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Curiosità | 09 giugno 2014, 09:23

Savona, svettano ancora sulle mura del Liceo Scientifico i fasci littori, chi li ha mai notati?

L’edificio, costruito in periodo fascista ed ultimato nel 1933, ha ospitato prima l’Istituto Tecnico Industriale e dagli anni Settanta è diventato la sede del Liceo Orazio Grassi

Foto storiche appartenenti alla "Collezione Pinacoteca Civica Savona"

Foto storiche appartenenti alla "Collezione Pinacoteca Civica Savona"

Forse nessuno li ha mai notati, ma lungo le mura del Liceo Scientifico Orazio Grassi di Savona, sono ancora raffigurati e ben in evidenza, seppur sbiaditi, tre fasci littori risalenti al periodo fascista. L'edificio é stato costruito infatti tra il 1933 e il 1934, corrispondenti all'undicesimo e al dodicesimo anno dell'Era Fascista. L’imponente e massiccia struttura, che rispetta i caratteri architettonici del regime, era nata per ospitare l’Istituto Tecnico Industriale che attualmente si trova alla Rocca di Legino. Dai primi anni Settanta invece risiete l’attuale Liceo Scientifico Orazio Grassi.

"La struttura, progettata dall’ingegnere capo del Municipio, Ivan Ricca, era stata approvata dal Podestà nel dicembre 1931 – afferma Giovanni Gallotti, studioso di storia savonese – per il progetto, che prevedeva la spesa di 2.300.000 lire e che inizialmente doveva essere costruito in Viale Dante Alighieri, era stata scelta l’area di piazza Brennero nel quartiere di Villapiana. L’area sulla quale sarebbe sorto il nuovo edificio scolastico era all’epoca occupata dalla fabbrica dei Frutti Canditi (E.L.I.C.A), da un terreno e dall’area di proprietà della Società Idroelettrica Piemontese (S.I.P) per una superficie totale di 2.175 metri quadrati”.

“I lavori per la costruzione del nuovo edificio scolastico furono consegnati all’impresa Ivan Manfroni di Genova il 25 marzo del 1933 e quattro giorni dopo il cantiere fu aperto – continua Gallotti – I lavori terminarono il 27 ottobre del 1934, il giorno prima dell’inaugurazione ufficiale e dell’anniversario della Marcia su Roma”. Ci sono voluti solo un anno e sette mesi di tempo per la costruzione dell’edificio, che ha rispettato i termini per essere precisamente e categoricamente pronto all’inaugurazione, proprio in coincidenza dell’anniversario della Marcia su Roma. 

“L’edificio, che ricorda da vicino, per il suo aspetto sobrio e massiccio e per le identiche finestre tripartite, le scuole elementari di via Verdi (anch’esse progettate dall’ingegnere Ivan Ricca), si sviluppa lungo il profilo di via Carlo Sardi e via San Lorenzo, ed ha l’ingresso principale in piazza Brennero – continua lo studioso Giovanni Gallotti – nel 1936 il complesso di piazza Brennero, che comprendeva la Scuola Secondaria d’Avviamento Professionale della durata di 3 anni, la Regia Scuola Industriale Paolo Boselli di durata biennale, il corso serale per le maestranze di 4 anni e i corsi di specializzazione pre aeronautica, ospitava ben 620 allievi, destinati a diventare, come si diceva sui giornali dell’epoca, “operai perfetti e soprattutto, mai disoccupati””.

Nel corso dei decenni la costruzione ha ospitato diverse scuole savonesi come alcune classi dell’Istituto per Ragionieri e dall’inizio degli anni Settanta è diventata la sede del Liceo Scientifico Orazio Grassi, dopo che l’Istituto Tecnico Industriale è stato trasferito nella nuova sede di via alla Rocca di Legino. “All’inizio degli anni Ottanta, demolite sul retro le costruzioni delle officine, al loro posto fu costruita una palestra, si ampliò anche l’edificio scolastico con la costruzione di un nuovo fronte e di un nuovo ingresso lungo via Corridoni” conclude Gallotti.

Un edificio storico nel cuore del quartiere di Villapiana in cui si possono trovare ancora i segni della storia: i fasci bianchi stilizzati lungo la parete verso via Corridoni sono ancora in evidenza e nonostante la fine del regime, svettano ancora sulla città, nell’indifferenza dei passanti. Per fortuna che la recente scritta “Zona Antifa” sull’entrata principale, viene a compensare i fasci e a ricordare il vissuto della Resistenza.

 

All'interno tre foto storiche appartenenti alla "Collezione Pinacoteca Civica Savona".

Debora Geido

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