Ancora una volta la partecipazione di pubblico ha premiato il gruppo Per Finale: ieri sera, infatti, la lista guidata da Tiziana Cileto in qualità di candidata alla carica di sindaco ha riempito una delle sale dell’ex albergo Roma di Finalborgo. E i finalborghesi si sono dimostrati attenti e curiosi, con domande precise e pertinenti verso lo schieramento in lizza per le prossime comunali.
Racconta Cileto al pubblico del rione: “La minoranza, ruolo che noi abbiamo portato avanti da diversi anni, è un’esperienza formativa fondamentale per poi affrontare un ruolo di maggioranza. Bisogna sudare, lavorare duro, essere determinati nel far passare una propria idea. E poi spesso ci si sente dire che avremmo potuto fare di più: in realtà facciamo tantissimo, ma il nostro lavoro non è messo in luce quanto le opere pubbliche realizzate dalla maggioranza, nemmeno dallo streaming che riprende solo una parte del consiglio comunale”. E qui la candidata sindaco riserva una “frecciatina” alla disposizione delle videocamere in sala consiliare, posizionate in modo tale da non poter riprendere tutti i consiglieri.
Sull’importanza del ruolo della minoranza interviene Simona Simonetti, attuale capogruppo consiliare della lista Per Finale, che racconta: “Ad esempio siamo riusciti a impedire una colata di cemento che avrebbe devastato uno dei luoghi più idilliaci alle spalle di Finalpia, fatto di alberi e muretti a secco. Si tratta di uno di quei casi in cui gli abitanti avrebbero visto il danno soltanto quando ormai è arrivata la ruspa, ma con la giusta e tempestiva informazione da parte della minoranza e con l’impegno di tutti i cittadini Davide contro Golia può cambiare l’esito della storia”.
Aggiunge Simona Simonetti: “Il sindaco attualmente in carica, con il 45% ha 11 consiglieri, noi che all’ultima tornata abbiamo preso il 15%, cioè un terzo dei voti del sindaco, non abbiamo ottenuto un terzo dei consiglieri, ma un solo posto al tavolo. Queste sono le conseguenze del sistema elettorale maggioritario, che sull’altare della governabilità sacrifica la rappresentatività”.
Tiziana Cileto passa poi a presentare alcuni candidati della lista, partendo ovviamente da Simona Simonetti, “che fino a oggi per noi è stata il nostro tutto”, afferma la stessa Cileto.
Andrea Totino è un giovane psicoterapeuta di Santa Corona. Ha quindi competenze nel mondo sanitario, mentre a livello di hobby ama il diving, uno sport ancora poco conosciuto nel Finalese.
Giacomo Massirio è laureato in lingue. Grazie alla sua specializzazione in russo e spagnolo lavora in un hotel 5 stelle di Alassio molto frequentato da turisti russi. Ha esperienze di studio e lavoro all’estero, ha vissuto a San Pietroburgo, ha insegnato italiano in Australia.
Antonella Tarsi, giornalista, ha vissuto vent’anni a Milano per lavoro ma poi è tornata alle radici, essendo figlia di finalborghesi. Ha una lunga esperienza nel volontariato ed è capo-scout.
Daniela Fossati, nata a Finalmarina, residente a Calvisio, ha esperienza nel turismo, avendo lavorato nelle attività di famiglia, albergo e ristorante. Oggi si occupa di coordinare viaggi studenteschi e programmi Erasmus, per cui sa coniugare i mondi della scuola, della cultura, del turismo.
E poi c’è il volto di Finalborgo in lista: la grintosa e dinamica Carolina Saccone, titolare di una macelleria che ormai è diventata un punto di riferimento per il Borgo. Già a lungo impegnata sul fronte dei parcheggi, dichiara: “Sono con Per Finale perché sono persone oneste, senza interessi nascosti. Votate facendo la scelta giusta, non quella che ritenete tatticamente più conveniente”.
Nel corso dell’incontro con i cittadini viene presentato pubblicamente il programma cartaceo di 48 pagine di Per Finale. Commenta Cileto: “Noi non facciamo un volantino sgualcito, noi siamo chiari e dettagliati, mettiamo tutto nero su bianco”.
Ecco alcuni dei punti, riguardanti Finalborgo, toccati nel corso della presentazione ai cittadini.
Viabilità: “La chiusura delle porte del Borgo ha penalizzato le botteghe storiche, quelle maggiormente legate al tessuto sociale locale. Se mai dovesse crollare il fenomeno outdoor (ma tutti noi ci auguriamo di no), il rione diventerebbe una desolante Eurodisneyland deserta e abbandonata. Un transito di automobili sulle 24 ore è da condannare, ci riporterebbe indietro agli anni ’70 e ci farebbe anche perdere il titolo nei Borghi più belli d’Italia, che impongono la pedonalizzazione. Ma stiamo progettando l’adeguata segnaletica per ripristinare l’apertura mattutina di Porta Testa con gli orari di Porta Reale, 6:30 – 9:30. Abbiamo già il progetto sul nostro sito e lo esporremo in forma cartacea anche nella nostra bacheca in via San Rocco, in modo che tutti possano vederlo anche senza doversi connettere a internet”.
Regolamentazione del turismo outdoor: “Fino a oggi non è mai stato gestito il fenomeno in alcun modo. Vogliamo sviluppare un’adeguata cultura dell’accoglienza, nella quale il Comune abbia un ruolo di regista, senza creare un’amministrazione di Polizia, opposta alle nostre filosofie, ma al tempo stesso con un adeguato controllo delle regole, magari inserendo il vigile di quartiere”.
Centro Alzheimer: “L’Italia è la nazione più vecchia d’Europa, la Liguria è la più vecchia regione d’Italia per età media degli abitanti. Altri schieramenti promettono un centro di questo tipo da dieci anni, noi invece lo faremo. Per le famiglie dei malati il momento più doloroso è quello in cui devono consegnarli a un ricovero fisso. Il centro diurno stimola il malato, lo fa vivere in un contesto sociale attivo, quindi ne rallenta la malattia. Il tutto con la certezza e la serenità, per il malato stesso e per i suoi familiari, che alla sera tornerà sempre a casa e si ricongiungerà ai suoi cari”.
Zona Parco Fontana, via Aquila e via Fiume: “Diventa paradossale, in un comune da 11mila abitanti, parlare di periferia come nelle grandi città. Eppure questa zona è stata squalificata a periferia di Finalborgo così come Calvisio è periferia di Varigotti. Ci fa rabbia vedere un argine del fiume rotto per un anno e mezzo e poi frettolosamente rattoppato (o per dirla alla ligure, ‘tapullato’) in vista delle elezioni. Noi vogliamo riqualificare l’area, ponendo al centro delle nostre attenzioni la sicurezza, visto che è anche una zona esondabile per la presenza del torrente Aquila”.
WC pubblici: “La civiltà di un luogo turistico e il senso di accoglienza passano anche da questo. Ne abbiamo visti di bellissimi ed efficienti a Lucca, in Sicilia e addirittura a Bolzano i WC pubblici hanno fruttato alle casse comunali 136mila euro in un anno. Il servizio ha un costo esiguo, da 50 centesimi a un euro, crea lavoro al personale addetto e si tratta di strutture sempre immacolate. Le abbiamo viste splendere persino durante una manifestazione che richiama visitatori come LuccaComics. L’imposta di soggiorno, in via sperimentale e per due soli mesi, ha fatto entrare nelle casse comunali 150mila euro. 20mila sono stati buttati via in un progetto di logo che non ha avuto seguito quando un progetto di WC pubblici, a costo contenuto, avrebbe avuto una grande utilità. Oggi la promozione non si fa più mettendo un cartellone con un logo alle grandi fiere del turismo, oggi si fa dando dei servizi e investendo in infrastrutture”.
Rete fognaria: “Alle amministrazioni piace di più realizzare piazze e viali alberati, perché fanno spettacolo e portano voti, mentre la fognatura è utile ma sotterranea, quindi non si vede. E anche in questo caso si va avanti, per dirla alla ligure, con la ‘filosofia del tapullo’, che non è durevole e risulta dispendiosa per i cittadini. Noi vogliamo programmare e pianificare, non tapullare”.
Concludiamo con questo video, nel quale la candidata sindaco Tiziana Cileto spiega l’importanza di avere scelto l’ex Roma come luogo di incontro: