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Attualità | 01 maggio 2018, 07:30

Tre maestre savonesi diplomate magistrali in sciopero della fame a Roma: "Rischiamo il licenziamento, vogliamo un decreto d'urgenza"

Il presidio degli insegnanti diplomati magistrali sotto il Miur va avanti dal 28 aprile, il 2 e il 3 marzo lo sciopero contro la sentenza del Consiglio di Stato

Tre maestre savonesi diplomate magistrali in sciopero della fame a Roma: "Rischiamo il licenziamento, vogliamo un decreto d'urgenza"

Le maestre e i maestri diplomati magistrali che da anni prestano servizio nella Scuola Italiana dal 28 aprile hanno dato vita a uno sciopero della fame e un presidio permanente davanti al Ministero della Pubblica Istruzione Università e Ricerca di Roma.

Nella capitale dal primo giorno di sciopero sono presenti la savonese Lidia Tessitore, 44 anni, mamma di tre figli e la cellese Nylde Brocca, 51 anni, due figli (una con disabilità), il loro urlo di protesta si è sollevato, come per tantissime colleghe/i diplomati magistrali abilitati, contro la sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre scorso che porterà all’uscita dalle graduatorie e di conseguenza al licenziamento, di circa 6mila maestre e maestri già assunti nei ruoli e di 45mila supplenti a cui il prossimo 30 giugno scadrà il contratto.

Il Diploma Magistrale conseguito prima del 2002 era ed è abilitante all'insegnamento ex -legge, per cui gli insegnanti con tale titolo avevano ed hanno diritto all'inserimento nelle graduatorie ad Esaurimento (ex Permanenti), in quanto in esse sono iscritti i docenti in possesso di abilitazione. Tali Graduatorie sono utilizzate per l'assunzione in ruolo, nel limite del 50% dei posti conferibili e annualmente autorizzati, oltre che per l'attribuzione dei contratti a tempo determinato.

"Vogliamo fatti non parole - spiegano all'unisono le maestre savonesi Tessitore e Brocca raggiunte ieri dalla collega Monica Gavarone - lavoriamo da 16 anni, il nostro tirocinio è finito, perchè dobbiamo fare il concorso? Stiamo combattendo perchè c'è disparità di trattamento, siamo al momento precarie e non a vita in quanto rischiamo fra 36 mesi di rimanere disoccupate. Vogliono affossarci perchè' diamo fastidio ma noi non molliamo vogliamo un decreto d'urgenza".

Al momento in presidio sotto al Miur sono presenti una quarantina di insegnanti ma è prevista in vista degli scioperi nazionali del 2 e 3 maggio una presenza unitaria e compatta a Roma (in arrivo da tutta la Liguria e da tutte le zone d'Italia, infatti non è garantito il regolare svolgimento delle lezioni).

Il 3 maggio ci sarà una manifestazione a viale Trastevere a Roma e una delegazione incontrerà il Ministro dell'istruzione Valeria Fedeli alla quale viene chiesto un sostanziale cambio di rotta tramite un provvedimento d'urgenza che salvaguardi i diritti e riconosca a loro il merito di aver svolto per anni il mestiere dell'insegnante in una dura situazione di precarietà.

Luciano Parodi

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