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Economia | 02 luglio 2018, 08:10

Viaggio alla scoperta delle opportunità economiche della Provenza (terza puntata)

La terza tappa prevede la visita del Tecnocentro HENRI-FABRE, della vicina “control room” DAHER, il centro di pilotaggio industriale e logistica di ITER, e la visita al sito che ospita il progetto di reattori a fusione nucleare, dove lavorano molti ingegneri italiani

Viaggio alla scoperta delle opportunità economiche della Provenza (terza puntata)

 

 

Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta delle opportunità economiche della Provenza promosso dalla Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia (www.ccif-marseille.com) in collaborazione con il Conseil Departemental des Bouches -du-Rhone (www.departement13.fr), Provence Promotion (www.investinprovence.com) e Provence Tourisme (www.myprovence.fr).

La terza tappa prevede la visita del Tecnocentro HENRI-FABRE, della vicina “control room” DAHER, il centro di pilotaggio industriale e logistica di ITER, e la visita al sito che ospita il progetto di reattori a fusione nucleare, dove lavorano molti ingegneri italiani.

L’Innovazione Tecnologica rappresenta un’occasione senza precedenti di progresso economico-sociale, e di crescita della quantità e della qualità del lavoro. Ma non c’è automatismo fra sviluppo tecnologico e crescita dell’occupazione. È necessario quindi costruire una relazione virtuosa tra questi due elementi, competitività e occupazione, e in questa ottica la Technopole Henri Fabre rappresenta un progetto emblematico.

Un progetto pubblico-privato unico, che mette in sinergia competenze, risorse, e progetti di partner diversi, dando vita a una rete con tutti i soggetti coinvolti nell'innovazione e nella ricerca. L’ambito del progetto riguarda principalmente i settori aerospaziale, energetico, medico e navale, ma si prevedono ricadute positive anche in altri settori. Il modello si basa sulla collaborazione tra mondo delle imprese, della ricerca e della formazione, mettendo risorse, ricerca e innovazione al servizio dell'industria. Il centro presenta un nuovo modello di organizzazione aziendale e occupa un'aera di 150 ettari organizzata sulla direttrice meccanica, materiali e processi del futuro.

Sicuramente è stata di grande Interesse la visita alla 3D MEDLAB, azienda che, utilizzando stampanti tridimensionali di ultimissima generazione e materiali diversi, produce modelli ultra-realistici destinati al settore medico.

La tecnologia oggi permette di utilizzare molteplici materiali e ottenere accurati modelli anatomici. Un grande vantaggio non soltanto degli odontoiatri, che possono disporre di riproduzioni di palati, mandibole e gengive, ma attraverso la realizzazione di altri modelli, come il cuore, o il femore, costituisce un aiuto prezioso per tutto il settore.

La replica con grande precisione realistica di un modello anatomico aiuterà i medici a diminuire la possibilità di errore e renderà più brevi i tempi delle operazioni.

Il responsabile delle relazioni esterne ci ha illustrato i diversi ambiti di applicazione parlando un pregevole italiano e mostrando le stampanti utilizzate, molte prodotte in Italia, come sono italiani molti ingegneri, che lavorano in azienda.

Il centro Henri Fabre ospita, tramite Inovsys, anche una quarantina di progetti innovativi in corso e rivolti a rispondere a complessi problemi tecnici, attraverso l'aumento delle competenze degli industriali. Durante la visita al Centro abbiamo visitato la parte dedicata ad un progetto rivolto a sperimentare nuove vernici da utilizzare in particolare nel settore aero-spaziale.

Poco lontano si trova una palazzina, che ospita la “Control Room” di Daher, il centro di pilotaggio industriale e logistica di ITER. Qui opera un gruppo di tecnici seguendo 24 al giorno la spedizione e il viaggio delle migliaia di pezzi, alcuni dei quali pesano circa 600 tonnellate, che prodotti in circa 30 paesi, devono raggiungere il sito di Cadarache. Il programma internazionale ITER (Reattore sperimentale termonucleare internazionale) è promosso dal’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Cina, l'India, il Giappone, la Russia e la Corea del Sud e rappresenta uno dei più grandi progetti di costruzione del mondo.

Il finanziamento da parte dei soggetti promotori avviene anche con la produzione dei componenti realizzati dalle aziende delle diverse nazioni e che per arrivare al sito di Iter devono percorrere molti chilometri e attraversare oceani. Un’operazione di questa portata impone una cabina di regia perfetta, che è stata affidata a Daher, industria francese, che opera in campo aerospaziale e automobilistico con particolare specializzazione nei settori della produzione, dei trasporti e della logistica.  Il progetto ITER ha tempi precisi di realizzazione ed è quindi importante il rispetto dei tempi di consegna dei diversi componenti, che in alcuni casi raggiungono il porto di Fos-sur-Mer, il porto commerciale di Marsiglia, dopo oltre 45 giorni di viaggio via mare per poi proseguire verso Cadarache prima via fiume su una chiatta e poi via terra su gomma. Un lavoro di controllo svolto in una sala attrezzata che sembra il set di un film di fantascienza, ma che consente di capire meglio cosa sta succedendo a Iter.

Dopo aver seguito l’attività della control room, nel pomeriggio varchiamo i cancelli e i controlli del sito di Iter,che si trova a Cadarache, a circa 60 chilometri dalla città di Marsiglia e si trova vicino al confine di altri tre dipartimenti: le Alpes de Haute-Provence, il Var e il Vaucluse.

Ad attenderci Sabina GRIFFITH, responsabile comunicazione di ITER CEA Cadarache, che prima di accompagnarci nella visita all’impanto, ci illustra scopi, avanzamento dei lavori e obiettivi del progetto.

l centro è il più grande sito di ricerca sull'energia in Europa, occupa oltre 3.000 persone e ospita migliaia di circa studenti e collaboratori stranieri, che svolgono attività di ricerca nei laboratori della struttura. Totamak è il nome del reattore di fusione nucleare sperimentale, attualmente in costruzione a Cadarache, che si prevede creerà il suo primo plasma entro il 2025, quando diventerà operativo e dovrà essere il primo reattore a fusione su larga scala in grado di creare più energia di quella usata per iniziare le sue reazioni di fusione. I dati tecnici del tokamak sono grandi: 24 metri l’altezza dell’edificio, 30 metri la larghezza, oltre 6 metri il raggio esterno.

Il progetto rappresenta una grande sfida ingegneristica e gestionale, anche se, facciamo notare nel corso dell’incontro che per noi giornalisti italiani l’energia nucleare è argomento molto controverso. In Italia tutti gli impianti sono stati chiusi entro il 1990 in seguito al primo referendum sull'energia nucleare. Soltanto dopo oltre 20 anni, su iniziativa del Ministro dello Sviluppo Economico, l’imperiese Claudio Scajola, il Governo ha proposto di costruire 10 nuovi reattori, con l'obiettivo di aumentare la quota di elettricità nucleare prodotta in Italia. Ma dopo gli incidenti nucleari giapponesi del 2011, gli elettori italiani hanno approvato un referendum per la cancellazione dei piani per la costruzione di nuovi reattori.

Oltre il 94% degli elettori ha espresso contrarietà al progetto vincolato così definitivamente l’attività di Governo. Iter dispone di un sito internet, che mette a disposizione tutte le informazioni per chi vuole approfondire l'argomento.

Il direttore generale di ITER Organization, Bernard Bigot, è stato recentemente a Padova, protagonista di un incontro organizzato dal Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Padova. Nel corso dell'incontro, Bernard Bigot ha svolto una relazione illustrando i progressi della ricerca e trattando le principali problematiche scientifiche e tecnologiche connesse alla realizzazione di una sorgente energetica illimitata, sicura e sostenibile.

La sfida è quella di dimostrare che la strada della fusione dell’idrogeno possa rispondere alla crescente richiesta globale di energia, nel quadro di uno sviluppo sostenibile, producendo elettricità abbondante, sicura e compatibile con la conservazione dell’ambiente.

Nel mese di ottobre iter ospiterà un nuovo incontro con giornalisti di tutto il mondo per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori.

Di fronte a questa discussione devo confessare la mia impreparazione e incompetenza e darvi appuntamento con la prossima puntata, la quarta ed ultima di questo interessante press tour.

Chi si fosse perso le puntate precedenti le può trovare cliccando qui per la prima e qui per la seconda.

 

Claudio Porchia

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