ospiterà, Martedì 22 luglio, sempre sul lungomare di Loano, Uaragniaun, un progetto musicale che racconta le ancestrali storie del popolo delle pietre: uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è il cuore del progetto. Figlia naturale di antichi cantori e cantatrici, insieme al chitarrista Luigi Bolognese e il percussionista Silvio Teot, è protagonista di un percorso musicale di rivisitazione di canti e musiche della tradizione orale della Murgia barese e della Puglia. Canti a distesa, tarantelle, canzoni d'amore, canti religiosi, tammurriate, canti di lavoro, balli e ritmi della grande musica tradizionale Meridionale, trovano una nuova dimensione in un mix riuscito tra storia e contemporaneità.

 

Mercoledì 23 luglio, il sipario si alzerà sulla formazione romana degli Ardecore, che presenterà "Chimera", l'album vincitore della Targa Tenco 2007 come miglior opera prima.

Raccogliendo l'eredità della canzone tradizionale romanesca, gli Ardecore partono dalla rilettura del patrimonio popolare, fatto di stornelli e di storie d'amore, per approdare ad una produzione originale, in cui la melodia di radice italiana lambisce il folk nostrano e giunge a toccare sonorità pienamente contemporanee e uniche.

 

Giovedì 24 luglio, il festival si sposta nel cuore della città, nell'arena estiva Giardino del Principe, dove la Liguria abbraccerà la Sardegna, in una serata dedicata a due terre che si affacciano sullo stesso mare, il Mediterraneo, e che da sempre sono un luogo di scambio e comunicazione culturale.

Ad aprire il concerto saranno Roberta Alloisio e l'Orchestra Bailam, insieme per presentare Lengua Serpentina, progetto nato da un attento lavoro di ricerca e di armonizzazione che la cantante-autrice genovese ha svolto sul dialetto genovese. I testi sono in parte tratti da fonti del passato; la musica etno-popolare utilizza strumenti e stili diversi come innesti di un tragitto culturale ben definito che traggono la linfa vitale dalla terra e dalla cultura ligure. Si tratta di un lavoro ricco di contaminazioni musicali: influssi medio-orientali, tempi dispari della musica balcanica, cantilenare propri della lingua genovese su testi della letteratura colta e popolare, dal XIII secolo ai giorni nostri.

La serata proseguirà con Elena Ledda, portavoce della ricca tradizione musicale e linguistica della Sardegna. Elena Ledda rivivifica la memoria del canto tradizionale con una espressività intensa e variegata. Insieme a lei sul palco ci sarà Rita Marcotulli, raffinata pianista che ama muoversi tra le sponde del jazz e della poesia. Due grandi protagoniste del panorama musicale italiano, insieme per un concerto che intreccia i suoni genuini della tradizione con le musiche del mondo.

 

Il festival si chiuderà, venerdì 25 luglio, con la produzione-evento, "Luigi Tenco e la canzone popolare", che porterà sul palco del Giardino del Principe, un progetto inedito di Luigi Tenco. L'artista lavorava all'idea di un disco dedicato alla canzone popolare e tradizionale italiana. Un progetto che non ha mai portato a compimento, ma di cui è rimasta traccia nei suoi scritti. L'dea di uno spettacolo così particolare è di Enrico de Angelis, studioso della canzone d'autore e membro del direttivo del Club Tenco.

Attraverso una personale rilettura ed interpretazione dei brani scelti allora da Tenco, sul palco del premio Città di Loano, rivivrà tutta l'energia e la vitalità della canzone popolare.

Interpreti della serata saranno gli Ardecore - a cui è stata affidata la riscrittura musicale e l'orchestrazione della produzione � Faraualla, Elena Ledda, Antonella Ruggiero e Peppe Voltarelli.

 

IL PREMIO INCONTRA�..

 

Il programma del festival sarà, infine, arricchito dalla seconda edizione dell'iniziativa il Premio Incontra�, organizzata in collaborazione con etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali che saranno a Loano per promuovere i loro progetti.

 

Lo spazio d'incontro si aprirà, lunedì 21 luglio, con la presentazione dell'album "Il segreto della felicità" (2008, UPR) dei Folkabbestia, primo disco di inediti degli ultimi 5 anni. Saranno Francesco Fiore e Lorenzo Mannarini a raccontare la ricetta per raggiungere la felicità: quindici nuove canzoni condite con ironia, energia e calore della Puglia. A condurre l'incontro sarà John Vignola, che guiderà anche l'appuntamento di martedì 22 luglio con Alessio Lega e Rocco Marchi. Tra suoni e racconti, si darà testimonianza dei "50 anni di Cantacronache", le passioni, le strofe, l'esperienza di un gruppo di musicisti e poeti che si sono dati il compito di "evadere dall'evasione", cioè di scrivere canzoni che parlino della realtà di tutti i giorni.

Mercoledì 23 luglio, Roberto G. Sacchi, direttore del periodico musicale Folk Bullettin, guiderà l'appuntamento con le Faraualla e Beppe Greppi, che presenteranno il nuovo album "Sospiro" (2008, Felmay), terzo disco del quartetto vocale pugliese. L'incontro proseguirà con Andrea Del Favero, che in anteprima nazionale parlerà dell'album fresco di stampa "Folkest - Capodistria 1992 - 1994" (2008, Folkest), prima uscita di una serie di raccolte antologiche su Folkest, il festival, che da trent'anni, per tutto il mese di luglio, si snoda tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Istria e Corinzia.

Giovedì 24 luglio, il rapporto tra editoria, ricerca e musica tradizionale sarà il tema della tavola rotonda guidata dal giornalista musicale Ciro De Rosa. Ad intervenire sul tema saranno Nicola Scaldaferri, docente dell'Università di Milano, ricercatore, autore di "Nel paese dei Cupa Cupa.Suoni e immagini della tradizione lucana" (2006, Squlibri Ed), Carlo Di Silvestre, etnomusicologo, musicista, autore della "Collana di etnomusicologia abruzzese" (Beni Culturali Regione Abruzzo - Lu Passagalle) e Vincenzo Santoro responsabile del Premio ANCI Memorie e musiche Comuni - Premio per ricerche sulla memoria storica e sulla tradizione etno-musicale.

 

Il Premio Città di Loano è organizzato dall'Associazione Compagnia dei Curiosi in collaborazione con l'Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, con il contributo dell'Assessorato allo Spettacolo della Regione Liguria e dell'Assessorato al Turismo e alla Cultura della Provincia di Savona e con il patrocinio dell'ANCI e della Regione Puglia.

 

 

Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana � quarta edizione

organizzazione: Compagnia dei Curiosi - Assessorato Turismo e Cultura del Comune di Loano

direzione artistica: John Vignola

Loano, 21/25 luglio 2008

 

Programma

 

Lunedi' 21 luglio 2008

 

ore 18.30 � Arena Estiva Giardino del Principe

IL PREMIO INCONTRA� etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali

FRANCESCO FIORE E LORENZO MANNARINI (FOLKABBESTIA)

presentazione dell'album "Il segreto della felicità", 2008, UPR

Conduce: John Vignola

 

ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli - lungomare

LOU DALFIN

la musica popolare occitana

 

Martedi' 22 luglio 2008

 

ore 18.30 � Arena Estiva Giardino del Principe

IL PREMIO INCONTRA� etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali

ALESSIO LEGA E ROCCO MARCHI "50 anni di Cantacronache"

Conduce: John Vignola

 

ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli � lungomare

MARIA MORAMARCO & UARAGNIAUN

Canti e musiche della tradizione della Murgia barese e della Puglia

 

Mercoledi' 23 luglio 2008

 

ore 18.30 � Arena Estiva Giardino del Principe

IL PREMIO INCONTRA� etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali

FARAUALLA, BEPPE GREPPI presentazione dell'Album "Sospiro", 2008, Felmay,

ANDREA DEL FAVERO presentazione dell'Album "Folkest - Capodistria 1992 - 1994", 2008, Folkest.

Conduce: Roberto G. Sacchi (Folk Bullettin)

 

ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli - lungomare

ARDECORE

Dalla rilettura della canzone tradizionale romanesca alla nuova canzone d'autore popolare

 

Consegna del Premio Realta' Culturale

ad Andrea Del Favero

 

Giovedi' 24 luglio 2008

 

ore 18.30 � Civica Biblioteca � Palazzo Kursaal

IL PREMIO INCONTRA� etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali

NICOLA SCALDAFERRI ("Nel paese dei Cupa Cupa.Suoni e immagini della tradizione lucana", 2006, Squlibri Ed.), CARLO DI SILVESTRE ("Collana di etnomusicologia abruzzese", Beni Culturali Regione Abruzzo - Lu Passagalle) e VINCENZO SANTORO (Premio ANCI Memorie e musiche Comuni - Premio per ricerche sulla memoria storica e sulla tradizione etno-musicale)

Conduce: Ciro De Rosa

 

ore 21.30 - Arena estiva Giardino del Principe

ROBERTA ALLOISIO E ORCHESTRA BAILAM

Il dialetto genovese si unisce alla musica etno-popoare per raccontare

la terra e la cultura ligure

 

ELENA LEDDA E RITA MARCOTULLI

I suoni della tradizione sarda incontrano le diverse culture che si intrecciano nel Mar Mediterraneo

 

Consegna del Premio miglior album 2007

a Valentina Casalena Parodi ed Elena Ledda per Rosa Resolza

 

 

Venerdì 25 luglio 2008

21.30 - Arena estiva Giardino del Principe

 

LUIGI TENCO E LA CANZONE POPOLARE

Il progetto inedito di Luigi Tenco dedicato alla canzone popolare e tradizionale italiana

da un'idea di Enrico de Angelis

Arrangiamento e direzione musicale di ARDECORE

con

ARDECORE, FARAUALLA, ELENA LEDDA,

ANTONELLA RUGGIERO, PEPPE VOLTARELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

presenta

LUIGI TENCO E LA CANZONE POPOLARE

Il progetto inedito di Luigi Tenco dedicato alla canzone popolare e tradizionale italiana

 

da un'idea di Enrico de Angelis

Arrangiamento e direzione musicale di ARDECORE

 

con

ARDECORE, FARAUALLA, ELENA LEDDA,

ANTONELLA RUGGIERO, PEPPE VOLTARELLI

 

Venerdì 25 luglio 2008, 21.30, Arena estiva Giardino del Principe

 

Il Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana propone per l'edizione 2008 una produzione evento dedicata ad un progetto inedito di Luigi Tenco.

Luigi Tenco lavorava all'idea di un disco dedicato alla canzone popolare e tradizionale italiana. Un progetto che non ha mai portato a compimento, ma di cui è rimasta traccia nei suoi scritti.

Il Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana intende dare corpo all'idea del grande musicista e cantante, unendo, in un evento unico, importanti voci della musica italiana.

L'dea di uno spettacolo così particolare è di Enrico de Angelis, studioso della canzone d'autore e membro del direttivo del Club Tenco.

Attraverso una personale rilettura ed interpretazione dei brani scelti da Tenco, dal vivo sul palco del premio Città di Loano, rivivrà tutta l'energia e la vitalità della canzone popolare.

 

A dare voce al progetto saranno gli Ardecore - a cui è stata affidata la riscrittura musicale e l'orchestrazione della produzione � Faraualla, Elena Ledda, Antonella Ruggiero e Peppe Voltarelli.

La scelta di affidare agli Ardecore un progetto ambizioso come la serata dedicata a Luigi Tenco rappresenta il riconoscimento di un significativo percorso artistico, riuscito, nell'ambito di una musica legata tanto alla consapevolezza delle radici quanto ad un interesse saldo e curioso per la contemporaneità. Non è un caso che il loro "Chimera" abbia vinto lo scorso anno la Targa Tenco per la migliore opera prima originale: dopo aver rovistato nelle storie del passato, gli Ardecore propongono oggi un proprio canzoniere originale, vibrante e magicamente sospeso fra spazio e tempo. Coinvolgerli nel ripercorrere le scarne tracce di un disco ipotetico, a cui Tenco stava lavorando, completamente calato nei suoni della tradizione, è un ulteriore omaggio a una figura cruciale della musica popolare dello scorso secolo. Il senso di avventura e la voglia di non dare nulla per scontato accomunano il cantautore genovese e la formazione romana; un cortocircuito che mette in contatto le prospettive, ovviamente diverse e in qualche modo complementari.

A loro volta la presenza delle armonie vocali delle Faraualla, il prestigio nell'ambito tradizionale di Elena Ledda, la curiosità culturale e la fama di Antonella Ruggiero e l'estro cantautoriale e artistico di Peppe Voltarelli completano e arricchiscono un'occasione unica per far rivivere tanto la poesia di Tenco quanto le nostre radici sul palco di Loano.

 

La produzione-evento ripercorre la tracklist dell'album "folk" immaginato da Tenco. L'artista attinge dalla canzone popolare d'emigrazione del primo Novecento, inserendo nella lista il brano"Merica Merica", e dalla tradizione dei canti alpini della Grande Guerra, indicando brani quali "Monte Canino", "La pastora", "Ta pum", e "Bella ciao", inno della Resistenza che aveva come progenitore un canto delle mondine. Tenco inserisce, poi, alcuni dei suoi brani più noti: "La mia valle", ispirata a una melodia tradizionale italiana, poi utilizzata sinfonicamente da Tchaikovsky per il suo "Capriccio italiano", "Se potessi amore mio", "Ciao amore, ciao", "Com'è difficile". La scaletta include, infine, "Sei rimasta sola", successo di Celentano, su testo di Micky Del Prete e musica di Ricky Gianco, "Amore mio non piangere", nota canzone popolare padana, memorabile soprattutto nell'esecuzione della grande Giovanna Daffini, e "Se nascerò".

I PREMI 2008

 

 

Premio Miglior Album 2007 al disco

Rosa Resolza di Andrea Parodi e Elena Ledda

(S'Ard Music, Jazz in Sardegna,Vandle99).

 

Rosa Resola, prodotto nel 2007 da Valentina Casalena e Michele Palmas, raccoglie undici perle discografiche, cantate dai due principali protagonisti della scena musicale sarda, Andrea Parodi, artista conosciuto dal grande pubblico come cantante dei Tazenda, scomparso prematuramente nel 2006, e Elena Ledda, voce straordinaria della Sardegna. I due artisti, dopo tanti anni di successi, hanno realizzato il desiderio di unire la loro forza creativa, spinti dalla volontà di approdare per la prima volta insieme, verso le melodie intense che testimoniano la ricchezza culturale dei popoli che circondano il mare della Sardegna. Spingendosi oltre il mare, Andrea ed Elena navigano nella musica: esportano le musiche e gli antichi canti sacri della tradizione sarda per incontrare le melodie mediterranee tra elementi di musica araba, sefardita, ligure, andalusa, brasiliana.

Il disco è prodotto da Valentina Casalena e Michele Palmas, registrato da Elvio Melas e Michele Palmas, mixato da Michele Palmas nella "Lavanderia Studio Cagliari", masterizzato al "Reference Studio" di Roma e distribuito da Egea. "Rosaserolza", quarto disco del catalogo S'Ard, è un progetto che, partito nel 1998 dalle prime intuizioni di Andrea Parodi ed Elena Ledda, ha iniziato a materializzarsi, nell'aprile del 2006, grazie anche all'impegno e alla totale dedizione dei produttori.

 

 

Premio alla Realta' Culturale

ad Andrea Del Favero,

Da sempre appassionato studioso di lingue e culture locali, fra cui quella della sua regione, il Friuli. E' stato il fondatore e direttore di Folkgiornale, uno dei punti di riferimento del folk italiano per tutti gli Ottanta; una vita professionale che si è calata spesso nella musica, suonata e prodotta, nella pubblicazione di libri e, dal 1979, nella direzione del Folkest, il più grande folk festival del Sud dell'Europa.

 

Premio alla Carriera

al Maestro Roberto de Simone,

Per la sua incessante opera di ricerca e di comunicazione artistica, legata alle espressioni piu' popolari del territorio a cui appartiene, Napoli e la Campania, e alle sue molte declinazioni che incrociano musica, poesia, teatro e cinema. All'artista sarà consegnata la Medaglia d'Argento del Presidente della Repubblica Italiana, che per il secondo anno la più alta carica dello stato ha voluto concedere al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.

 

Giuria del Premio

Giovanni Alcaini, Ricky Barone, Daniele Bergesio, Marco Boccitto, Silvia Boschero, Michele Bovi, Raffaello Carabini, Pietro Carfì, Giordano Casiraghi, Pietro Cheli, Gianni Ciaccio, Aldo Coppola Neri, Valerio Corzani, Enrico de Angelis, Paolo De Bernardin, Flaviano De Luca, Ernesto De Pascale, Ciro De Rosa, Paola De Simone, Giuseppe De Trizio, Paolo Del Ry, Enrico Deregibus, Salvatore Esposito, Gerardo Ferrara, Luca Ferrari, Massimo Ferro, Guido Festinese, Guido Giazzi, Mario Giovannini, Jonathan Giustini, Ezio Guaitamacchi, Federico Guglielmi, Marco La Viola, Felice Liperi, Franco Lucà, Giorgio Maimone, Maurizio Marino, Gigi Masciullo, Tiziano Menduto, Giorgio Meneghetti, Gaetano Menna, Marco Miconi, Beppe Montresor, Anna Nacci, Alessandro Nobis, Giancarlo Nostrini, Rosario Pantaleo, Riccardo Piaggio, Massimo Pirrotta, Massimo Poggini, Claudio Ravasi, Ezio Riberi, Alessandro Rosa, Roberto G. Sacchi, Tito Saffioti, Annalisa Scarsellini, Gianpiero Scazzola, Stefano Starace, Federico Valcalebre, Gianluca Veltri, John Vignola, Antonio Vivaldi, Enrico Zagnagnoli, Paolo Zara.

 

LOU DALFIN

Fondato da Sergio Berardo, il gruppo dei Lou Dalfin nasce nel 1982 con l'obiettivo di rivisitare la musica tradizionale occitana. Una "line-up" acustica (ghironda, fisarmoniche, violino, plettri, clarinetto, flauti) e un repertorio di brani storici e popolari � sia strumentali che vocali - caratterizzano il percorso artistico della formazione originaria, che produce due LP: "En franso i ero de grando guero" nel 1982 e "L'aze d'alegre" nel 1984. Nel 1985 il gruppo si scioglie per lasciare spazio ad altri progetti musicali: L'Arp, La Ciapa Rusa e Lou Nouvè de l'Argentiera tra i più noti.

Nel 1990 rinasce i progetto Lou Dalfin: Sergio riunisce attorno a sé musicisti delle più diverse estrazioni musicali - folk, jazz e rock - e accanto agli strumenti più tipici della tradizione - vioulo, pivo, armoni a semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. � inserisce basso, batteria, chitarra e tastiere. E' il nuovo suono dei Lou Dalfin. Un'ideale e un fine esplicito ne indicano la direzione: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di persone possibili. Ed è così che ai concerti nelle Vallate Occitane del Piemonte si affiancano le performance dal vivo nel resto d'Italia e all'estero, soprattutto nell'Occitania francese. Nel contempo i Lou Dalfin partecipano al "Mercat de musica viva" di Vic vicino a Barcellona nel 1993, ad "Arezzo Wave" nel 1994, e al "Printemps De Bourges" di Cher in Francia nel 1995. Nel luglio 2002 sono a "Saint Chartier", tempio della musica tradizionale europea. Dopo l'uscita in giugno del disco "L'òste del Diau", il gruppo svolge un'affollatissima tournée estiva che lo porta ad esibirsi in tutta Italia e Francia e a partecipare al festival musicale di Rai Due "Follia Rotolante". A coronare l'ottimo successo di critica e pubblico nel mese di ottobre 2004 arriva il riconoscimento forse più importante dell'intera storia di Lou Dalfin: il Premio Tenco per il miglior album in dialetto, quel premio che è stato assegnato per la prima volta a Fabrizio De André con "Creuza de ma". Nel 2006 la band intraprende una lunghissima tournée che tocca i più importanti festival di musica world in Europa. Dieci i dischi incisi, l'ultimo, nel 2007, "I Virasolelhs", prodotto da Musicalista e distribuito da Self, che è servito anche a festeggiare i 25 anni di attività del gruppo. Nel 2008 il gruppo ha aperto il suo studio ai Feel Good productions per rivisitare in chiave dancefloor alcuni dei suoi più recenti brani. Nel frattempo, durante la primavera 2008, I Virasolelhs è uscito nei negozi di tutto il mondo.

Con innumerevoli collaborazioni e più di 1000 concerti alle spalle il gruppo vive oggi la sua piena maturità artistica: la raggiunta alchimia tra gli strumenti più arcaici della tradizione d'OC e i suoni moderni si esprime attraverso un linguaggio musicale travolgente, personale e rispettoso del proprio nobile passato, in cui convivono melodie millenarie, riff di chitarre, echi di canzone d'autore, rap e ragga

Musicisti: Sergio Berardo (voce, ghironda, organetto, flauti), Ricky Serra (batteria), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamusa), Enrico Gosmar (chitarra), Daniele Giordano (basso), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Diego Vasserot (tromba), Valeria Benigni (voce).

 

MARIA MORAMARCO & UARAGNIAUN

Uaragniaun è leggenda e mito, è un suono, una onomatopea, ma è anche una località dell'Alta Murgia barese, una rocca tagliente ricca di misteri e passioni. Uaragniaun è allora un progetto musicale per raccontare le ancestrali storie del popolo delle pietre, le miserie e le nobiltà dei "cafoni all'inferno": uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è il cuore del progetto: è la ricerca e la voce. Una voce cristallina e potente, figlia naturale degli antichi cantori e cantatrici che hanno tramandato la tradizione orale nelle contrade murgiane e della Puglia, terra meridiana, di confine, con le vicine civiltà mediterranee. Con il chitarrista Luigi Bolognese e il percussionista Silvio Teot il trio altamurano percorre un lungo percorso di rivisitazione di un immenso patrimonio di canti e musiche della tradizione immateriale. Repertori mai esplorati vengono alla luce e il "progetto Uaragniaun" si propone di rivitalizzare, attraverso una lettura critica, i canti inediti della musica popolare pugliese e, in particolare, della Murgia barese. Canti a distesa, tarantelle, canzoni d'amore, canti religiosi, tammurriate, canti di lavoro, balli e ritmi della grande musica popolare Meridionale, trovano una nuova dimensione musicale in un mix che mette insieme tradizione e innovazione. Attraverso il recupero degli strumenti tradizionali, il gruppo elabora soluzioni musicali di grande respiro che valorizzano ulteriormente le straordinarie capacità vocali della Moramarco, ormai riconosciuta come una delle voci più orginali del sud Italia. Il gruppo si è esibito in numerose rassegne di world music in Italia e all'estero, annoverando preziose collaborazioni con artisti come Ambrogio Sparagna, Daniele Sepe, Riccardo Tesi, Balen Lopez de Munain, Joxan Goikoetxea, Mauro Squillante, Rocco De Rosa, Piero Ricci, Otello Profazio, Pasquale Laino, Nello Giudice, Ermanno Olmi, Raffaele Nigro, Nico Berardi, Angelo Stano...

Sono sei, i dischi pubblicati da Uaragniau: "Canzoni dell'Alta Murgia", vinile e mc, Coop. Territorio & Cultura, "Uailì", CD, Edizioni Musicali Officina & Piazza, 1996, "Octofolium", CD, Colonna sonora del film "Io non ho la testa" di Michele La Nubile e Ermanno Olmi, Edizioni Musicali Officina, 1998, "Skuarrajazz", CD, Felmay, 2000, "Fiorita", CD, Edizioni Musicali Officina & Piazza, "U Diavule e l'Acqua Sante", CD, Felmay, 2007.

Inoltre, il gruppo è presente in otto compilations. Due le bibliografie sul gruppo: "Trent'anni Suonati - note fuori dal pentagramma sulla musica popolare italiana attraverso l'esperienza degli Uaragniaun" di Silvio Teot. (Piazzaedizioni, 2002) e "Paràule testi e musiche dal repertorio degli uaragniaun -" di Maria Moramarco cura di Luigi Bolognese e Silvio Teot . (Piazzaedizioni, 2008).

Musicisti: Maria Moramarco (voce e chitarra), Luigi Bolognese (chitarra, mandoloncello, baglama, basso acustico), Silvio Teot (percussioni, harmonium), Gianni Calia (sax soprano), Filippo Giordano (violino)

 

ARDECORE

Ardecore è il progetto nato da un'idea del cantautore folk blues Giampaolo Felici. Un laboratorio in piena espansione che dal 2005, anno del folgorante esordio omonimo, ha macinato musica e consensi. Tanto da arrivare con il successivo "Chimera" a vincere la Targa Tenco 2007 come miglior opera prima. Tanto evocativo e composto da brani della tradizione popolare romanesca il primo quanto denso di originali il secondo lavoro, "Ardecore" è una creatura musicale mutevole a seconda delle esigenze, all'interno del quale convivono in armonia molti musicisti. Tra quelli presenti nel disco Luca Venitucci alla fisarmonica e pianoforte (tra le sue collaborazioni quella al fianco di Lou Reed con l'ensemble di Berlino Zeitkratzer), Valerio Borgianelli allo xilofono, vibrafono e percussioni (attivo nella musica contemporanea, e' stato invitato da Steve Reich alla Columbia University di New York), e moltissimi ospiti della scena musicale romana, sia essa d'avanguardia come Marco Di Gasbarro alle percussioni, Fabiano Marcucci al contrabbasso, Manlio Maresca alla chitarra elettrica (provenienti dagli Squartet), Aleksandar "Zar" Karic al mandolino, i componenti degli ZU; sia quelli più "tradizionali" come le nutrite sezioni di fiati e di archi presenti in molte delle dieci tracce del cd; Mario Camporeale e Ludovica Valori al trombone, Luca D'amato e Ersilia Prosperi alla tromba, Alessandro Federico al clarinetto, Alberto Sàrcina al bombardino Agnés Trincal e Francesco Pisanelli al violino, Giorgia Franceschi alla viola, Marco Algenti al violoncello.

Ospite in entrambi i dischi il chitarrista statunitense Geoff Farina (ex leader dei Karate).

L'idea di Ardecore nasce dall'amore per la radice popolare della cultura romanesca, dalla capacità di mettere anima e cuore nel ricollocare questa musica in un contesto più ampio di quello in cui è stata relegata nell'ultimo scorcio di storia. Le particolarità della sua struttura negli arrangiamenti, come nei testi, la rendono unica e il bisogno di darle nuova visibilità è la scintilla che ha "riacceso il cuore" verso i suoni e le storie di Roma.

"Chimera" è il passo evolutivo successivo, con un organico ancora più ampio. Una straordinaria prova di scrittura originale e di arrangiamento personale e ineguagliabile, nel nostro paese, per quello che concerne la rilettura e l'attualizzazione della tradizione romanesca.

Al lavoro di produzione e scrittura di Giampaolo Felici si affianca anche la collaborazione preziosa di Luca Venitucci (suoi gli arrangiamenti delle sezioni archi e fiati).

Entrambi i cd sono stati pubblicati da il manifesto cd.

Musicisti: Giampaolo Felici (voce e chitarra), Luca Venitucci (tastiera e fisarmonica), Marco Di Gasbarro (batteria), Fabiano Marcucci (contrabbasso), Manlio Maresca (chitarra elettrica), Ludovica Valori (trombone), Mario Camporeale (trombone e ukelele), Erisilia Prosperi (tromba), Luca D'Amato (tromba).

 

ROBERTA ALLOISIO E ORCHESTRA BAILAM

Roberta Alloisio e l'Orchestra Bailam sono insieme nel progetto "Lengua Serpentina", primo cd solista di Roberta Alloisio, frutto di un attento lavoro di ricerca e di armonizzazione che la cantante-autrice genovese ha svolto sul dialetto genovese. I testi sono in parte tratti da fonti del passato e la musica etno-popolare utilizza strumenti e stili diversi come innesti di un tragitto culturale ben definito che traggono la linfa vitale dalla terra e dalla cultura ligure. E' un progetto ricco di contaminazioni musicali, dagli influssi medio-orientali ai tempi dispari della musica balcanica, al cantilenare proprio della lingua genovese nei testi recuperati dalla letteratura colta e popolare, dal XIII secolo ai giorni nostri. Una grande mescolanza sonora che costituisce da sempre una delle principali fonti di ricerca per Franco Minelli dell'Orchestra Bailam che è il direttore artistico, autore e arrangiatore di gran parte dei brani.

"Lengua Serpentina", uscito nel settembre 2007 per CNI, vanta la partecipazione straordinaria di Marco Beasley, considerato a livello internazionale una delle più belle voci della musica antica, di Germana Venanzini, una delle colonne del teatro dialettale genovese e del percussionista Marco Fadda.

Roberta Alloisio, cantante e attrice, debutta giovanissima, nel 1981, sotto la regia di Giorgio Gaber. Dopo aver affiancato in qualità di vocalist diversi artisti italiani, nel 1991 entra stabilmente a far parte della Compagnia del Teatro della Tosse ed è presente in oltre 30 produzioni, cantando composizioni originali di Ivano Fossati, Bruno Coli, Andrea Ceccon, Oscar Prudente e Gian Piero Alloisio. Alterna da sempre attività teatrale e musicale, comparendo anche per diversi anni nel cartellone della Stagione Ragazzi del Teatro dell'Opera di Genova Carlo Felice. Il 12 marzo del 2000 partecipa, con il fratello Gian Piero, al concerto-evento "Faber amico fragile" in onore di Fabrizio De Andrè e all'omonima compilation premiata con il disco di platino per il record delle vendite.

L'Orchestra Bailam nasce nel 1989 dal gruppo U Boot e si distingue da subito per la sua particolare ricerca musicale: il Klezmer, il fascino dei tempi dispari balcanici per una formula vigorosamente bandistica e la musica turco greco-rebetika ed arabo egiziana per un impasto più mediorientale. Il tutto è mediato da una esperienza musicale pluriennale a 360 gradi formatasi nei "Night club" e nelle "Balere" prima, e nei principali Festival Musicali italiani e d' Europa dopo. Proprio per una sua naturale comunicativa di palco, facilita la coesione del primo organico del gruppo cabarettistico Cavalli Marci, che partecipa alla trasmissione di Mediaset "Laboratorio 5". Ha all'attivo 3 cd: "Mamma li turchi" del '91, "Bailamme" (01 World Music), "Non occidentalizzarti" ('06 Felmay). Alterna direzioni musicali in produzioni teatrali a partecipazioni cinematografiche ( "Tandem" di Lucio Pellegrini con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu).

Musicisti: Roberta Alloisio (voce), Franco Minelli (arrangiamenti, chitarre, bouzouky, baglamas, oud, voce), Edmondo Romano (sax soprano, sax contralto, clarinetto, flauti, cornamusa), Luciano Ventriglia: (atteria, derbouka, percussioni, chitarra, voce), Luca Montagliani (fisarmonica), Roberto Piga (violino),

Tommaso Rolando (contrabbasso, basso).

 

ELENA LEDDA

Elena Ledda, cantante e ricercatrice, è apprezzata in tutto il mondo come portavoce della ricca e originale tradizione musicale e linguistica della sua terra d'origine, la Sardegna.

Soprano drammatico, dotata di una voce straordinaria, Elena Ledda frequenta il conservatorio di Cagliari studiando oboe e canto classico. Contemporaneamente inizia la sua carriera come cantante, favorita da un grande fermento culturale presente nell'isola: si dedica al canto classico, esegue brani di Brecht, Weill e Eisler, promuove le prime esecuzioni filologiche della musica antica (dal medioevo fino al barocco), partecipa ai primi esperimenti dedicati alla musica contemporanea.

Inizia in questo periodo la sua ricerca dedicata alla musica tradizionale sarda che la porterà a privilegiare questo repertorio per il prosieguo della sua carriera. E' di questi anni l'incontro fondamentale con il musicista e compositore Mauro Palmas con il quale condividerà scelte e progetti.

La sua formazione le consente di non chiudersi in un ristretto territorio musicale ma con il suo patrimonio di confrontarsi con musicisti di diverse estrazioni e provenienze.

Animatrice della nuova cultura sarda, Elena Ledda porta in giro in oltre vent'anni di carriera, dall'America all'Australia, il suo repertorio che vivifica la memoria del canto tradizionale con una speziata musica popolare.

Al 1979 risale il suo album "Ammentos", che ha già tra i crediti quel Mauro Palmas, che è una presenza

fondamentale per la sua carriera: con lui forma la band Suonofficina, nella quale sperimenta un'evoluzione della musica sarda che in futuro la porterà dentro l'ambito della cosiddetta world music.

Nel 1984 pubblica il nuovo album "Is Arrosas" e in quegli stessi anni è spesso ospite sul canale regionale

Videolina della trasmissione musicale di folk tradizionale sardo Sardegna Canta, di cui un anno interpreta la sigla d' apertura. Ma accanto a queste partecipazioni che accrescono la sua popolarità, la sua ansia di ricerca colta la conduce a realizzare collaborazioni con artisti quali il re della new age, Andreas Wollenweider. In questo stesso periodo i Suonofficina evolvono nei Sonos, un progetto di gruppo aperto con la finalità di sperimentazione della musica etnica sulla base del patrimonio tradizionale della sua isola.

Negli anni 90, accanto all'attività dal vivo, che la porta ad esibirsi in tutto il mondo, pubblica "Incanti" (1993).

I dischi "Maremannu", uscito nel 2001 e "Amargura" del 2005, confermano lo stato di grazia raggiunto e una consolidata maturità artistica. Quest'ultimo album, che vede la collaborazione di Lino Cannavaciuolo, si arrischia in sonorità a metà strada tra le vibrazioni ancestrali del patrimonio della Sardegna e quello più codificato e melodico di Napoli.

II suo ultimo lavoro discografico,"Rosa Resolza", registrato insieme ad Andrea Parodi riceve la Targa Tenco 2007 nella sezione "miglior disco in dialetto".

 

RITA MARCOTULLI

Eleganza e intimità nelle note raffinate di Rita Marcotulli, la grande pianista jazz dalla profonda interiorità musicale. Considerata tra le musiciste più apprezzate della scena internazionale, si rivela tra

linguaggi e stili personali, slegati dalle regole, immersi in un altro mondo che lei stessa ama definire come "l'altro Iato della luna". La musica è la sua vita. La particolare carica emotiva, le permette di spaziare anche verso altre forme artistiche, dalla letteratura, alle arti visive, al cinema. Il palco per lei è lo spazio in cui librarsi liberando le proprie emozioni, raccontarsi sulla tastiera quando le sue dita scorrono confidenziali sullo

strumento. Sin dalla più tenera età viene avviata allo studio del pianoforte presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, sua città natale. Dopo una curiosità iniziale per i ritmi sudamericani, in particolare per la musica brasiliana, Rita Marcotulli verso i vent'anni comincia ad avvicinarsi al mondo del jazz, influenzata dai leggendari Thelonious Monk, Elis Regina, Bill Evans, ed è subito successo. La sua carriera è travolgente, e dall'inizio degli anni '80 Rita Marcotulli collabora con il "gotha" del jazz europeo: Chet Baker, John Christensen, Palle Danielsson, Peter Erskine, Steve Grossman, Joe Henderson, Hélène La Barriere, Joe Lovano, Charlie Mariano, Tony Cxley, Michel Portai, Enrio Rava, Michel Bénita, Aldo

Romano, Kenny Wheeler, Pat Metheny.

Autrice di una discografia numerosa e importante - l'incisione in duo con Sheppard e il piano solo intitolato "The Light Side Cf The Moon", rappresentano i capitoli recenti - è leader di diversi progetti di grande

successo.

 

FARAUALLA

Il quartetto vocale Faraualla è nato nel 1995. Dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull'uso della voce come "strumento", attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti.

Dopo aver coltivato a lungo la polifonia nell'ambito della musica antica, le Faraualla si sono dedicate allo studio dei canti tradizionali di varia provenienza, concentrandosi sulle emissioni, sulle polifonie e le stranezze armoniche, sui suoni delle parole e, in generale, su ciò che più di tutto come cantanti affascina: il linguaggio vocale. Gli esiti di questo lavoro si ritrovano nel repertorio Faraualla, nelle composizioni originali, che spesso si evolvono a partire da una matrice di improvvisazione, come nei brani tradizionali.

Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo. La Puglia, per secoli terra d'incontro e di passaggio di popoli, è presente nel "suono" che connota la formazione barese, negli strumenti a percussione che accompagnano l'esecuzione, nello stesso nome del gruppo.

Faraualla è una delle cavità carsiche più profonde presenti sull'altopiano della Murgia, nome di origine incerta la cui pronuncia riempie la bocca di voce. Come quando una parola dimentica il suo significato per ritornare suono, puro, primitivo e potente. Questa nuova percezione accresce la forza della vocalità e fa sì che la voce restituisca l'istinto del canto. Così di bocca in bocca si tramandano, moltiplicandosi, pezzi di voci e di storie: un'abitudine antica all'Ascolto.

 

ANTONELLA RUGGIERO

Antonella Ruggiero è la voce indimenticabile della formazione originale dei Matia Bazar, a cui dà il suo nome d'arte di allora: Matia. Con questo gruppo ha condiviso una lunga carriera artistica iniziata negli anni `70. Nell'ottobre del 1989 decide di abbandonare il gruppo e per diversi anni si allontana dalle scene, per dedicarsi alla famiglia, ai viaggi e a nuove sperimentazioni musicali.

Con "Libera", primo album da solista, nel 1996 Antonella Ruggiero si presenta al pubblico innovata, ricca di interazioni e nuove esperienze musicali. Il disco è un connubio tra ritmiche occidentali e suoni dell'antico Oriente. Nell'ottobre 1997, esce "Registrazioni Moderne" disco dove le canzoni dei Matia Bazar sono riproposte in un diverso contesto musicale. Anticipa il disco il singolo "Per un'ora d'amore" (con la partecipazione dei Subsonica), che esemplifica alla perfezione la riuscita unione tra i mondi di due generazioni di musicisti. Il 1998 è l'anno di "Amore lontanissimo", con cui ottiene il secondo posto al Festival di Sanremo.

Nel 1999 "Non ti dimentico" apre le porte al successivo lavoro da solista, "Sospesa", con due partecipazioni illustri: il maestro Ennio Morricone che firma "And will you love me" e Giovanni Lindo Ferretti che scrive, insieme ad Antonella e Roberto Colombo, "Di perle e inverni".

Alla fine del 2000 è impegnata in un tour di musiche sacre: dodici date in luoghi affascinanti e suggestivi, chiese, cattedrali e teatri antichi. Questa esperienza sarà fissata, nel novembre 2001, in "Luna Crescente" [Sacrarmonia]. Con la pubblicazione di questo quarto lavoro da solista Antonella riprende il tour in Italia e nel mondo, accompagnata dal quartetto d'archi Arkè Quartet e da Ivan Ciccarelli alle percussioni.

Dopo una serie di concerti in cui ha riproposto in chiave "classica" i temi più importanti dei musical di Broadway, (Gershwin, Porter, Bernstein,�) nell'ottobre 2002, Antonella Ruggiero è protagonista, al Teatro La Fenice di Venezia, di "Medea", opera video in tre parti con musica di Adriano Guarnieri, uno dei più significativi compositori contemporanei viventi.

Il 2003 vede Antonella Ruggiero tornare al mondo pop con l'album Antonella Ruggiero. Nel 2004 esce il primo live, un cd/dvd dal titolo "Sacrarmonia Live [Il Viaggio]" con canti sacri dell'area cristiana e brani etnici di varie parti del mondo. Nel 2005 Antonella partecipa al Festival di Sanremo con il brano "Echi d'infinito". Segue l'uscita del cd "Big Band!", contenente brani del mondo latino americano e canzoni di cantautori come Tenco, Bindi e Fidenco. Nel 2006 Antonella partecipa allo spettacolo-evento "L'abitudine della luce" ideato da Marco Golden. Il tour tocca i teatri di dieci città italiane; Antonella interpreta otto brani inediti contenuti nel cd "L'abitudine della luce". A fine 2006 esce l'album, totalmente dal vivo, registrato durante i concerti italiani dal 2003 al 2006, "Stralunato Recital_Live", dove Antonella ripercorre, rilegge e reinventa, unitamente alle canzoni più rappresentative del suo repertorio, le più belle melodie italiane (Tenco, Battisti) e internazionali (Monk, Cesaria Evora). A marzo 2007 Antonella Ruggiero presenta "Souvenir d'Italie", progetto musicale incentrato sulle canzoni italiane composte dal 1915 al 1945 eseguite con laccompagnamento di quattro ottimi musicisti/jazzisti: Renzo Ruggieri (fisarmonica), Paolo Di Sabatino (pianoforte), Massimo Moriconi (contrabbasso) e Massimo Manzi (batteria).

A novembre 2007 esce "Genova, la Superba". Con questo lavoro l'interprete genovese vuole rendere omaggio agli autori della sua città. I brani scelti dalla Ruggiero sono rivisitati con arrangiamenti che uniscono l'utilizzo dell'elettronica sperimentale con i "mondi sonori" del californiano Robert Rich alla sonorità naturale degli archi e alla morbidezza della sezione ritmica composta da basso, chitarra e batteria. Oltre a Rich, a curare gli arrangiamenti è il collaboratore storico di Antonella Ruggiero: Roberto Colombo. La voce di Antonella Ruggiero si cimenta nell'interpretazione di brani scritti da alcuni tra i più importanti autori italiani:

De André, Paoli, Fossati, Tenco, Bindi, Lauzi e i New Trolls.

 

PEPPE VOLTARELLI

Peppe Voltarelli, per quindici anni, è il frontman de Il Parto delle Nuvole Pesanti. Con questa band realizza sette dischi che contribuiscono al rinnovamento della musica rock italiana degli anni '90 e partecipa a importanti eventi e rassegne, come il concerto del Primo Maggio a Piazza San Giovanni / Roma, il Premio Tenco, il Premio Ciampi, il Premio Salvo Randone.

Collabora con i musicisti Teresa De Sio, Claudio Lolli, Davide Van de Sfroos, Roy Paci, Carlo Muratori, Ettore Castagna, Antonello Ricci, Amy Denio, Giancarlo Onorato.

A gennaio 2006 esce dal gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti per intraprendere la carriera solista.

Come primo progetto, realizza, e porta in scena (estate 2006), un recital sulla vita di Domenico Modugno dal titolo "Voleva Fare l'Artista".

L'esordio discografico (maggio 2007-KomArt Label/VENUS) da solista è "Distratto Ma Però". Il cd (che vanta la presenza di molti special guests come Sergio Cammariere, Roy Paci, Pau dei Negrita, Finaz della Bandabardo', Giancarlo Cauteruccio) colleziona un pugno di canzoni che mettono insieme diversi mondi ispirativi: la ricerca etnica, la vocazione cantautorale, la predisposizione alla canzone. Il disco che lascia libero sfogo ad una indole di crooner e di autore (sensibile ed evocativo) che non disdegna l'intrattenimento intelligente. I brani dell'album si muovono all'interno di un immaginario musicale che spazia tra Rino Gaetano, Domenico Modugno e il teatro-canzone, senza dimenticare le radici meridionali da moderno cantastorie.

Nell'estate 2007 parte "Distratto ma pero' il concerto". L'obiettivo è toccare i principali festival nazionali, per cogliere, al meglio, nella dimensione live, l'attitudine da performer di Peppe Voltarelli; attitudine già espressa in anni di rodata attività concertistica, in Italia e all'estero, con il Parto delle Nuvole Pesanti. Il tour estate 2007 porta Voltarelli sui palchi delle più importanti rassegne italiane.

Il primo disco di Peppe Voltarelli entra nella rosa dei finalisti per la targa Opere Prime nell'edizione 2007 del premio Tenco. All'interno della prestigiosa manifestazione, l'artista si esibisce dando il via al tour 2007/ 2008: Peppe Voltarelli (chitarra e voce), in duo con Antonello Messina (piano e fisarmonica), rilegge in chiave acustica tutte le tracce di "Distratto ma Però". Dallo stesso album, viene estratto un nuovo singolo, "Turismo in Quantità", in rotazione radiofonica dal 19 marzo 2008; il brano è accompagnato, per i canali musicali nazionali, dal relativo video firmato da Giuseppe Gagliardi e prodotto da Orsa S.a.s.

Intanto la giuria del premio Sergio Endrigo � edizione 2008, segnala Peppe Voltarelli trai i sei finalisti.

Nel maggio 2008 arriva sul mercato "Riddim a Sud", il progetto di Teresa De Sio che vede la partecipazione di Peppe Voltarelli accanto a nomi di rilievo dall'attuale scena folk � rock italiana (tra gli altri, Roy Paci, Agricantus, Raiz, Mau Mau, Ginevra Di Marco, Ambrogio Sparagna, Après La Classe�). Una serie di basi ritmiche dell'artista partenopea vengono ripensate e riscritte; il brano cantato da Voltarelli si intitola "Bene nun ci 'nnè".

L'uscita del DVD "Avanti Pop � i diari del camioncino" (edizioni Manifesto) è accompagnata da un libro che racconta il viaggio dei Tetes de Bois nell'Italia del lavoro; accanto alla prefazione di Riccardo Bertoncelli e alla postfazione di Gianni Mura, compare lo scritto "Noi Calabresi" di Peppe Voltarelli.

L'estate 2008 fa vibrare di nuova elettricità i solchi di "Distratto Ma Però": il concerto schiera una band di forte impatto. Il cantastorie della modernità torna in strada.

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PREMIO INCONTRA�

� etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali

 

Lunedi' 21 luglio 2008

ore 18.30 � Arena Estiva Giardino del Principe

FRANCESCO FIORE E LORENZO MANNARINI DEI FOLKABBESTIA

presentazione dell'album "Il segreto della felicità", 2008, UPR

Conduce: John Vignola

 

"Il segreto della felicità" è alla portata di tutti grazie al nuovo album dei Folkabbestia, il primo album di inediti uscito da 5 anni a questa parte, molto atteso dai fan della band.

La ricetta è composta da quindici nuove canzoni condite con ironia, energia e calore del sole della Puglia, loro terra madre: un viaggio di 56 minuti che porterà lontano nel tempo e nello spazio.

L'album, uscito a fine maggio 2008, è stato preceduto dall'omonimo singolo, scelto perché anticipatore di alcuni dei temi contenuti nell'intero lavoro. Scritta per festeggiare i primi dieci anni di attività della band la canzone svela la ricetta di come afferrare il bello delle cose e della vita, un metodo lontano dalla routine frettolosa dei nostri giorni, un invito a godere di ciò che si ha oggi e a credere nella realizzazione dei desideri, il sorriso e la gioia come motori per la soluzione dei problemi, messaggi che nella loro semplicità rischiano di diventare davvero rivoluzionari.

Il disco racconta un sud Italia di valori positivi in contrapposizione con la realtà faticosa di questi anni. È il sud di "Cartomanzia" quello che oltre alla tarantella e alla pizzica sente forte l'influenza balcanica, ma anche quello dei briganti di ieri e degli emarginati di oggi ("Il brigante innamorato" e "Il sogno di Medhi"). Tra sogni di libertà ("Potere alla poesia") e fisicità dei balli tradizionali con in testa la tarantella ("Risveglio dall'incanto" e "La civetta"), i Folkabbestia curano dal morso della taranta e conducono in un Meridione, che ancora spera e crede nelle proprie radici e in un futuro possibile e che sente la propria storia come leva su cui creare il proprio futuro.

I Folkabbestia sono una vera festa itinerante, un viaggio su una sedia a dondolo tra territori balcanici, paesaggi irlandesi e calore pugliese.

I Folkabbestia sono: Lorenzo Mannarini (voce chitarra), Francesco Fiore (Basso Elettrico), Nicola De Liso (Batteria), Fabio Losito (Violino e Cori), Simone Martorana (Chitarra e Cori), Piero Santoro (Fisarmonica e Cori).

 

Martedi' 22 luglio 2008

ore 18.30 � Arena Estiva Giardino del Principe

ALESSIO LEGA E ROCCO MARCHI

"50 anni di Cantacronache"

Conduce: John Vignola

 

Due rivoluzioni, una formale l'altra tematica, avvengono nella musica italiana 50 anni fa. Nel 1958 Domenico Modugno, trionfando a Sanremo col suo "Nel blu dipinto di blu" (meglio nota come "Volare"), superò d'un balzo l'epoca delle ugole d'oro, introducendo elementi del canto popolare nell'arido panorama della musica leggera. Ma di questo molto già si sa.

Poco conosciuto è invece il fenomeno che contemporaneamente sorge e si sviluppa a Torino: il primo di maggio del 1958 vengono diffuse le prime incisioni di Cantacronache. Si tratta di un gruppo di musicisti e poeti che si sono dati il compito di "evadere dall'evasione", di scrivere canzoni che parlino della realtà, speranze, rabbia e delusioni di tutti i giorni. Il nome dei Cantacronache, desunto da Cantastorie, evoca una tradizione musicale europea e popolare, che loro stessi contribuirono a scoprire e portare alla luce. Michele L. Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Fausto Amodei e altri, sollecitarono anche i più bei nomi della

 

 

 

letteratura italiana (Calvino, Fortini, Arpino, ecc.) a scrivere per loro, aprendo un'epoca fondamentale per la musica italiana: quella della canzone d'autore e della riscoperta della musica popolare.

Alessio Lega, accompagnato da Rocco Marchi, suona e racconta la storia, le passioni, le strofe, le intenzioni di questi pacifisti che dichiararono cantando guerra all'idiozia e che, al pari di Fenoglio, Pavese, De Sica, ritrassero il lato quotidiano e nascosto della storia d'Italia fra la liberazione e il Boom economico.

 

Alessio Lega è entrato a far parte della storia della canzone: viene regolarmente inserito in ogni dizionario dai grandi editori (Garzanti, Giunti, Rizzoli), Gianni Mura lo cita su Repubblica fra i 100 nomi dell'anno, ha vinto i riconoscimenti più ambiti (Targa Tenco, Premio Lunezia, ecc�), le sue canzoni sono inserite in antologie, libri, dvd.

Nato a Lecce nel 1972 è migrato a Milano all'inizio degli anni 90, dove ha iniziato un'intensa attività concertistica. Tra i suoi maestri dichiarati, oltre a Ferré, Brel e Brassens c'è Fabrizio de André, cui dedica la canzone I funerali del pirata.

Nel 2004, Alessio Lega vince la "Targa Tenco" per l'opera prima con l'album "Resistenza e amore". Il suo secondo disco, "Sotto il pavé la spiaggia" (2006), contiene versioni italiane di canzoni francofone. "Zollette" (2007) è un album registrato dal vivo per il mercato equo-solidale, con un omaggio alla memoria del giornalista Enzo Baldoni, ucciso in Iraq.

Del 2008 è l'EP "E ti chiamaron matta "di Gianni Nebbiosi reincisione integrale di un piccolo capolavoro degli anni '70 sul disagio mentale. In uscita in questi giorni per Stampalternativa anche un libro/CD che raccoglie i suoi interventi e altre versioni di cantautori francofoni, ispanici e slavi.

 

 

Mercoledi' 23 luglio 2008

ore 18.30 � Arena Estiva Giardino del Principe

FARAUALLA, BEPPE GREPPI

presentazione dell'Album "Sospiro", 2008, Felmay,

ANDREA DEL FAVERO

presentazione dell'Album "Folkest - Capodistria 1992 - 1994", 2008, Folkest.

Conduce: Roberto G. Sacchi (Folk Bullettin)

 

"Sospiro" è la nuova produzione dell'ensemble vocale femminile Faraualla. È il terzo disco di una formazione fondata nel 1995 che nel tempo ha saputo far crescere l'interesse su di sé grazie alle peculiarità di un repertorio vario e articolato e alla costante presenza live in prestigiosi festival, concerti ed eventi radiofonici.

Il nome del gruppo prende spunto da una profonda cavità di origine carsica situata nella Murgia, l'altopiano che caratterizza la Puglia. Si tratta di un'ampia voragine posta fra campi coltivati a grano, pascoli e masserie, un'"isola" particolare che ha fatto nascere numerose credenze popolari. Un luogo in qualche misura misterioso, che ha ispirato le voci-strumento di Teresa Vallarella, Gabriella Schiavone, Loredana Perrini e Paola Arnesano.

Le quattro interpreti provengono ciascuna da un differente background di studi ed esperienze e giungono infine a una mirabile sintesi del loro fare musica insieme. "Sospiro" ne è una chiara esemplificazione per come riesce a offrire all'ascolto una grande varietà di fonti d'ispirazione. L'apertura è affidata a "Ci lu patisciti", che riunisce formule salentine di guarigione dalle malattie e richieste di grazia, un tema che ritorna anche nel brano "Ogni male fore". Alla matrice tradizionale si sostituiscono in altre tracce sperimentazioni rigorose e inventive. È il caso di "Rikitikitavi", "La notte bianca", "Quingui", "Smilla e Pulsatilla", che creano godibili intrecci fondati su polifonie, canto a cappella, improvvisazioni, bizzarrie armoniche, reminiscenze di musica antica, rumorismi e sottolineature degli aspetti fonici delle parole. Non mancano inoltre le esecuzioni venate da un'accentuata carica ironica, tanto coniate per l'occasione, come è il caso di "Auanda la cuica" (impreziosita dallo special guest Caparezza e da un'andatura sudamericana), quanto ricavate dal patrimonio tradizionale ("Il ciucciariello").

Ad aiutare le Faraualla nella loro impresa di unire il passato al presente concorrono gli eccellenti percussionisti Cesare Pastanella e Pippo Ark D'Ambrosio. Le linee ritmiche create dalla pletora dei loro strumenti, provenienti da ogni latitudine, danno profondità, sostegno e coloritura alle invenzioni vocali del quartetto femminile pugliese, contribuendo a rendere "Sospiro" un disco di sicuro interesse per chi richiede alla musica sia piacevolezza d'ascolto sia capacità di sorprendere.

 

"Folkest - Capodistria 1992 - 1994" nasce con l'intenzione di realizzare la prima uscita di una serie di raccolte antologiche su Folkest, il noto festival folk che ogni anno, da ben trenta edizioni, si svolge a luglio, in un mese di ricca programmazione, che si snoda in tutto il Friuli Venezia Giulia, Veneto, Istria e Carinzia, per terminare in una kermesse finale di quattro giorni di concerti e attività collaterali � realizzate grazie anche al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia - sviluppate su tre palchi nel cuore di Spilimbergo (PN), sede operativa del festival.

La raccolta, intitolata "Folkest - Capodistria 1992 - 1994", compendia i primi due anni di Folkest a Capodistria, un progetto speciale - nato in collaborazione con l'Aias di Capodistria e la Comunità degli Italiani, con il sostegno del Comune di Capodistria e del Ministero della Cultura della Slovenia - improntato a ritrovare i legami di queste terre un tempo legate dal Patriarcato di Aquileia.

I gruppi che sono riuniti in questo disco rappresentano, infatti, soprattutto due realtà culturali come l'Istria e il Friuli che in passato hanno condiviso molto della loro storia. Territori dove diverse etnie convivono pacificamente da secoli e che sono state messe una contro l'altra soltanto nel Ventesimo secolo a causa delle guerre, ma che sono unite da vincoli antichi che le accomunano.

Hanno partecipato a questa prima raccolta i Baraban (Lombardia), il Gruppo Valdibora (Istria), La sedon salvadie (Friuli), i Musikanti Istriani (Istria), i Bevano Est (Italia), i Savrinke (Istria), Riki, Vlado e Biba (Istria), i Nosisà (Friuli), i Piscaci (Istria), Lorraine Jordan (Irlanda) e Vincenzo Zitello (Italia).

 

 

Giovedi' 24 luglio 2008

 

ore 18.30 � Civica Biblioteca � Palazzo Kursaal

NICOLA SCALDAFERRI

"Nel paese dei Cupa Cupa.Suoni e immagini della tradizione lucana", 2006, Squlibri Ed.,

CARLO DI SILVESTRE

"Collana di etnomusicologia abruzzese", Beni Culturali Regione Abruzzo, l'Aquila - Lu Passagalle

VINCENZO SANTORO

Premio ANCI Memorie e musiche Comuni

Premio per ricerche sulla memoria storica e sulla tradizione etno-musicale

 

Conduce: Ciro De Rosa

 

Al centro dell'incontro c'è il nuovo interesse da parte dell'editoria italiana, piccola, media e pubblica - per le musiche di tradizione orale e per i suoi testimoni (cantatori, cantatrici, musicisti, costruttori di strumenti). A partire da due pubblicazioni, - una di Squlibri, "Nel paese dei Cupa Cupa.Suoni e immagini della tradizione lucana", e l'altra edita dalla Regione Abruzzo, "Collana di etnomusicologia abruzzese",- e da un Premio Nazionale dedicato alla memoria storica e etno-musicale, Nicola Scaldaferri e Carlo Di Silvestre, insieme al responsabile del "Premio Premio ANCI Memorie e musiche Comuni" Vincenzo Santoro condurranno il pubblico nel ricco ed articolato percorso che dalla ricerca sul campo conduce alla ricostruzione e conservazione del vasto patrimonio di beni immateriali del paese Italia.

 

"Nel paese dei cupa-cupa. Suoni e immagini della tradizione lucana", volume con cd allegato di Nicola Scaldaferri e Stefano Vaja

Con l'espressione "Il paese del cupa cupa" Diego Carpitella indicava la Basilicata nei resoconti delle ricerche svolte negli anni '50 con Ernesto De Martino e Franco Pinna. A cinquant'anni di distanza, una capillare campagna di rilevamenti ci offre la più aggiornata ricostruzione della musica tradizionale della Basilicata, estesa ai principali paesi dell'area (Acerenza, Accettura, Aliano, Anzi, Avigliano, Barile, Brienza, Cersosimo, Corleto Perticara, Ferrandina, Gorgoglione, Grassano, Grottole, Irsina, Matera, Moliterno, Montescaglioso, Pisticci, Rapone, Ripacandida, Rotonda, Ruoti, S. Arcangelo, S. Chirico Nuovo, S. Costantino Albanese, S. Fele, S. Giorgio Lucano, S. Mauro Forte, S. Paolo Albanese, S. Severino Lucano, Sasso di Castalda, Stigliano, Terranova di Pollino, Tolve, Tricarico e Viaggiano), con il censimento dei costruttori di strumenti tradizionali e dei suonatori popolari in attività, l'esame delle testimonianze storiche e iconografiche, un serrato confronto con la letteratura critica e la documentazione, sonora e fotografica, di momenti significativi come il Carnevale e la festa di S. Antonio Abate, i Riti arborei, la Settimana Santa, processioni religiose e momenti devozionali, le matinate di Matera, la serenata di nozze a S. Costantino Albanese, il ballo della 'Uglia a Anzi e il ballo delle cente a Viaggiano. Sottraendosi al fascino di facili esotismi, gli autori si sono concentrati sulla realtà di un "fare musica" che, nelle comunità d'appartenenza, svolge un ruolo di fondamentale importanza, pur intrecciandosi con forti elementi di contaminazione.

 

Docente dell'università di Milano, Nicola Scaldaferri si occupa di musiche tradizionali e di musica elettronica. Ha svolto numerosi soggiorni di ricerca all'estero e indagini sul campo in Italia, Albania, Macedonia e Kosovo. Lavora alla pubblicazione dei materiali sull'epica albanese della Milman Parry Collection (Harvard University).

 

Fotografo della Compagnia della Fortezza e del Festival internazionale Volterrateatro, Stefano Vaja si occupa di reportage sociale e di fotografia di teatro. Ha esposto in oltre cinquanta mostre in Italia e all'estero. In ambito etnografico ha partecipato alle ricerche di Scaldaferri in Albania

 

 

 

"Collana di etnomusicologia abruzzese", Beni Culturali Regione Abruzzo, l'Aquila di Carlo Di Silvestre

Carlo Di Silvestre, Pineto (Te), è laureato in etnomusicologia al D.A.M.S. di Bologna - Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo. Dal 1984 svolge l'attività di ricerca etnomusicologica finalizzata al recupero ed allo studio della musica tradizionale abruzzese di diffusione orale.

Tra le sue pubblicazioni ed incisioni c'è la "Collana di etnomusicologia abruzzese", edita dai Beni Culturali, Regione Abruzzo, L'Aquila che comprende i seguenti volumi:

2002 "In onore di Sant'Antonio, il canto rituale di questua", vol.I con 2 CD audio,

2002 "Ci eri tre surelle, le ballate", vol.II con 1 CD audio,

2003 "Mo si ni cale lu sole, canti di lavoro", vol.III con 1 CD audio,

2003 "Partenza dillerose, serenate, stornelli e ninna-nanne", vol.IV con 1 CD audio,

2004 "Maria, Gesù e i Santi, orazioni, canti devozionali", vol.V con 1 CD audio,

2004 "Strumenti musicali di tradizione", vol.VI

Dopo vent'anni di ricerca sul campo in Terra d'Abruzzo, l'etnomusicologo Carlo Di Silvestre nel 1998 fonda con Guerino Marchegiani, Graziella Guardiani e Marco Giacintucci la Compagnia di Canti Popolari Lu passagalle per diffondere la musica della tradizione orale abruzzese esaltandone la propria valenza culturale.

La ricerca e l'analisi delle fonti sonore, la scelta del repertorio, l'uso di strumenti tradizionali e di tecniche espressive di intimo coinvolgimento sono gli elementi utilizzati da Lu passagallë per interpretare una musica "diversa" che, appartenente alla cultura contad

f.r.

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