Dopo le polemiche relative ai 6 profughi in arrivo a Zuccarello e l’insorgere del sindaco, di molti residenti e dell’assessore Regionale Stefano Mai dia sui social network che tra le vie cittadine, oggi emerge anche l’opinione di chi vuole prendere le distanze da quella posizione e si schiera a favore dell’accoglienza.
Afferma Giuliano Ratti Capogruppo di “Progetto Altra Zuccarello”: “Il vento acre e nauseabondo dell'intolleranza soffia anche su Zuccarello per bocca del neo assessore regionale Stefano Mai dalle dubbie capacità amministrative, (si veda il "pasticcio” dei finanziamenti per danni alluvionali alla piana di Albenga e, recentemente, la bocciatura per negligenze del 3° ATO idrico da parte della Cassazione) ma dall’indiscussa capacità di partorire dichiarazioni a mezzo stampa che il buon senso dovrebbe censurare.”
“Questo “figuro”, già sindaco del paese, lancia moniti contro l'eventualità che nel borgo, addirittura in centro, vengano ospitati 6 profughi. A noi piace chiamarle sei PERSONE che loro malgrado sono state costrette ad avventurarsi tra mille insidie alla ricerca di un luogo sicuro. Noi pensiamo che, solo per la fatica, avrebbero meritato un benvenuto, migliore”.
Profughi come risorsa ecco quello che sostiene Ratti “Tralasciamo però la facile ironia e proviamo ad analizzare le opportunità che queste Persone sono per Zuccarello:
come prima cosa siamo 6 in più e questo già non mi sembra poco vista l’anagrafe;
6 persone con storie, conoscenze e culture che possono essere di ricchezza alla nostra comunità;
6 possibili aiuti per l'economia del nostro paese;
6 amici con i quali provare a dialogare per crescere reciprocamente così da sentirci meno soli.
Diremmo quindi VALORI non PAURE.”
Continua “In Italia, grazie a tutto questo ribollire, neppure tanto strisciante di "fascismo” succede sempre più spesso che in molti, e non solo ai leghisti, prevalga la voglia di allontanare invece che ricevere, rifiutare invece che sforzarsi di capire, oggi verso il profugo, domani chissà nei confronti dei gay, ebrei, rom, comunisti,così come la Storia ci ha già insegnato.”
Sulle esternazioni dell’Assessore Stefano Mai e degli amministratori locali, afferma Ratti “Dalle istituzioni locali, Sindaco e amministratori si percepisce solo che nei confronti di questi nuovi Amici ci sarebbe anche un problema di "decoro” cioè, se fossero ospitati lontano dal "centro” e ghettizzati in qualche "stalla” fuori dal paese lontano dagli obiettivi degli smartphone la loro presenza sarebbe più accettabile. Roba da brividi!
Intanto il nostrano assessore regionale minaccia di privarci del "tappeto rosso” (red carpet) personale, a detta sua, ma in realtà l’unico cenno della sua presenza per la comunità zuccarellese da quando siede nei banchi del governo regionale. Alcuni, sui social, gli hanno già suggerito dove metterselo noi più elegantemente gli ricordiamo che lo abbiamo comprato noi tutti con soldi pubblici mal spesi ma pur sempre soldi pubblici.”
Continua “Che dire poi della concomitanza così blasfema, "Proprio la vigilia del Santo Patrono di Zuccarello”, che ha inorridito il nostro assessore regionale? Un affronto ad un così devoto cristiano non andava fatto! Peccato scoprire però che poco rimane nel cuore di costui quando ascolta la parola del Signore se definisce "mao mao” (mau mau) i suoi simili.
Nel commemorare San Bartolomeo si ricordi assessore che secondo la tradizione il santo avrebbe subito un atroce martirio, scuoiato vivo e poi decapitato, solo perché era andato a predicare in un paese lontano dalle sue terre natie, forse un paese leghista?
Zuccarello borgo fortificato lo fu per esigenze antiche, oggi custodisce cittadini intelligenti, istruiti e capaci di rapportarsi con il mondo, smettiamola, quindi, di alzare barricate che non ci appartengono più se non a qualche residua minoranza. “ conclude.