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savonanews.it | 29 agosto 2016, 15:08

Jan Casella risponde a Matteo Salvini: "Ci permetta di ignorare i suoi sproloqui fatti di ruspe"

La visita del segretario leghista ad Alassio sta già scatenando un vero e proprio “tsunami politico”. Jan Casella di Rete a Sinistra replica al leader del Carroccio in 3 punti.

Jan Casella risponde a Matteo Salvini: "Ci permetta di ignorare i suoi sproloqui fatti di ruspe"

Mancano meno di quattro giorni all’arrivo di Matteo Salvini in visita ad Alassio per la presentazione del suo libro, “Secondo Matteo”, ma il vero e proprio tsunami che da sempre circonda le vivaci esternazioni del leader della Lega Nord lo sta già precedendo.

L’ultima polemica è con Jan Casella, coordinatore per il Ponente Savonese di Rete a Sinistra, che oltre a essere stato candidato alle ultime regionali per questa forza politica, più volte in passato ha corso per il Consiglio Comunale di Alassio. Casella ha dichiarato esplicitamente di non essere felice della visita alassina di Salvini e quest’ultimo, senza farsi attendere, lo ha apostrofato con parole – come è sua consuetudine – molto esplicite.

Jan Casella ha scelto così di divulgare questa “lettera aperta”, nella quale spiega direttamente al Segretario della Lega Nord le sue motivazioni.

Buongiorno signor Salvini,

mi scuso se le rispondo solo ora ma ieri ero tutto il giorno a lavorare (sa quella cosa che la gente normale fa per mantenersi e garantire a sé e ai propri cari una vita dignitosa). Ieri Lei mi ha definito un Razzista di Sinistra, tranquillo non mi sento offeso da questa sua affermazione, non è la prima volta che Lei usa termini a casaccio senza nessun fondamento e, probabilmente, senza conoscerne il reale significato. Di Sinistra lo sono, ma non intendo soffermarmi su questo concetto in quanto non mi sento all’altezza di spiegarle, e ancor meno, farle capire, concetti come solidarietà, uguaglianza, pace, libertà, dignità; e anche perché non è il legittimo pensiero politico di ognuno, il problema in questione. Per quanto concerne invece il suo pesante insulto “Razzista” mi tocca farle notare quanto questo termine sia fuori luogo legato alla mia persona. Vede Salvini, io non credo nell’esistenza di nessuna razza, io e Lei, apparteniamo all’unica “razza” se così vogliamo chiamarla, quella umana. Non sono razzista neanche un po’, io e tanta altra gente più di me, cercano di essere utili a chi ha bisogno, anche tal volta dimostrando la propria semplice solidarietà, siano questi operai cassintegrati, terremotati, profughi di guerra, amici in cerca di lavoro e via dicendo, senza badare al colore della pelle, alla religione, al sesso: queste distinzioni sono sempre vergognose e diventano pericolose e condannabili quando si tratta di bisognosi. Vengo al tema in questione, provo a farle capire perché io e tanti altri cittadini ci siamo indignati nel vedere la presentazione del suo libro patrocinata dall’Assessorato alla Cultura di Alassio. 


1- Lei ha tutto il diritto di parlare nella nostra città, ci mancherebbe altro, il suo diritto di esprimere liberamente le proprie più discutibili idee sono garantite dalla Costituzione, la nostra preziosa Costituzione che prima Lei e Berlusconi nel 2006 e, oggi Renzi e Verdini, avete provato a stravolgere. Ci permetterà però di non considerare i suoi sproloqui fatti di ruspe, donne paragonate a bambole gonfiabili, cori razzisti e non tanto celata xenofobia, come Cultura. Non c’entra proprio nulla l’essere di destra o di sinistra: questa sera ad Alassio ci sarà un evento organizzato e patrocinato dal medesimo assessorato, con ospite Vittorio Sgarbi, uomo di destra, a me poco gradito ma che con la cultura ha un’evidente attinenza, cosa che Lei, se ne faccia una ragione, non ha. 


2- Anche qualora Lei fosse un uomo di cultura troverei del tutto illegittimo che un Segretario Nazionale di un partito goda del patrocinio di un’amministrazione che deve rappresentare tutti i cittadini. Nulla di personale dunque, io se mai avrò l’onore di amministrare la mia città non darò mai il patrocinio alla presentazione di un libro di Giorgia Meloni, Matteo Renzi, Paolo Ferrero ecc…in quanto essendo loro segretari di partito, se vogliono venire a parlare, sono i benvenuti, ma non con il simbolo della città, ma con quello del proprio partito; sa, è una questione di principio, di rispetto delle istituzioni e di tutti i cittadini. Per anni e anni, il Senatur Bossi è venuto nella nostra città a sbraitare, ma lo ha sempre fatto in eventi organizzati dalla Lega Nord, non dal Comune, e infatti nessuno mai si è sognato di fare polemica, perché ogni forza politica deve avere a disposizione i propri spazi (e direi che a Lei la visibilità non manca affatto).


3- Ammetto però, che la sua presenza in città, non mi esalta, Alassio è una città tranquilla, di gente per bene, ospitale e che non cerca le polemiche strumentali. Siamo vicini alla città di Ventimiglia che sta vivendo un dramma per la totale incapacità delle istituzioni di trovare soluzioni e di farsi rispettare a livello internazionale. Lei su questo tema ha sempre “guadagnato” politicamente, soffiando sul vento della paura, agitando una guerra tra poveri che mettesse contro chi, italiano e straniero, da anni paga assurde o inefficaci scelte politiche, comprese le sue.

Lei comunque stia tranquillo, Alassio, città turistica e di mare, saprà accoglierla e trattarla con rispetto. I miei concittadini sono persone che lavorano notte e giorno per garantire un buon soggiorno a chiunque abbia la fortuna di visitare la nostra città, siamo gente ospitale, sia che l’ospite sia russo, africano, tedesco o padano. 

Io e i miei amici non saremo in piazza a contestarla, questo perché abbiamo rispetto per chi avrà piacere di sentire le sue parole, sia perché lei esiste politicamente laddove esiste l’odio, dove esiste un noi e un voi. Io non la odio, ho ribrezzo per il suo modo di far politica, ma non farò mai nulla per impedire ad un avversario politico di esprimere la propria opinione. Lei esiste finché esiste un noi e un loro distinti dalla religione, dal paese di provenienza, dal credo politico. Io non credo minimamente a questo noi e voi. L’unica netta separazione che vedo nella società odierna è quella tra chi sta Sopra e chi sta Sotto, tra chi è privilegiato, non ha mai lavorato, che si arricchisce quando gli altri si impoveriscono, e chi invece soffre, suda, lavora e lotta per garantirsi una vita dignitosa. Ecco, se questa distinzione è valida, io e Lei stiamo, con rispetto, sicuramente sui due fronti opposti.


Con questo la saluto, si goda, non troppo a lungo, la nostra splendida città, ne abbia rispetto, magari provando per una volta ad utilizzare un vocabolario rispettoso e senza alimentare paure che sono già presenti nella società italiana.

Non risponderò ad eventuali sue repliche, le ho già dedicato troppo tempo, e ahimè la nostra città, anche a causa delle inefficienze delle amministrazioni azzurro/verdi che da 20anni si tengono strette il potere alassino, ha problemi ben più grandi di una visita di un padano, novello scrittore, e vecchio politicante.

Jan Casella

Rg

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