Con il nuovo polo portuale di Vado Ligure potrebbero arrivare 20 mila TEU (la misura standard dei container) al giorno, oltre 800 potrebbero essere trasportati via treno. Un dato che dà l’idea di quanto la strategia di una miglioria del trasporto su ferro locale possa avere utili ripercussioni su tutti i territori del Nord Ovest. E’ quanto evidenziato nell’incontro di questa mattina, mercoledì 28 febbraio, presso la sede della Cgil di via Coppino, con lo scopo di proporre linee guida sul futuro del trasporto su rotaia, non solo per quello che riguarda le merci, ma anche i viaggiatori.
“L’84% degli spostamenti avviene con una vettura privata” – ha commentato Ivano Esposito segretario provinciale della Filt Cgil – “Molti preferiscono spostarsi autonomamente con un proprio mezzo perché è più veloce e maggiormente affidabile rispetto al trasporto pubblico. Nella sola provincia di Cuneo i convogli trasportavano la quantità di merce di Puglia, Campania e Sicilia. Le linee ci sono e per ottimizzarli basterebbe investire risorse minime per garantire il raddoppio della linea su alcune tratte oltre a rendere maggiormente agevoli le coincidenze con penali sui ritardi unica per tutte le tratte e non su ogni singola tratta. Ci auguriamo che il piano decennale (si parla di 94 miliardi di investimenti ndr) preveda alcune risorse d’intervento in questa area strategica del Nord Ovest, anche in vista del traffico merci nel porto di Vado."
E sulle migliorie del trasporto su ferro di quest’area la lista civica Noi per Savona ha presentato lo scorso giugno un progetto che punta a riorganizzare un servizio già presente negli anni ’60.
“In passato sui collegamenti per La Spezia e Genova sono stati fatti progetti più massicci. Parliamo di oltre 40 Km di valichi.” – spiega Giorgio Ajassa di Noi per Savona – “Sulla Torino – Savona basterebbero circa la metà dei km di messa a punto. Bisogna raddoppiare con un secondo binario da Ceva a San Giuseppe (circa 20 km) dove necessario e fare in modo di eliminare i dislivelli su Cosseria, Sala Langhe (apice del percorso ferroviario con 508 metri di altitudine) e Cengio con una deviazione su un percorso più piano binario che passi per Carcare e Millesimo e con un doppio binario che colleghi Ceva e Altare. Qui basta creare un valico di 15 km. Questo consentirebbe di collegare Torino a Savona in un ora e 40 minuti e passare dai 62 treni al giorno attuali a 130."
“Si può intervenire, inoltre, attraverso un’ elettrificazione su una linea già esistente e automatizzata che è la Cuneo-Mondovì . Questo potrebbe garantire il ripristino dei ‘rapidi’ per Ventimiglia” – continua Ajassa – “Cuneo e Savona sarebbero collegate in 1 ore e 20, anziché le attuali 2 ore e 18 minuti con cambio a Fossano. Questo favorirebbe turismo, trasporto merci oltre a grandi ripercussioni in termini ambientali.”
Infine è stata citata anche la Savona-Alessandria linea favorevole per treni merci di grande composizione, messa a punti negli anni ’90 e che ha una potenzialità di 80 treni al giorno.
Nel video le interviste a Giorgio Ajassa e Dario Zucchelli di Noi per Savona.