E' stata inaugurata ad Albenga, alla galleria Scola, una interessante mostra di due artiste di valore: Pietrina Cau e Giovanna Usai, sarde di origine, ma entrambe ormai divenute alassine di adozione. Il titolo della mostra "Quiete stanze" ( che resterà aperta fino al 15 aprile) fa riferimento alla celebre poesia del Leopardi ( suonavan le quiete stanze a te d'intorno allor che all'opre femminili intenta ) che rimanda a più o meno nostalgici periodi dell' adolescenza. E la mostra sembra proprio un viaggio, dall'adolescenza ad oggi, delle due interessanti artiste sardo-liguri. "Entrambe dice Pietrina Cau- avevamo molte sorelle,
passavamo pomeriggi donneschi a sferruzzare, cucire e chiacchierare .Questa è una poesia che a noi due ha sempre comunicato serenità, la stessa che sentiamo quando possiamo
sederci davanti alle stoffe, toccarle, tagliarle e accostarle, come
fossero i colori di una tavolozza. Come terapia, decisamente
meglio del divano di uno psicanalista. Per questo abbiamo scelto
questo titolo". La Cau, che è originaria di Olbia, 61 anni, si è trasferita da ragazza ad Alassio e da qualche anno abita nell'entroterra ingauno, ad Ortovero. Molto attratta dal modellato, eccelle anche nel disegno e nella scultura. Negli ultimi anni si è dedicata preferibilmente alla ceramica raku, anche se ha continuato anche a realizzare dipinti su stoffa, pitture e sculture. Ha all'attivo molte ed importanti mostre sia in Italia che in Francia.
La Usai si è invece orientata verso l'arte del patchword:
cagliaritana di origine, 59 anni, Giovanna Usai proprio in Liguria
ha iniziato la sua carriera artistica e partecipato alle prime mostre. Ora, dopo molti anni di impegno in campo artistico, ha deciso
di realizzare un grande catalogo per raccogliere il meglio
della sua produzione e raccontare la sua vicenda artistica. "Sono intenzionata- dice la Usai- a realizzare un catalogo il più possibile completo della mia produzione. Da diversi anni ci sto pensando, ma solo ora ho deciso di passare alla fase realizzativi".
La Usai, laureatasi nel 1972, in Architettura all'Università di
Firenze, vive ad Alassio dal 1973 e solo all'inizio degli anni
Novanta ha cominciato dedicarsi al Patchwork, il genere d'arte
nel quale ora eccelle ed è considerata una delle più
rappresentative artiste italiane. Ha all'attivo mostre in Giappone e Francia, dove ha anche preso parte, nel 2003, alla celebre Biennale d'Arte di Lione, nel famoso padiglione italiano intitolato "Tradizione e modernità" ed è una fervida divulgatrice di quest'arte: "Ho insegnato le basi del patchwork a bambini ed anziani, adoro questa forma d'arte, che ritengo offra l'opportunità di esprimersi molto bene e per lo meno tanto quanto altri generi
e forme d'arte più note". La Usai ha tenuto corsi anche presso il Circolo didattico di Finale Ligure ed all'Università della Terza Età ad Alassio. "Prima di realizzare le mie opere- dice la Usai- creo un progetto, perché, per sostenere il materiale che verrà cucito, o applicato, come ultimo strato, devo prima realizzare altri due strati che facciano da base di sostegno. Nel gioco della scelta delle basi e dei tessuti, che si sovrappongono, si gioca gran parte del gusto creativo che è poi l'essenza delle mie creazioni". "Da quando ho lasciato l'insegnamento- dice la Usai- ho cominciato a dedicarmi con continuità alle creazioni tessili, con un sempre maggiore interesse verso le composizioni contemporanee .Però ancora adesso , mi rilassa e mi piace molto anche la creazione di quilt tradizionali, le coperte trapuntate delle pioniere americane, anche se riletti con la mia personale interpretazione. "La galleria Scola- aggiunge Pietrina Cau- tra l'altro, con quelle stanze così bianche belle e silenziose, si presta ad un allestimento in cui le nostre opere trovano collocazione come fossero in ambienti normali e vissuti. Con Giovanna condividiamo l'amore per i materiali puri legati ai bisogni primari, la terra , il fuoco, la stoffa, usiamo gli stessi colori primari: il rosso ed il nero in particolare. Ci piacciono le composizioni essenziali e geometriche. Le nostre opere si armonizzano in maniera spontanea e naturale ed è facile accostarle fra loro".