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Attualità | 01 dicembre 2014, 17:15

Tirreno Power, appello disperato dei sindacati a Matteo Renzi: “Presidente, si occupi personalmente della vertenza, per dare respiro occupazionale”

Le categorie Filctem‐Cgil Flaei‐Cisl Uiltec-Uil inviano una lettera al premier: "Una soluzione positiva per il sito di Vado Ligure, potrebbe in piccola parte contribuire a far ripartire l’economia nazionale"

Tirreno Power, appello disperato dei sindacati a Matteo Renzi: “Presidente, si occupi personalmente della vertenza, per dare respiro occupazionale”

Dopo l’ennesimo rinvio della Conferenza dei Servizi sull’AIA e il ritiro delle delibere a sostegno del rinnovo anticipato dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte degli enti locali, i sindacati muovo un disperato appello al presidente del Consiglio Matteo Renzi.

“A Lei, gentile Presidente, vogliamo sottoporre una ulteriore ma fondamentale riflessione. Sa meglio di tutti noi le gravi conseguenze che stanno subendo le famiglie italiane, derivanti da una crisi che non accenna a passare – affermano le categorie sindacali Filctem‐Cgil Flaei‐Cisl Uiltec-Uil in una lettera congiunta inviata oggi al premier  - Una soluzione positiva per il sito di Vado Ligure di Tirreno Power, potrebbe in piccola parte contribuire a far ripartire l’economia nazionale perché c’è un Gruppo Industriale che vuole investire su quell’Impianto per renderlo ancora più compatibile con un ambiente comunque già salubre! Peraltro la ripartenza di una Centrale a carbone, influirebbe positivamente sul prezzo dell’energia. Per questo, volendo dare un nome a questa crisi, non abbiamo trovato altro modo che battezzarla come ‘una crisi misteriosa’”.  

Ponendo in primo piano l’emergenza occupazionale i sindacati chiedono a Renzi “di volersi occupare personalmente di questa vertenza che, se superata, potrebbe dare respiro occupazionale, non solo ai lavoratori liguri, ma a tutti i lavoratori del Gruppo Tirreno Power, oggi dislocati anche in altre regioni d’Italia (Lazio e Campania)”. Affermano i sindacati ricordando che “su 525 lavoratori, 126 sono stati messi in Mobilità e al restante Personale sono stati applicati i contratti di Solidarietà nonché la Cassa Integrazione Ordinaria”.

“Ci appare inspiegabile come i Ministeri interessati e particolarmente quello dell’Ambiente, ancora non abbiano trovato una soluzione ad un problema che, appare di non difficile soluzione. Vale solo la pena di ricordare che, per ben due volte, è stata rinvita la Conferenza dei Servizi in quanto, almeno così ci sembra, nessun Soggetto coinvolto si assume le responsabilità che gli competono” continuano i sindacati.

I sindacati spiegano al Presidente del Consiglio dei Ministri: “I fatti e le conseguenze di questa situazione sono a nostro avviso gravissimi. Lo studio epidemiologico statistico della Procura di Savona, che ha portato al sequestro della Centrale, è stato definito dalla Asl 2 competente “del tutto in contrasto con gli studi epidemiologici fino ad ora condotti sul territorio”. Il direttore ha pubblicamente commentato i dati affermando che “studi epidemiologici anche se fatti con metodi diversi, dovrebbero portare a risultati non identici ma simili”. Ci domandiamo: come può essere possibile che tutti gli studi effettuati sulla qualità dell’aria, convergono e  danno giudizi sostanzialmente positivi, mentre solo quello utilizzato dalla Procura di Savona afferma il perfetto contrario? Inoltre, dalle notizie di stampa apprendiamo che la perizia della Procura sembra essere stata redatta da persone riconducibili ai Comitati e al fronte ambientalista che ha depositato l’esposto da cui è partita l’indagine. È necessario, su questo punto, un attento ed autorevole approfondimento”.

 “Per questi motivi il giorno 4 dicembre, data in cui è stata aggiornata la Conferenza dei Servizi, ci aspettiamo una definitiva e positiva soluzione: i tempi troppo lunghi fin qui registrati, sono uno degli elementi che hanno influito negativamente sulla vicenda Tirreno Power”, concludono.

 

Debora Geido

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