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Politica | 29 settembre 2016, 18:40

"Area di crisi complessa riconosciuta al savonese": l'annuncio dall'esponente del PD nazionale Taddei

Il riconoscimento conferisce strumenti aggiuntivi come la possibilità di estendere gli ammortizzatori sociali (per almeno un anno) e la possibilità di riconvertire aree industrializzate

"Area di crisi complessa riconosciuta al savonese": l'annuncio dall'esponente del PD nazionale Taddei

È arrivato ufficialmente il riconoscimento di "Area di crisi complessa" per il territorio savonese. A confermarlo è Filippo Taddei, Responsabile Economia della segreteria nazionale del Partito Democratico in occasione della tavola rotonda organizzata dal PD locale dal titolo "Area vasta di crisi del savonese, quali soluzioni". Il convegno si è svolto nel pomeriggio nella sede del partito in via Sormano alla presenza dei rappresentanti politici locali e delle segreterie provinciali Cgil, Cisl, Uil.

"Il ministro Calenda due giorni fa ha firmato il decreto che istituisce l'area di crisi complessa - afferma Taddei - Il riconoscimento conferisce strumenti aggiuntivi come la possibilità di estendere gli ammortizzatori sociali (per almeno un anno), possibilità di riconvertire aree industrializzate. Insomma, l'area di crisi complessa rappresenta un collettore di risorse".

Commenta l'onorevole Anna Giacobbe: "Ci muoviamo in un quadro generale ancora difficile. Le prospettive della nostra economia non sono ancora tali da farci sentire fuori dalla fase difficile della crisi: una ripresa troppo lenta per avere effetti significativi sull’occupazione e per generare la ricchezza necessaria per recuperare i livelli di reddito e di benessere che si sono consumati in questi anni".

"La perdita di lavoro e di ricchezza ha aumento le diseguaglianze; in questi anni la distribuzione della ricchezza ha allargato il solco tra i più ricchi e i più poveri e ha fatto percepire non solo una riduzione di reddito, ma anche di “status” alla cosiddetta classe media - continua - Per troppo tempo, anche nel dibattito politico nazionale e nelle concrete scelte economiche è stata sostenuta la tesi che l’uguaglianza sarebbe contraria alla crescita, o comunque un freno, che una quota di differenze e “il merito” sarebbero state motore di competitività e sviluppo".

"Uguaglianza è redistribuzione equa della ricchezza, cioè disponibilità di reddito per una platea grande di persone, valore alle competenze di tutti, non solo di chi “ce la fa”, considerare tutti “capitale umano”: questo aiuta la crescita. Come, d’altra parte, senza una cammino di crescita dell’economia le azioni di redistribuzione sono difficili e zoppe".

"Per queste ragioni è importante che la concrete decisioni circa la manovra economica che è in preparazione in vista della legge di bilancio definire con il giusto equilibrio la destinazione di risorse (e la qualità dei tagli), tra il dare sostegno alla produzione, alle imprese che investono, agli investimenti pubblici, e scelte eque di politica sociale e del lavoro - prosegue - Tra gli altri, una particolare importanza hanno i capitoli della previdenza e del contrasto alla povertà. L’accordo tra Governo e Sindacati di ieri sulle pensioni ha contenuti molto significativi, su cui lavorare ancora per arrivare a risultati tangibili per le persone. Alcuni territori, anche in Liguria, soffrono una condizione pesante, una crisi molto diffusa del tessuto produttivo e la difficoltà ad imboccare una via d’uscita".

"Per questo, anche gli strumenti per aiutare le zone in condizioni di particolare difficoltà, parte della Provincia di Savona tra queste, hanno un grande valore. Siamo in attesa del passaggio formale con cui sarà riconosciuta l’ “Area di crisi complessa”. Tenere insieme la tutele per le persone che hanno perso il lavoro nelle crisi industriali e ricostruire le condizioni per un nuovo sviluppo, incentivare l’insediamento delle imprese con azioni di sistema e non solo con trasferimenti economici, accompagnare le persone alle nuove occasioni di occupazione che si possono costruire: lo spirito dell’ “area di crisi industriale complessa” e della sua strumentazione è questo. Ci vogliono idee e impegno delle forze locali, ma anche una vera attenzione delle istituzioni nazionali, del sistema delle imprese a quel livello, per trasformare quello spirito in una nuova stagione di crescita economica e di aumento delle occasioni di lavoro".

"Su questo e sulle singole vertenze c’è un impegno delle istituzioni a livelli diversi, sindaci, consiglieri regionali, parlamentari, nostri esponenti del governo. In particolare su Piaggio: siamo probabilmente ad una passaggio decisivo: è essenziale che sia fatto ogni passo necessario per evitare il precipitare della situazione o il trovarsi di fronte ad una soluzione indigeribile per il nostro territorio. Il ritiro dei licenzianti collettivi è il primo obiettivo. L’integrità dell’azienda, in particolare per la parte Motori, rimane la scelta strategica alla quale affidare il futuro di Piaggio; vanno esercitati fino in fondo i “poteri speciali”, finalizzati esplicitamente a preservare occupazione e ricchezza per il territorio - conclude l'onorevole Anna Giacobbe - Ma abbiamo anche bisogno di ricostruire una visione dell’insieme delle questioni economiche riguardano il nostro territorio. Per questo c’è ancora molta strada da fare".  

All'incontro hanno preso parte: On. Franco Vazio, Vice presidente commissione Giustizia Camera dei Deputati PD; On. Anna Giacobbe, Commissione Lavoro Camera dei Deputati PD; Luigi De Vincenzi, Consigliere Regionale PD; Monica Giuliano, Presidente della Provincia di Savona e Sindaco di Vado Ligure; Pietro Balestra, Sindaco di Villanova; Alberto Ferrando, Sindaco di Quiliano; Ugo Frascherelli, Sindaco di Finale Ligure; Fulvio Briano, Segretario provinciale PD; Barbara Pasquali, Segretario cittadino PD Savona; Roberto Arboscello, Resp.le Sviluppo economico e Infrastrutture PD Savona, le Segreteria Provinciale CGIL - CISL e UIL e i Segretari di Circolo PD di Vado Ligure, Quiliano, Finale e Villanova. 

Redazione

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