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Attualità | 10 giugno 2014, 13:15

Fruttital: lavoratrici sul piede di guerra "Non ci danno il TFR"

Scatta l'ultimatum "Entro martedì ci devono dire quanto ci spetta e quando ce lo daranno. Monteverde ha già detto ceh sarà difficile, ma noi non ci arrendiamo" Maura Innocenti ex rappresentante sindacale UIL

Fruttital: lavoratrici sul piede di guerra "Non ci danno il TFR"

E se di “odissea” abbiamo parlato per i lavoratori Fruttital, mai termine fu più appropriato.

Non finisce, infatti, questa continua lotta per ottenere quanto dovuto e previsto dalla legge.

Il problema sorto oggi sembra essere uno :  il Tfr che dovrebbero percepire le persone della sala lavorazione che hanno deciso di lasciare l’azienda.

Si tratta in particolare delle “Donne Fruttital”, le prime che sono state “lasciate a casa”. Il primo taglio, infatti, è stato proprio il loro.

Afferma Maura Innocenti ex rappresentante sindacale UIL “Con l’ultima busta paga non abbiamo più ricevuto il TFR. Fino ad oggi, ne abbiamo ricevuto delle tranche. Poi niente. Abbiamo chiesto con forza delle risposte. Mi sono recata personalmente all’INPS e mi hanno detto che l’azienda deve corrispondere il TFR. Questa mattina abbiamo chiesto all’Azienda le risposte dovute, abbiamo concesso come termine fino a martedì. Monteverde, il responsabile del personale mi ha risposto che sarà difficile che ci forniranno una risposta entro quella data. Per ora, aspettiamo tranquilli, ma la situazione è inaccettabile e l’ultimatum di martedì rimane”.

Forte la rabbia delle lavoratrici che, non solo hanno accettato il sacrificio di andarsene dall’azienda alla quale hanno dedicato una vita intera sacrificando a volte, famiglia e vita privata, ma che ora si ritrovano, anche ad essere privata di quello che spetta loro.

Continua la Innocenti “Siamo molto arrabbiate, io sto ancora tremando adesso. Non è possibile ricevere questo trattamento, non so se non hanno liquidità o che altro, ma in qualche modo devono trovare il modo di garantirci ciò che ci spetta”.

Lunedì prossimo ci sarà un nuovo presidio davanti alla sede societaria ed il giorno dopo l’attesa della risposta anche se dalla risposta ricevuta oggi la Innocenti e le lavoratrici dubitano circa l’ottenimento della stessa e sono già pronte ad attivarsi in maniera concreta.

Mara Cacace

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