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Finalese | 07 aprile 2018, 14:38

Dibattito vivace sullo "SPRAR condiviso" di Spotorno e Noli

L'assessore spotornese ai servizi sociali Delbono: "Abbiamo scelto di controllare un fenomeno, non di restare passivamente a guardare"

Dibattito vivace sullo "SPRAR condiviso" di Spotorno e Noli

Giunge in consiglio comunale a Spotorno il progetto di SPRAR “condiviso” tra i Comuni di Spotorno e Noli. L’assessore ai servizi sociali Davide Delbono illustra nel corso della seduta, dopo una premessa sui concetti alla base di SPRAR e CAS, l’iter burocratico di questa operazione, che potremmo riassumere così: i CAS (Centri di Accoglienza Straordinari) erano stati ideati come soluzione provvisoria per far fronte alla crescita del fenomeno migratorio. Essi prevedono l’accordo tra singoli privati cittadini e prefetture per mettere a disposizione alloggi che poi verrebbero gestiti da enti accreditati. Come spesso avviene in Italia, il concetto di CAS doveva essere una eccezionalità e invece è diventato routine.

Spiega a questo punto l’assessore Delbono: “Il dialogo con CooperArci, che gestisce il CAS di Spotorno con 8 migranti, e con L’Ancora, che gestisce il CAS di Noli, è sempre stato eccellente e volto alla massima collaborazione. Ottimo anche il rapporto con i migranti, che stanno svolgendo tanti lavori di pubblica utilità il cui risultato è sotto gli occhi di tutti. Tuttavia sapete bene che negli accordi tra privati e prefetture il nostro ente non ha voce in capitolo. Noi invece preferiamo gestire e controllare un fenomeno, piuttosto che subirlo. Pertanto abbiamo deciso di partecipare al bando di attivazione per uno SPRAR. Oggi il ministero, che assegna i migranti seguendo statistiche su base territoriale, pone la clausola di salvaguardia a un tetto massimo di 17 stranieri. Colgo l’occasione per precisare che i nostri otto non sono appena usciti da un centro di prima accoglienza ma hanno già effettuato l’iter di riconoscimento di protezione internazionale. Tuttavia recentemente sono successe diverse cose: il ministero ha ricevuto più domande del previsto e ha ridotto i contributi, l’ente regionale Alisa ha imposto ulteriori misure restrittive, così abbiamo deciso, in accordo con Noli, di rivisitare il progetto per ridurne i costi: noi scenderemo da otto ospiti a sei, che sommati dagli 11 del CAS di Noli raggiungeranno la clausola di salvaguardia di 17 e il CAS di Noli diventerà in parte CAS e in parte SPRAR. Per questa decisione condivisa voglio ringraziare tutta l’amministrazione comunale di Noli, il nostro segretario comunale e gli uffici di entrambi i comuni. I due immobili resteranno in capo ai due enti gestori che ho menzionato prima. Inoltre stiamo introducendo alcune clausole, la prima delle quali è quella di comprare i beni di prima necessità per i due centri da commercianti dei nostri due comuni, in modo tale da creare indotto”.

Il quadro generale non piace al gruppo di minoranza Spotorno che vorrei, in particolare al consigliere Massimo Spiga, che dopo avere fatto una premessa di ordine internazionale sul concetto di asilo politico offre alcune statistiche: “Nel 2017 secondo i dati del nostro ministero degli interni sono arrivate oltre 130mila richieste di asilo, delle quali solo 81mila esaminate. La più alta percentuale vede arrivare in Italia maschi tra i 18 e i 26 anni. Se si tratta di gente che fugge da situazioni drammatiche, perché arrivano in Italia uomini giovani e forti e non si privilegiano le fasce più deboli come le donne e i bambini? A me addolora vedere i migranti impegnati in lavoretti e sapere che in Italia ci sono tante famiglie sotto la soglia di povertà che salvano la frutta ancora mangiabile dai cassonetti per sopravvivere. A questi stranieri vengono dati luoghi in cui abitare, un cambio di abbigliamento semestrale, una diaria… E agli italiani? Non voterò mai a favore di una delibera che umilia i nostri connazionali e crea disparità”.

Le parole di Spiga sono sostenute dal suo capogruppo, Francesco Bonasera: “Cominciamo a fare dei distinguo tra immigrazione regolare, clandestina e richiedenti asilo. Fatto questo, stabiliamo nuove regole per nuove aree del mercato del lavoro occupate dai migranti e contrastiamo con fermezza l’immigrazione clandestina, che grava pesantemente con i suoi costi sui bilanci dell’Unione Europea”.

Su queste stesse posizioni si allinea Matteo Marcenaro, capogruppo di Spotorno nel Cuore: “Inizialmente in commissione era stata presentata una proposta di SPRAR che, pur con qualche scetticismo, vedeva noi della minoranza in una posizione che definirei ‘attendista’, cioè di interesse e curiosità. Ora però vedo dei risultati diversi dal previsto, delle promesse disattese e tutto ciò non mi sta più bene. Se nell’arte e nella cultura il concetto di museo diffuso può essere affascinante, lo SPRAR diffuso per me significa solo minor controllo sulle persone. Ricordiamoci che in questi giorni a Roma si è assistito all’arresto di persone che sembravano integrate e invece progettavano attentati e a tal proposito domandiamoci: come mai lo Stato ai comuni che accettano uno SPRAR consente di aumentare il personale della sicurezza? Infine, a proposito dei senegalesi giunti a Spotorno mi domando: non mi risulta che ci sia la guerra in quella nazione. Da quale pericolo fuggono?”

Replica Delbono: “Io nasco professionalmente nel settore della cooperazione e dello sviluppo e in essa credo fermamente come soluzione, fino a oggi la cooperazione e lo sviluppo ha regalato tante prospettive a gente in condizioni disperate. Per quanto riguarda il Senegal, ricordiamoci che è in corso una secessione armata che ha portato a una guerra civile, e comunque a Spotorno non ci sono solo senegalesi. Il sindaco di Albisola Franco Orsi è stato il primo a dire che è meglio ‘governare il sistema che subirlo’, ha avviato uno dei primi SPRAR in Liguria con ottimi risultati. Per quanto riguarda i ‘soldi agli stranieri’, sappiate che il cosiddetto pocket money ammonta a 2,50 euro giornalieri nei CAS e 1,50 negli SPRAR. Infine, a chi ci accusa di dare case e lavoro agli stranieri e non agli italiani ricordo che abbiamo varato oltre 120mila euro di interventi in ambito sociale, che abbiamo recentemente vinto un bando per arginare la disoccupazione over 60 e che partecipiamo a tutti i bandi del settore sociale con risultati dimostrabili e sotto gli occhi di tutti”.

Chiosa il sindaco Mattia Fiorini: “Sicuramente ne è scaturito un interessante dibattito di politica internazionale, ma ricordiamoci che noi siamo qui per adottare le misure strettamente legate al comune di Spotorno e, in questo caso, in collaborazione con Noli. Innanzitutto non esiste nessuno SPRAR diffuso, si tratterebbe di due sole strutture, una per ciascun paese. Poi ricordiamoci che con lo SPRAR possiamo decidere chi ospitare, quindi solo persone già con in mano un iter di richiedente asilo, ed abbiamo un tetto di accessi, mentre se restassimo fermi al CAS potremmo solo osservare senza intervenire, entrerebbe chiunque senza limiti e senza tetti. Infine la testimonianza di Albisola ci insegna che gli oltre 200 migranti transitati nello SPRAR albisolese negli anni si sono poi trasferiti tutti all’estero, nessuno ha scelto di soggiornare in Italia. Questo è oggi il modo migliore per garantire aiuto pur controllando il fenomeno. E grazie al sempre solerte e attento lavoro dei nostri uffici riguardo alle famiglie in condizioni di criticità, fortunatamente a Spotorno non c’è nessuno, né italiano né straniero, costretto a sopravvivere frugando nei cassonetti”.

Alberto Sgarlato

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