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Curiosità | 10 giugno 2015, 13:30

Artisti italiani per l'EXPO: Gianni Celano Giannici

In occasione della presentazione di Savona e delle Albisole il prossimo 10 giugno ad Expo 2015, intervistiamo il pittore e ceramista savonese Gianni Celano Giannici.

Artisti italiani per l'EXPO: Gianni Celano Giannici

Il maestro Giannici conosciuto e apprezzato sia in Italia che all'estero, è stato partecipe dello straordinario ciclo artistico albisolese dagli anni sessanta in avanti. Ha lavorato al fianco di pittori del calibro di Lucio Fontana, Enrico Baj, Piero Manzoni, Mimmo Rotella, ed oggi è considerato ambasciatore nel mondo di quel favoloso e irripetibile momento storico culturale della Liguria. Dal 1999 le sua opere sono conservate nel Giardino del Museo Mazzotti ad Albisola.

intervista a cura di Christian Flammia

Maestro Giannici, ci racconti l'atmosfera di quegli anni in cui Albisola era una delle capitali mondiali dell'arte e della ceramica e quali erano i vostri ideali ?

L'atmosfera ? Eh si, era altra cosa rispetto ad ora! C'era più umiltà, più stupore e fermento rispetto ad oggi, il clima che si respirava era di eccezionale normalità ma con la consapevolezza di viver accanto a persone straordinarie! Personalmente vivevo, allora ventenne, tutto ciò come un dono.

Le cose nascevano, con la sapiente direzione di Tullio d'Albisola, all'improvviso! Ricordo quando arrivò Michel Tapié, uno dei più grandi storici dell'arte dell'epoca, Tullio organizzò al Bar Testa, ritrovo dei più grandi artisti dell’epoca, una mostra da lui diretta in soli tre giorni.

C’era una stima ed un rispetto reciproco; io devo la mia carriera a Lucio Fontana, che era un uomo generoso, quando vedeva un artista che aveva talento gli comprava i quadri e così è successo con me. I miei primi due quadri li ho venduti a lui. Ho imparato umilmente da Lucio e da questi grandi personaggi che i veri artisti non creano ma svelano, levano solo la polvere dal creato e lo mostrano.

A quale artista si sentiva maggiormente legato ? Ci può svelare qualche particolare inedito della vita di questi grandi maestri del novecento che hanno lavorato ad Albisola ?

Come dicevo, il mio primo contatto con questo fantastico mondo fu con Lucio Fontana.

Avevo allestito la mia prima mostra al Circolo degli Artisti, lui mi comprò i primi due quadri che vendetti nella mia vita e mi diede il doppio dei soldi che chiedevo! Con questo biglietto da visita Tullio volle conoscermi e mi diede, unico e privilegiato, il suo studio a Pozzo Garitta. Poi cominciai a conoscerli un pò tutti: Capogrossi, Jorn, Lam, Vandercam, Scanavino, Elde, Fabbri, Rossello e Sabatelli. A quest'ultimo artista geniale ero legatissimo, purtroppo è stato dimenticato dalle istituzioni che dovrebbero invece dedicargli una grande mostra. Ricordo quando mi portò per la prima volta a Parigi con la 500. Lui è senza dubbio quello che più mi ha dato culturalmente. Strinsi poi una grande amicizia anche con Fabbri, Elde e Carlè.

Albisola è stata anche nei primi anni del secolo un importante centro artistico internazionale del movimento futurista, si può fare un raffronto fra le due epoche storiche ?

Non penso siano raffrontabili i due periodi se non con la continuità della presenza di grandi artisti, grazie alla regia e alla genialità di Tullio. Manca, a mio avviso, un libro importante che storicizzi come si deve tutto ciò che è avvenuto dal futurismo fino agli anni settanta. Sarebbe l'ora di colmare questa lacuna affidandolo ad un grande storico dell'arte ed edito da una edizione importante.

Nel 2014 è stata inaugurata e aperta al pubblico la Casa Museo di Asger Jorn ad Albisola, ci può descrivere le opere d’arte e le decorazioni di questo importante sito artistico della Liguria e, se

possibile, offrire qualche suggerimento per una migliore valorizzazione e fruizione ?

Casa Jorn non è una raccolta di opere, bensì lei stessa un'opera d'arte. Buona cosa il suo recupero, un primo passo verso tanto che non si è fatto è che si deve fare. Bisognerebbe valorizzare maggiormente anche la passeggiata di Albisola. Da parte dell'Amministrazione pubblica si sta cercando in questi ultimi anni di rivalutare tutti i luoghi storici e mi ha fatto piacere notare che gli stessi cittadini hanno ripulito il sottopasso di Villa Jorn. Questo dimostra l'amore e l'attaccamento alla loro città e la riconoscenza verso quei fantastici anni che hanno permesso ad Albisola di essere famosa in tutto il mondo e di diventare una delle capitali della ceramica e dell'arte astratta del Novecento.

Qual'è il suo giudizio su queste prime settimane di EXPO ? L' impressione è che, come ai mondiali di calcio del 2006, siamo partiti con difficoltà, ma poi alla fine forse potremo parlare di un successo straordinario..

Concordo con te, l' Expo, pur con qualche dovuto distinguo, ha riparato alcune falle e cammina spedita. D'altronde così doveva essere e non boicottata da quattro stupidi...

rg

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