Le sedie allestite nei suggestivi chiostri di Santa Caterina a Finalborgo erano gremite di pubblico, affollatosi persino sui muretti adiacenti, per ascoltare la presentazione del libro “Uno Sprar in Liguria”, scritto dal criminologo Stefano Padovano.
Dopo le presentazioni di rito affidate al giornalista di Savonanews Alberto Sgarlato, la parola è passata al vicesindaco e assessore ai servizi sociali del Comune di Finale Ligure, Clara Brichetto, che ha descritto il percorso intrapreso per attivare lo SPRAR “Casa Mandela” a Finale e i traguardi conquistati.
Dopodiché via libera a Stefano Padovano, che ha spaziato sull’argomento a 360°, dapprima raccontando la genesi di questo libro, i primi contatti con la cooperativa sociale Arcimedia, il dialogo intercorso con Giovanni Durante (presidente di Arcimedia) e con Daniele Decia (coordinatore del progetto), ma anche con l’amministrazione comunale finalese.
Detto questo, l’autore è passato a spiegare i punti chiave del testo: la nascita di un team in grado di gestire una struttura di questo tipo, la preparazione richiesta e l’aggiornamento costante, i rapporti tra enti, le problematiche che si possono incontrare, le statistiche legate al territorio ligure. A questa prima parte più tecnica ne è seguita una di carattere più sociologico, grazie a un questionario compilato proprio sul territorio finalese nel quale emerge l’equilibrio tra SPRAR e popolazione: i dubbi, le paure, ma anche le realtà positive.
E a proposito di realtà positive, ha commosso il pubblico fino alle lacrime la testimonianza di Italo Mazzucco, conduttore del programma radiofonico Italo’s Village e gestore del bar omonimo, che ha raccontato la sua esperienza con un giovane dello SPRAR affiancatogli mediante un programma di borsa-lavoro. Una storia a lieto fine, che vede questo giovane oggi perfettamente integrato e trasferitosi ad Alassio, dove vive e lavora in una pizzeria.
L’evento, dopo che Stefano Padovano ha consegnato numerose copie omaggio del libro ai presenti, autografandole a chi ne faceva richiesta, si è concluso con un brindisi e un aperitivo al bistrot sociale “Nonunodimeno”, interno ai chiostri. E al termine, uno splendido concerto di Lao Kouyate, uno dei più grandi virtuosi al mondo di kora, strumento tradizionale africano a corde. Il tutto sotto l’ineccepibile resa sonora garantita dai tecnici del suono Fulvio Marella e Maddalena Revelli.