Un incontro partecipato, un dibattito acceso ed incalzante che ha animato la serata di ieri al “Julus cafè” in Viale Pontelungo ad Albenga.
All’incontro erano presenti i “Cittadini Stanchi”, i “City Angels”, alcuni rappresentanti del “Gruppo antipolitico savonese”, del “Civico 41” i rappresentanti sindacali di GGIL, CISL e UIL, il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano, il vicesindaco Roberto Tomatis e la consigliera Emanuela Guerra.
Il sindaco Cangiano non si è tirato indietro di fronte a domande ed osservazioni di alcuni cittadini dagli animi infuocati sul tema sanità ed ha risposto e spiegato la situazione che Albenga, ma l’intero comprensorio sta vivendo.
IL SINDACO GIORGIO CANGIANO:
“Stanno succedendo fatti di una rilevanza epocale ad Albenga. Si sta privatizzando un ospedale e si stanno facendo delle scelte sulla sanità. Io l’ho sempre detto in modo chiaro: nessuno vuole mettere in discussione di per sé o a prescindere le scelte fatte da chi ha la competenza per farle che è la Regione, però credo che sia doveroso nei confronti della città di Albenga e dei cittadini queste cose spiegarle. Da tanto tempo noi chiediamo un confronto che non per forza deve essere negativo , il confronto ha come presupposto la volontà di condividere e comprendere reciprocamente alcune esigenze. Da un confronto possono nascere miglioramenti di alcune idee e si possono cambiare opinioni, questo da parte di tutti. Trovo incettabile che un Assessore Regionale eletto in Liguria volutamente non si confronti con una città come Albenga e di tutto il nostro comprensorio. Stiamo parlando di un ospedale nuovo costruito anche con i lasciti dei cittadini albenganesi che potrebbe e dovrebbe funzionare bene perché ci sono dentro medici e infermieri che lavorano in maniera professionale. Io ho sempre chiesto un confronto prima sulla privatizzazione e questo è sempre stato rimandato. Ora abbiamo chiesto un confronto sui centri salute e a fronte di questa richiesta più che legittima ci è stato detto che su questioni che riguardano una società privata si ritiene che non si debba intervenire perché il consiglio regionale non interviene su trattative private. Nessuno ha parlato di trattative, si parlava di chiarimenti, se c’è la voglia di darli bene se non c’è la voglia di darli almeno non si tirino fuori delle scuse secondo me banali e prive di senso. Purtroppo prendiamo ancora una volta atto che questi confronti non si vogliono fare, forse si ha paura che in essi siano fatte delle domande alle quali non si sa rispondere. Questa purtroppo è la realtà, tutto il resto sono cose che non hanno logica, a me conforta che i cittadini di Albenga capiscono tutte queste cose.”
GIANCARLO BELLINI CGIL SPIEGA I TRATTI FONDAMENTALI DI QUESTA PRIVATIZZAZIONE: in cosa consiste? I lavoratori devono preoccuparsi? Il privato vorrà speculare? Presto l’apertura delle buste, c’è il timore di un ricorso al Tar?
“L’incontro è stata una richiesta da parte dei cittadini di informazioni perché come è stato rilevato non c’è questo elemento. È emersa forte da parte della platea una critica sui livelli istituzionali che pur avendo una competenza sulla materia si sono sempre sottratti ad un confronto pubblico. Noi non abbiamo la disponibilità di certe risposte purtroppo.”
“Per quel che concerne i lavoratori dell’ospedale di Albenga, Cairo e Bordighera non dovrebbero temere nulla dal punto di vista occupazionale ovvero del mantenimento del loro posto di lavoro. Rimarranno dipendenti pubblici ed avranno la busta paga dall’Asl, i contributi versati come prima e tutto il resto, certamente cambierà la loro vita lavorativa e si dovranno adattare al sistema organizzativo e alla gestione dei privati che subentreranno e quindi anche per loro le cose cambieranno, ma non è dato sapere se in bene o in male.”
“Sul rischio che il privato voglia fare degli utili sulla sanità devo dire che credo che i filantropi che costruivano ospedali sono di qualche secolo fa quindi è evidente che un privato alla fine si impegni in una situazione di questo tipo con l’obiettivo di trarre un utile e fare del profitto. Questa cosa di per sé è legittima. Ci sono le opinioni che ognuno di noi come cittadini e le valutazioni di ciascuno circa l’opportunità o meno che un servizio di sanità debba essere tutelato dal pubblico o debba produrre utili per qualcuno. È un aspetto più etico che altro, ma certamente chi verrà qui verrà per fare un utile e i soldi a disposizione per il servizio sanitario sono sempre quelli quindi che ognuno tragga le sue conclusioni”
“Sul rischio di ricorsi al Tar posso dire che noi speriamo non ci sia. Non vorremmo fosse ripetuta in grande l’esperienza che abbiamo vissuto con l’ortopedia dove le operatrici e gli operatori che dovevano rimanere a casa tre mesi ci sono rimasti un anno e tre mesi. Si tratta di una gara che ha una complessità tecnica evidente ed impegnativa sia nella costruzione del bando che nel lavoro di chi dovrà valutare le offerte. C’è da stare insomma molto attenti e il bando è molto attrattivo per i privati, ma spero che nessuno possa trovare appigli e che le cose possano andare bene, statisticamente su questi tipi di bandi è possibile che ci siano dei ricorsi”
L’ORGANIZZATORE DELL’EVENTO ANGELO PALLARO DEI CITTADINI STANCHI
“L’Assessore Viale doveva venire a parlarci della privatizzazione, ma non è mai venuta. ora è stata invitata dall’amministrazione per parlare dei centri salute e si è rifiutata di farlo. Questa è una mancanza di rispetto per Albenga. Arrivati a questo punto vorremmo che il Presidente Toti intervenisse e venisse a parlare con noi. Quando lo abbiamo incontrato ad Alassio ci ha garantito che lo avrebbe fatto, ma da allora non abbiamo più avuto notizie”
MILENA SPERANZA (UIL-FPL)
“Noi ci siamo sempre occupati del settore dei dipendenti della sanità, ed abbiamo avuto sempre a cuore questo tema: i servizi devono funzionare, tanto per chi ci lavora quanto per chi ne usufruisce. Per quanto riguarda il bando regionale, stiamo trattando con la Regione Liguria per un tavolo affinché vengano tutelati i diritti dei lavoratori delle strutture sanitarie di Albenga, Cairo Montenotte e Bordighera”.