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Attualità | 14 aprile 2006, 10:37

Liguria: Mystica, Red Century e Mignon ad Euroflora

Liguria: Mystica, Red Century e Mignon ad Euroflora

Mystica, Red Century e Mignon: le rose liguri protagoniste ad Euroflora

 

� 3.000 mq di spazi al coperto più 2.000 mq all'esterno, tutti localizzati nell'ambito del Padiglione C della Fiera, ad eccezione di un'area nell'ambito del "Porto delle Spezie", presso la tensostruttura a mare;

� 290 le aziende liguri partecipanti: 180 dalla provincia di Imperia, 63 da quella di Savona e 47 da quelle di Genova e La Spezia;

� 280 le aziende iscritte ad oltre trecento categorie di concorsi: di cui 173 dalla provincia di Imperia partecipanti a 116 concorsi, mentre tutte le aziende delle altre tre province partecipano ad alcune categorie.

 

Che cosa sarebbe il mondo senza fiori? E la cucina � soprattutto quella mediterranea � senza i caratteristici sapori ?

Ebbene è in Liguria che nascono tali bellezze ed aromi ed è a Euroflora che si concentra il meglio di una produzione vivaistica e floricola proveniente dalle quattro province liguri che è, nel suo complesso, fra le più importanti d'Italia.

Nel settore agricolo ligure operano 14.656 imprese così ripartite tra le province: Imperia 6.097, Savona 4.508, Genova 2.867 e La Spezia 1.184. In particolare, gli occupati solo nel settore floricolo in Liguria sono 21.600; le aziende del comparto rappresentano il 16% del totale e l'82,4% del valore della produzione.

L'allestimento delle aree espositive regionali ad Euroflora è curato, per conto della Regione Liguria, da Unioncamere Liguri con la preziosa collaborazione dei produttori e delle associazioni di categoria. Per la 9ª edizione dell'esposizione floreale è stata attivata una vera e propria task force organizzata in un Comitato di Coordinamento Regionale (costituito da Unioncamere Liguri, Camere di Commercio di Genova, Savona, Imperia e La Spezia e dagli Assessorati regionali all'Agricoltura e Protezione civile, allo Sviluppo Economico, all'Ambiente ed al Turismo, e dalle Associazioni di categoria di CIA, Coltivatori Diretti, Unione Agricoltori) ed in tre Comitati Provinciali (Genova e La Spezia operano in tandem), per gestire in maniera omogenea tutti gli aspetti organizzativi generali, promuovendo al meglio l'immagine, i prodotti e le eccellenze del territorio, ispirandosi al principio dell'unicità e della qualità.

Andiamo a scoprire quali sono le eccellenze e le novità della produzione ligure ospitati nel

Padiglione C.

Innanzitutto il "Bouquet Liguria Euroflora 2006", realizzato appositamente per la manifestazione, che presentiamo in anteprima oggi, studiato per coniugare una serie di essenze tipiche che coprono tutto l'arco ligure e che sarà l'omaggio dell'area regionale per ogni personalità in visita ad Euroflora. E' realizzato con limoni, piante aromatiche (lavanda, rosmarino) e ranuncoli o rose.

Due aiuole esterne, ai lati dell'entrata, sono le "porte" che introducono il visitatore alla terra di Liguria: in una, curata dagli Organismi preposti alla Tutela delle DOP Liguri, si trovano ulivi autoctoni taggiaschi e piante di basilico inseriti in un contesto tipico con muretti a secco e ardesia per celebrare, appunto, le uniche dop liguri: olio extravergine e basilico; nell'altra la riproduzione di aree naturali della Liguria (curate dal Parco e Comune di Portofino e dal Parco Naturale dell'Aveto) con le essenze naturali del loro habitat, che rappresenta anche un anticipazione del tema sviluppato dagli Assessorati Ambiente e Turismo all'interno del pad. C nell'area dedicata alla Natura in Liguria.

 

All'interno del Padiglione il tema conduttore dell'esposizione, l'acqua, è stato grandiosamente ripreso da due cascate al centro del padiglione che esalteranno la bellezza, la freschezza e il tripudio di colori della produzione ligure sistemata tutto intorno ad essa.

Le aiuole che fanno da corridoio alla cascata, curate dal Comitato provinciale di Imperia, rappresentano un classico contesto ligure, ponendo su diverse altezze un sistema di muretti a secco e ulivi che digradano su un'esposizione di colorati ranuncoli, rose, papaveri, calendule, margherite, calle, ginestre, strelitzie, garofani; di piante ornamentali quali: ruscus (danae racemoso), gamma di pittospori, foglie di eucaliptus, rami di diversi tipi di asparagus (medeola, sprengeri, plumosus, meyeri), edere, foglie di araglie, aspidistra e formium. Il clou, proprio davanti alla cascata, sono due aiuole riservate alla rosa mystica dedicata alla Madonna, vera e propria regina del padiglione, una varietà bianca screziata di rosa creata da ibridatori di Sanremo, che potrà essere prodotta solo da floricoltori liguri. Frutto dell'abilità degli ibridatori dell'estremo ponente ligure � unici nel mondo e tutti presenti a Euroflora - è anche la rosa rossa Red Century, e la rosa più piccola del mondo, dai diversi colori e dalle corolle così piccole da stare in una tazzina! E ancora, i rossi papaveri, in omaggio alla canzone di Fabrizio De Andrè, "La guerra di Piero", saranno chiamati proprio a Euroflora a diventare i fiori testimoni della pace.

A corredo di queste aiuole centrali, verrà rappresentato un paesaggio ligure, alpino e marino, con l'esposizione di rare piante grasse e rose.

Dai profumi delicati dei fiori, produzione che costituisce vanto ed orgoglio della provincia di Imperia che ha in Sanremo la capitale del fiore reciso, l'olfatto passa a percepire gli odori più acri tipici delle spezie: sono le aiuole, curate dal Comitato provinciale di Savona, con le piante aromatiche: maggiorana, rosmarino, basilico, salvia, origano, erba cipollina, menta, erba luisa, alloro, timo, prezzemolo, rabarbaro, aneto, utilizzate per ornamento, adoperate in cucina o impiegate nella cosmesi, avranno ottimale collocazione "Al porto delle spezie", nella tensostruttura a mare all'esterno del padiglione C, dove sarà ricreato il tipico contesto di un porto d'oltremare (Key West). La composizione sarà arricchita anche da piante da orto disposte su varie altimetrie, con l'obiettivo di ricreare un'area di verde non solo sotto il profilo visivo ma anche olfattivo, che permetta di sentire i profumi delle piante stesse.

Le "aromatiche" sono le tipiche produzioni in vaso della provincia di Savona, la cui coltivazione si concentra nella famosa piana di Albenga, a cui si aggiungono quelle dei fiori: orchidee, ortensie, gerani, fucsia, ortensie, campanule, passiflora, gerbere, e poi ancora, oleandri, chicas, felci, ulivi, ficus, margherite e ciclamini, tutte varietà presenti a Euroflora.

Nell'area intorno alla cascata trionferanno felci e piante acquatiche del Comune di Genova, mentre grandi e spettacolari platicerium di produzione genovese saranno sospesi sulle cateratte. Nell'area rialzata, sopra il padiglione C, ci saranno aiuole con alberi da frutta, pitosfori, agrumi, gardenie, piante grasse, kenzie, ortensie, palme, mentre al di sopra della montagna d'acqua penderanno rami di bellissime, pregiate e rare orchidee, alcune delle quali epifite (cioè aeree), vanto della tradizione floricola genovese che per prima ha introdotto la coltivazione dell'esotico fiore, probabilmente introdotto circa un secolo fa dagli emigranti di ritorno dal Sudamerica e diffuso nelle campagne. Sarà presente un particolare tipo di orchidea epifita, oncidium bifolium, che fino a vent'anni fa era presente solo nelle ville di Chiavari. E' l'unica specie epifita di cui si conosca la provenienza e (Argentina-Uruguay) ed è l'unica di diverse tipologie che è sopravvissuta.

Il Comitato di Genova e La Spezia curerà anche altre due aree esterne presso il Padiglione C. In una verranno realizzati un frutteto ed un orto; nell'altra aiuola, disposta su più altezze, ci saranno conifere e conifere nane.

 

Oltre ai fiori e alle piante, all'interno del padiglione C sono state ricavate anche zone istituzionali, con desk informativi e operativi, punti di accoglienza ed attrazione per il pubblico e di valorizzazione dell'intera area e del territorio ligure, curati dagli Assessorati regionali all'Agricoltura, all'Ambiente e al Turismo. Una di queste aree-desk, di 150 mq, realizzata ad anfiteatro con uno spettacolare fondale, riprodurrà la sintesi degli ambienti naturali liguri, protetti e valorizzati dai Parchi e Riserve naturali e dai siti della Rete Natura 2000: sarà luogo polifunzionale per incontri ed accoglienze, esibizioni musicali, studio televisivo per manifestazioni e dirette. Altri elementi di spicco per la promozione del territorio saranno, inoltre, tre totem-video su cui verranno proiettate immagini dei paesaggi più caratteristici della Liguria.

Per Euroflora, inoltre, la Liguria si tinge di rosa con tre madrine chiamate a tenere a battesimo altrettante eccellenze della Liguria. Nel corso di tre distinti eventi, l'attrice Claudia Koll presenterà la Rosa Mystica; la sua collega Daniela Poggi la Red Century, e la cantante Dori Ghezzi, in rappresentanza della Fondazione "Fabrizio De Andrè", il papavero rosso che, su ispirazione di una canzone dello stesso cantautore genovese, proprio ad Euroflora riceverà l'investitura di fiore della pace.

Le "Giornate della Liguria"

Per questa edizione di Euroflora , la "Giornata della Liguria", evento tradizionale voluto dalla regione ospitante della manifestazione, si moltiplica per 4. Allo scopo di valorizzare tutto il territorio e la sua produzione, verranno realizzate quattro giornate dedicate all'enogastronomia ligure, con l'organizzazione di degustazioni di prodotti tipici curati da ogni provincia presso il bar della Sala Stampa della Fiera di Genova secondo il seguente calendario:

20 aprile - provincia di Genova; 21 aprile - provincia di Savona; 22 aprile - provincia di Imperia; 24 aprile � provincia di La Spezia.

Oltre alle degustazioni, saranno organizzate numerose altre iniziative a carattere culturale (convegni, incontri), musicale (concerti) e dimostrazioni di composizioni floreali.

 

Nella provincia di Savona sono più di mille e cinquecento le aziende ad indirizzo floricolo, per la massima parte concentrate nell'area albenganese.

 

Le piante in vaso rappresentano la produzione assolutamente dominante, anche se non si deve dimenticare una certa produzione di fiori recisi e di fronde ornamentali.

 

La produzione di piante in vaso si calcola in centoventi milioni di vasi per anno, settanta milioni sono piante aromatiche, diciotto milioni sono margherite, il resto si divide tra le oltre duecentoquaranta specie diverse presenti nel ventaglio merceologico delle aziende savonesi.

 

Centoventi milioni di vasi sono una grossa quantità, si può calcolare con sufficiente approssimazione che occorrano più di sedicimila TIR per trasportali in tutta Europa, una colonna lunga quasi trecento kilometri.

 

Le Margherite da più di venticinque anni sono la bandiera dei produttori dell'Albenganese, e non sono tutte uguali, possono essere a fiore bianco (la maggior parte) ma anche giallo o rosa o rosso. Anche quelle con i petali (ligule) bianchi si differenziano tra di loro per diversi caratteri (la grandezza del fiore, il colore e la forma delle foglie, la fioritura più o meno precoce, la rifiorenza, la compattezza ecc.) perché sono varietà diverse, solitamente contraddistinte con nomi femminili e il più delle volte tutelate da un brevetto: Camilla, Francesca, Albina, Ottavia, Eleonora, Fulvia, Marianna, Veronica, Stella 2000 ed altre ancora.

Il brevetto ha lo scopo di tutelare chi ha realizzato la nuova pianta sperimentando incroci, le aziende che intendono riprodurre quella particolare Margherita devono pagare una royalty. Ma la particolarità di questo sistema Albenga sta nel fatto che la stragrande maggioranza dei brevetti sulle margherite provengono direttamente da "costitutori" albenganesi che si sono specializzati in questo genere di creazioni e selezioni genetiche, ovviamente senza manipolazione di geni, quindi operazioni assolutamente tradizionali e sicure, frutto di alta professionalità e di grande passione per questo genere di lavoro .

 

Per capire quanto sia ampio e variegato (praticamente infinito) il catalogo della produzione floricola savonese/albenganese (parliamo sempre di piante in vaso) occorre considerare che non solo si tratta di oltre duecentoquaranta specie diverse e che molte specie (come si è detto per le Margherite) può essere in varietà diverse, ma bisogna anche sapere che ogni specie e varietà è presentata in una gamma più o meno ampia di forme di allevamento e ogni forma può essere in vasi di diametro diverso, da molto piccoli a molto grandi.

In altre parole una pianta di Margherita può essere di tante diverse varietà, ognuna delle quali può essere allevata a cespuglio, ad alberetto, in basket (vaso sospeso per piante con portamento ricadente), in ciotola, a piramide ecc. e ognuna di queste forme può essere in vasi di dieci centimetri di diametro (la misura più piccola) oppure da quattordici centimetri (la misura più usuale) oppure da diciotto, venti ecc., fino a quarantacinque centimetri e anche più (una pianta, Margherita o altra, allevata a piramide in un vaso da quarantacinque centimetri di diametro è qualche cosa di bello e di grande effetto decorativo, che bisogna vedere!).

 

La grande produzione del savonese/albenganese sono le piante aromatiche, oltre il 40% del totale.

Anche in questo caso le specie sono molte di più di quante non si creda comunemente.

Alloro, Lavanda, Origano, Rosmarino, Salvia, e Timo sono le sei specie più comuni e conosciute.

Alcune altre specie sono abbastanza note, come l'Erba cipollina, il Cerfoglio, l'Issopo, la Melissa, la Menta, la Nepeta, il Prezzemolo, la Ruta, la Santolina, la Santoreggia, ecc., ma l'elenco è ancora molto lungo, almeno quaranta sono le specie normalmente commercializzate, e alcune aziende produttrici si vantano di avere nel proprio catalogo più di cento specie e varietà.

Non tutti sanno poi che molte piante aromatiche si differenziano molto per genere e per varietà:

 la Lavanda ad esempio può essere del genere angustifolia, dentata, stoechas ecc., in tante varietà con profumazioni e caratteristiche diverse (fiore bianco, rosa ,azzurro, purpureo ecc.);

 la Salvia (quella officinalis) può avere le foglie giallo-verdi (la varietà Icterina), rosso porpora (la Purpurascens), verdi-bianche-rosa (la Tricolor) ecc.;

 il Rosmarino può avere portamento eretto o ricadente, particolarmente adatto per essere collocato su di un muro;

 il Timo (vulgaris o serpyllum o citriodorus o herba barona ecc.) può avere diverse colorazioni del fogliame (verde più o meno intenso, giallo oro, bianco-verde ecc.), fiori di diverso colore (rosa, porpora, bianchi, viola, lilla ecc.), ma soprattutto profumazioni intense molto varie, anche di limone e di ananas!

Molte specie e varietà sono inoltre disponibili in più forme di allevamento: ad alberetto, a cespuglio, a piramide ecc. e in vasi di piccola o grande misura: da dieci centimetri di diametro a quarantacinque e oltre.

 

Le piante aromatiche in vaso dell'albenganese devono questa denominazione ai loro particolari aromi, cioè alle sostanze odorifere che le distinguono e che le connotano come "droghe" (ovviamente in senso gastronomico e culinario, cioè nel senso di negozio di drogheria!).

Nonostante la funzione predominante sia quella estetica decorativa (giardini, terrazzi, ma anche arredo urbano ecc.), molte piante aromatiche sono anche officinali, cioè hanno proprietà medicamentose che gli sono attribuite o gli sono state attribuite in tempi passati, dalla tradizione folkloristica popolare o dalla farmacopea. Proprietà curative che in molti casi oggi sono confermate e rivalutate dalla medicina ufficiale.

 

L'attribuzione di proprietà curative (reali o immaginarie) alle piante aromatiche officinali risale, in genere, a tempi molto antichi, ed esiste quindi una vasta letteratura in proposito, ricchissima di curiosità, ad esempio:

 

Alloro:

 ancora oggi la dignità dottorale conferita dalle Università si dice "laurea", nel significato latino di corona di Alloro;

 antichi testi di medicina riportavano che le bacche di Alloro "mangiate dalle donne gravide, quando vanno a dormire, fanno partorire felicemente";

 l'infuso di foglie di Alloro era ritenuto giovevole contro la scabbia, l'alopecia, i reumatismi e la gotta;

 nel XVI secolo Castore Durante scriveva che le bacche di Alloro peste e unite al vino giovano al morso degli scorpioni e l'acqua di Alloro attenua le infiammazioni delle parti basse delle donne.

 

Lavanda:

 la (notissima) essenza di Lavanda secondo la concentrazione e il metodo di estrazione è denominata italiana, francese o inglese.

 nella metà del Millecinquecento il medico e botanico Mattioli si doleva che gli speziali poco onesti usassero la più comune Lavanda al posto del più raro Celtico nardo, che pure si poteva trovare sulle alture di Genova.

 l'essenza di Lavanda era anche usata dai pittori in epoche passate come diluente per i colori.

 ai sofferenti di insonnia si consiglia un guanciale imbottito di fiori di Lavanda.

 

Rosmarino:

 un testo di medicina del Cinquecento riportava: "Prendi fiori di Rosmarino e ligali in panno di lino et falli bogire in acqua: vale a tutte le infermità".

 distillando fiori di Rosmarino si prepara, fin dal XVI secolo, l'acqua della Regina d'Ungheria, da cui nasce questa leggenda: "La regina di Ungheria nel 1378, all'età di 72 anni e ormai gottosa e paralitica, ebbe questa ricetta da un monaco. Dopo un uso assiduo del preparato (evidentemente miracoloso!) ritrovò freschezza e giovinezza tanto da essere richiesta in sposa dal giovane re di Polonia".

 

Salvia:

 la Salvia, tanto apprezzata da essere definita Salvia salvatrice e anche Pianta sacra, deve le sue proprietà all'influsso potente di Giove.

 un trattato di medicina del XII secolo attribuisce alla Salvia cotta nel vino leggero il potere di contrastare "le sozzure degli umori cattivi densi e velenosi causa di emottisi".

 Pier Andrea Mattioli, nella seconda metà del Cinquecento, scriveva che il decotto di Salvia fatto nel vino spegne il prurito dei testicoli e che il succo di Salvia favorisce il concepimento, tanto che "in uno certo luogo d'Egitto dopo crudelissima pestilenza, furono costrette le donne a bere il succo della Salvia, acciocché havessero à generare assai figlioli".

 

 

Timo:

 Plinio raccomanda il Timo contro il morso dei serpenti e la puntura degli scorpioni;

 Ippocrate prescrive irrigazioni vaginali di Timo serpillo cotto in idromele con radici di viola bianca;

 Catone riporta la ricetta di un medicamento a base di Timo per dare vigore ai bovini;

 Eccellente e finissimo il miele di Timo, già apprezzato dagli antichi greci.

 

Tra le specie che compaiono nel catalogo merceologico delle aziende produttrici savonesi/albenganesi ci sono piante che tutti conoscono, come i Ciclamini o gli Oleandri o le Petunie o i Gerani (anche se i Gerani sono in realtà Pelargoni e i veri Gerani sono altre piante), ma ci sono anche piante meno note che vale la pena di conoscere meglio, come, a solo titolo esemplificativo:

 lo Aeschynanthus, che inglesi e tedeschi chiamano pianta del rossetto per i suoi fiori rossi tubolari;

 la Aristolochia, dai fiori penduli di forma insolita, che deve il suo nome greco alla presunta facoltà di facilitare il parto;

 il Ceanothus, arbusto ornamentale molto elegante dal nome esotico, poco familiare agli italiani ma molto apprezzato dagli inglesi e dagli americani;

 il Leucophyllum, il cui nome greco allude al colore bianco argento della pagina inferiore delle foglie;

 la Manettia, rampicante dai fiori di vivaci colori, originaria dell'America tropicale e delle Indie occidentali;

 ecc. ecc.

 

Motivi più che validi per cercare le piante in vaso savonesi/albenganesi esposte ad Euroflora 2006, sono:

 scoprire piante nuove, poco note, diverse, tutte bellissime, con caratteristiche particolari e insospettati valori non solo ornamentali;

 ammirare piante note e anche comuni presentate in forme di allevamento diverse, stupefacenti per insolite dimensioni e portamento (colonne e piramide altissime e quasi monumentali);

 conoscere le tante varietà diverse di piante che si è abituati a considerare in una sola riduttiva immagine stereotipa;

 scoprire i mille diversi incredibili profumi e le proprietà delle piante aromatiche;

 conoscere qualche cosa dell'affascinante mondo della botanica, i nomi latini attribuiti alle piante secondo la classificazione binomia di Linneo e il loro significato.

 

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