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Albenganese | 20 gennaio 2015, 18:00

Tommy ed Eli presto a casa

Marina Maurizio: "Contiamo di riabbracciarli entro il finesettimana, se no partiremo per l'India, ora solo le pratiche per i documenti, Tommy è libero"

Tommy ed Eli presto a casa

Era il 2010  e tre ragazzi, Tomaso Bruno, Elisabetta Boncompagni e Francesco Montis decidevano di partire per un viaggio in India. Il viaggio nel quale Francesco ha perso la vita e, Tommy ed Ely sono stati incarcerati con una accusa, quella di essere gli assassini del loro compagno di avventue.

Una storia che solo oggi, finalmente, a distanza di 5 anni, può dirsi conclusa. La notte insonne per Marina ed Euro fino alla telefonata di questa mattina da parte dell’Ambasciatore italiano in India “Liberi, sono liberi”.

Un tuffo al cuore per quella mamma che da anni come una moderna Penelope tesse la tela in attesa del suo bambino. Una attesa fatta di viaggi in India - “La mia seconda casa” come dice spesso Marina - e rinvii, lunghissimi ed immotivati, rinvii.

Due sentenze pesanti: ergastolo.

Ed infine la pronuncia della Suprema Corte che ha depositato e letto in aula, proprio questa mattina, la sentenza di assoluzione ed immediata scarcerazione per i due ragazzi.

Innocenti.

Finalmente di nuovo liberi.

“Tommy ed Eli hanno appreso la notizia questa mattina, sanno che ormai manca poco e potranno tornare a casa - dice Marina frastornata da una giornata di emozioni e telefonate – Ora i tre giudici della corte devono firmare la sentenza che sarà notificata al direttore del Carcere che, a quel punto, libererà i due ragazzi”.

Una operazione puramente burocratica, dunque, che dovrebbe concludersi in un paio di giorni. Spiega mamma Marina: “L’ambasciatore, con il quale si è instaurato un rapporto di fraterna amicizia, è già pronto a partire giovedì per Varanasi. A quel punto spera di poter portare Tommy ed Eli a Nuova Delhi in ambasciata – suolo italiano che da più sicurezza. Il  tempo per fare tutti i documenti e per preparare il passaporto e poi potranno tornare a casa”.

Conclude infine: “Ci auguriamo di poterli riabbracciare già nel fine settimana. Se così non fosse, e lo sapremo con più sicurezza solo domani, allora io e mio marito, con chiunque vorrà seguirci andremo in India a prendere Tommy”.

Una vicenda lunga e dolorosa caratterizzata dalla forza e dal coraggio di persone che non hanno mai perso, in tutti questi anni,  il coraggio di andare avanti spinti, spesso, proprio da lui Tommy che con la certezza dei suoi occhi grandi di ragazzo al papà e alla mamma infondeva coraggio con la sua certezza: “Non ho fatto niente, sono innocente, per questo presto uscirò”.

Mara Cacace

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